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NBA, Houston Rockets, Carmelo Anthony vicino al taglio: quale sarà la sua prossima destinazione?

NBA

Dopo aver saltato le ultime tre partite, in Texas stanno pensando alla strategia migliore per liberarsi del n°7 dopo meno di un mese. Arrivato all'ennesimo fallimento della sua carriera, in molto si chiedono: c'è qualcuno ancora interessato ad Anthony? 

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HOUSTON, I COMPAGNI NON CREDONO CHE ANTHONY TORNERA' IN GRUPPO

Nessuno vuole più parlarne, ma è ormai chiaro che siamo già arrivati al capolinea del rapporto tra Carmelo Anthony e gli Houston Rockets. Non disponibile anche nella partita contro Denver, ‘Melo è costretto a stare fuori a causa di una non meglio specificata “febbre”, che appare chiaramente come una scusa per risolvere la questione lontano dal parquet. E così, durante l’intervista a fine partita, al primo colpo di tosse di Mike D’Antoni (anche lui raffreddato), un giornalista di ESPN ha ironizzato: “È la stessa febbre di Carmelo?”, con l’allenatore che tra il sorridente e lo stizzito ha replicato: “Sì, sta girando il virus. E tu non sei simpatico”. Scherzi a parte, negli uffici a Houston i rappresentanti di Anthony stanno già discutendo da giorni la formula migliore per uscire dal contratto e dare garanzie a entrambi le parti. Anthony aveva scelto in estate di essere parte del supporting cast di una squadra con ambizioni da titolo, rinunciando all’opportunità di ottenere un ruolo di maggior rilievo in altre realtà, ma sembra essersi già pentito: una marcia indietro reciproca, che sorprende viste le tempistiche così ridotte. Meno di un mese e già tutto è finito, a dimostrazione di come sembra quasi non esserci stata la reale intenzione di provarci. Coach D’Antoni al suo posto ha inserito in rotazione il rookie Gary Clark, un giocatore interessante ma tutto da costruire che sta riempiendo parte dei minuti che sarebbero spettati a Anthony. Un messaggio fragoroso nella sua concretezza: “tutti, ma non Carmelo”. Un fallimento che potrebbe compromettere anche le opportunità di mercato di un giocatore che ha visto crollare in maniera vertiginosa il suo peso e il suo valore negli ultimi due anni. Uno dei migliori realizzatori NBA dell’ultimo decennio diventato un pianta-grane, incapace di inserirsi anche in squadre con diversi All-Star (più continui e incisivi di lui). In molti si stanno chiedendo: quanto conviene a una franchigia puntare ancora su di lui?

Dove andare? Clippers e Sixers si tirano indietro

I primi ad accorrere in sua difesa sono stati gli “amici NBA”, a partire da Dwyane Wade e LeBron James. Heat e Lakers sono così diventate di diritto le favorite tra le pretendenti al n°7 dei Rockets, anche se un cinguettio resta soltanto una flebile indicazione. Anthony, a seguito del sempre più probabile taglio da parte di Houston, potrà scegliere se cercare subito una nuova squadra, oppure aspettare e valutare cosa gli propone il mercato con l’avvicinarsi dei playoff. Diversi GM e allenatori si sono fatti avanti, in attesa di poter parlare con un giocatore che al momento resta sotto contratto con Houston. Qualcuno però ci ha tenuto a mettere le mani avanti, come nel caso dei Sixers che hanno liberato un posto nel roster con la trade Butler: “No, Anthony non è una delle nostre priorità”. Discorso simile per i Clippers, che hanno ritirato la loro candidatura prima ancora che qualcuno l’avesse ipotizzata. Due indizi non hanno mai fatto una prova, ma lanciano di sicuro un segnale. Non è il 2008, ma il 2018: essere Carmelo Anthony e trovare un buon contratto non sono due cose che vanno automaticamente a braccetto.