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NBA, Orlando presenta Markelle Fultz e predica pazienza: "Faremo le cose nel modo giusto"

NBA

Gli Orlando Magic hanno presentato il loro ultimo arrivo, il chiacchieratissimo Markelle Fultz. Che ha parlato del suo recupero e del suo infortunio, ma senza rivelare una data per il rientro: "La riabilitazione procede alla grande, non ho mai perso fiducia in me stesso"

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La parola chiave della nuova vita di Markelle Fultz è solo una: pazienza. Perché dopo un anno e mezzo in cui la confusione è stata più o meno l’unica cosa che ha conosciuto, l’ultima cosa di cui ha bisogno l’ex prima scelta assoluta del Draft 2017 è la fretta. "La cosa più importante di cui abbiamo parlato è fare le cose nella maniera giusta, ricostruendomi sia come uomo che come giocatore" ha dichiarato il 20enne nella sua conferenza stampa di presentazione con gli Orlando Magic. "E questa è musica per le mie orecchie, perché sono le due cose che voglio di più in assoluto: essere il miglior giocatore e il miglior giovane uomo possibile".

Pazienza è anche ciò che dovranno avere i tifosi dei Magic, perché da quello che si è intuito difficilmente Fultz si vedrà in campo in questa stagione, con la squadra in grande forma (cinque vittorie prima della pausa per l’All-Star Game) e in corsa per un posto ai playoff. Nel frattempo. Fultz continuerà la riabilitazione dividendosi tra Los Angeles e Orlando, continuando il lavoro impostato con la fisioterapista Judy Seto, ex capo dei Lakers (si prendeva cura di Kobe Bryant) e consulente per i Dodgers di MLB. "La riabilitazione sta andando alla grande, stiamo facendo le cose per bene" ha dichiarato Fultz, che sta curando la TSO che gli è stata diagnosticata lo scorso 4 dicembre. "Ho un grande gruppo di lavoro a L.A. e lo staff dei Magic mi seguirà da lì per aiutarmi. Per ora, tutto sta andando perfettamente". Fultz però non ha voluto dare una data precisa per il suo rientro: "In questo momento l’unica cosa che conta è fare tutto al meglio, essere tutti sulla stessa pagina e collaborare".

La frecciata ai Sixers e i dettagli sull’infortunio

Inevitabile pensare che quest’ultima parola in particolare non facesse più parte del vocabolario condiviso con i Philadelphia 76ers, dopo un anno e mezzo in cui tutto c’è stato tranne che chiarezza. E che qualcosa non andasse per il verso giusto si può leggere tra le righe delle sue frasi: "Mi entusiasma sapere di avere allenatori che ti spingono a dare il meglio e non ti dicono solo quello che tu vuoi sentirti dire". Una frecciata a Brett Brown e allo staff dei Sixers? Se è così, a Orlando non hanno comunque voluto indugiare troppo su questa frase, sintomo che ai Magic la pressione mediatica – anche per i risultati e le ambizioni più contenute della squadra rispetto ai rampanti 76ers – è più moderata. Forse è anche per questo che per la prima volta Fultz ha fatto un po’ di luce sul suo infortunio: "È difficile alzare il braccio e perdere sensibilità nelle dita. Non è una cosa che si può prevedere, e non è una cosa che succede quando fai un certo tipo di movimento specifico. Però senti uno strano formicolio nelle dita, un intorpidimento che è difficile da descrivere anche per me. E se non l’hai provato, non puoi sapere cosa succede. Chi lo ha avuto, però vi dirà che cambia completamente la tua vita".

Le parole dei Magic: "Non ci abbiamo pensato troppo, era una scelta ovvia"

Sono passate ormai dieci settimane da quando l’agente di Fultz, Raymond Brothers, aveva annunciato che il giocatore sarebbe rimasto fuori 3-6 settimane. Ma a sentire i capi della dirigenza dei Magic, non c’è alcuna fretta nel rimetterlo in campo, anche perché a Orlando sono soliti nel non fornire mai una data precisa per il ritorno di un giocatore. In compenso, sia il presidente Jeff Weltman che l’allenatore Steve Clifford hanno riempito di complimenti la loro nuova point guard. "Difficilmente alla deadline o al Draft si presentano scelte che sono ovvie, ma quella di prendere Markelle lo è stata. Per questo siamo stati estremamente aggressivi nel fare questo scambio una volta che si è reso disponibile" ha raccontato Weltman sull’accordo che ha portato a Philly un pacchetto tutto sommato di basso costo (Jonathon Simmons in scadenza, una scelta protetta 20 da OKC e una seconda scelta). "Le doti di Markelle riempiono tutte le caselle che servono nella NBA di oggi: stazza, intelligenza cestistica, visione e capacità in palleggio. Non c’è molto che non sappia fare" ha continuato Weltman, che ha abilmente aggirato la parola "tiro".

"Può essere un giocatore dinamico su entrambi i lati del campo" ha detto invece Steve Clifford. "Guardando I filmati su di lui sia in NBA che al college, non c’è un aspetto del gioco nel quale non possa eccellere. In particolare ai playoff servono giocatori che possano rendersi utili in entrambe le metà campo. Per avere successo, poi, bisogna essere in grado di marcare almeno la propria posizione di riferimento, e penso che lui possa difendere bene su entrambe le posizioni di guardia, il che è un enorme vantaggio". Se c’è una cosa di cui Markelle può essere sicuro, però, è che la fiducia nei propri mezzi – almeno a parole – non è cambiata: “Ho avuto un infortunio e ho dovuto giocarci sopra in campo, ma non ho mai perso la fiducia in me stesso. Amo questo gioco. Ho lavorato troppo per arrivare fino a qui. Posso assicurarvi che avete trovato un giovane che verrà qui ad allenarsi duramente ogni giorno, che spingerà e amerà i suoi compagni di squadra, che darà il massimo per l’organizzazione ogni volta che scende in campo. È tutto quello che posso dire”. Tranne un’ultima cosa: che mamma Fultz gli ha mandato una sua foto da piccolo con la maglia dei Magic: la stessa che prima o poi vestirà con il numero 20.