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NBA, rissa sfiorata nello spogliatoio dei Lakers tra coach Walton e i veterani

NBA

Urla e nervi tesi in casa gialloviola dopo la gara persa contro Golden State: coach Walton chiede altruismo sul parquet e Stephenson, Beasley e McGee rispondono a tono, infastiditi dalla gestione e dal loro utilizzo, prima di essere allontanati di forza 

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In questo complicato periodo in casa Lakers fatto di sconfitte, infortuni pesanti e trattative sul mercato, mancava soltanto una cosa: la rissa in spogliatoio. E a quella non potevano che provvedere i soliti noti: Michael Beasley, JaVale McGee e Lance Stephenson su tutti, arrivati quasi alle mani con Luke Walton al termine della sfida persa contro Golden State. Un plotone di veterani messi all’angolo in una squadra in cui il possibile arrivo via trade di Anthony Davis ha fatto scoprire le carte alla dirigenza gialloviola: siete tutti sacrificabili, tutte pedine di scambio da poter gettare via, pur di riuscire a prendere il n°23 dei Pelicans. I loro nomi, così come quelli dei giovani talenti dei losangelini, sono finiti più volte in prima pagina, inseriti in complicate e articolate trattative che portano quasi sempre al loro taglio dal roster. Una prospettiva non molto allettante, che rende egoisti dei giocatori che iniziano a quel punto a pensare al loro interesse e a massimizzare l’impatto quando gli viene lasciato spazio sul parquet. A infiammare gli animi sono state proprio le parole di coach Walton a riguardo, relative alla mancanza di altruismo sul parquet – stando a quanto raccontato da Shams Charania di The Athletic – una provocazione secondo la lettura dei vari Beasley, Stephenson e McGee. A quel punto i veterani hanno risposto a tono all’allenatore, “una scena dai toni accesi” stando a quanto descritto da alcuni testimoni, intervenuti poi per allontanare i protagonisti ed evitare che la situazione degenerasse, mentre tra le urla chiedevano una maggiore considerazione e una distribuzione diversa dei minuti all’interno del roster. Uno scontro quasi liberatorio – stando alla lettura “positiva” di alcuni, che immaginano adesso uno spogliatoio in cui tutti quelli che hanno qualcosa da dire possono farlo. L’ennesimo segnale di una polveriera pronta a esplodere secondo altri, che avevano pronosticato da mesi l’incompatibilità all’interno di pochi metri quadrati di personalità così polarizzanti. Un altro bel problema per LeBron James in sostanza, che dovrà trovare il modo di risolvere anche questa – in caso anche via trade nei prossimi quattro giorni.

La replica di Lance Stephenson via social: “Non ho fatto nulla”

In casa Lakers si è poi corsi subito ai ripari, provando a sminuire quello che viene definito “uno scontro in cui non si è mai andato oltre il piano verbale, come è normale in uno spogliatoio dopo una sconfitta”. Secondo alcuni report di ESPN la discussione è stata “molto sovrastimata” da parte di chi ha fatto filtrare per primo la notizia, con un giocatore dei Lakers – che preferisce restare anonimo – che racconta come non sia successo nulla di eclatante: “Luke ha detto qualcosa e alcuni componenti del roster hanno voluto far presente il loro punto di vista. Nulla di dispregiativo, né di offensivo nei confronti di nessuno”. L’altro dettaglio sottolineato da molti è che durante la discussione, Beasley si sia rivolto al suo allenatore chiamandolo più volte “Bro”, quasi a sminuirne il ruolo. Un vezzo linguistico che ha mandato su tutte le furie Walton, infastidito non solo dai contenuti, ma anche dall’atteggiamento tenuto sia da lui che da McGee. Stephenson invece attraverso una storia Instagram ha dichiarato la sua estraneità ai fatti: “I giornalisti hanno voluto coinvolgere anche me: io sono davvero felice qui, sono più che positivo nei confronti di questa situazione. Se volete raccontare le cose come stanno, riportate con precisione i fatti”.