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NBA, LeBron James: "I Lakers sono la franchigia sbagliata per chi si fa distrarre"

NBA

Dopo la tremenda sconfitta contro Memphis, i Lakers devono ritrovarsi in fretta per non perdere il treno in ottica playoff. "Se lasci che le distrazioni abbiano un impatto su come giochi, allora questa è la franchigia sbagliata di cui fare parte" ha dichiarato LeBron James. Ma l’ottimismo rimane anche dopo la sconfitta

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Se non è questo il punto più basso della stagione dei Los Angeles Lakers, poco ci manca. Le due trasferte consecutive a New Orleans e Memphis sono state un disastro a livello di risultati, due sconfitte pesantissime sull’economia della stagione che rendono ancora più complicata una risalita che sembrava lanciata dopo la grande rimonta ai danni degli Houston Rockets. Anche perché adesso c’è una pretendente in più a uno degli otto posti della Western Confererence, i Minnesota Timberwolves, che hanno agganciato i gialloviola con un record di 29-31 e sono davanti per via degli scontri diretti. Ma se mancare la post-season non sarebbe un problema insormontabile per le varie San Antonio, Sacramento, Minnesota ed L.A. Clippers, lo sarebbe ben di più per la squadra che vanta tra le sue fila LeBron James e che in estate vuole attrarre un grande free agent a L.A.. Una situazione che ha portato i reporter che seguono i Lakers a porre una domanda al Re: tutta questa pressione per raggiungere la post-season sta diventando una distrazione? “Arrivati a questo punto, se lasci che le distrazioni abbiano un impatto su come giochi, allora questa è la franchigia sbagliata di cui fare parte e dovresti semplicemente dire ‘Ascoltate, questo non fa per me’. E io non lo faccio” ha risposto un po’ spazientito James. “Seriamente: se tra tutte le cose di cui abbiamo parlato quest’anno la distrazione è la corsa ai playoff, allora meglio lasciar perdere. Dobbiamo solo fare il nostro lavoro ad alto livello: non può essere una distrazione. È quello che dobbiamo volere, quello per cui giochiamo ogni partita. Bisogna avere voglia di combattere per qualcosa”.

Cosa devono fare i Lakers per andare ai playoff

Se questa sconfitta contro Memphis fosse arrivata a novembre o dicembre, non ci sarebbe molto di cui discutere. A differenza di altre volte i Lakers hanno comunque combattuto, cercando più volte la rimonta e portandosi a -2 nel corso dell’ultimo minuto. Poi le cose non hanno girato dalla loro parte, ma può succedere. Il problema è che il tempo stringe e i Lakers sono undicesimi a Ovest quando rimangono solo 22 partite per chiudere la stagione, con tre gare da recuperare ai San Antonio Spurs. Se i texani e i Clippers che li precedono finissero con l’attuale proiezione a 44 vittorie, i Lakers avrebbero bisogno di chiudere la stagione con un record di 16-6 per superarli. E con il nono calendario più difficile di tutta la NBA, il sito FiveThirtyEight dà loro solo il 18% di possibilità di riuscirci, contro l’80% dei texani e il 75% dei cugini. Decidessero tutto le statistiche, la rincorsa sarebbe già da considerarsi conclusa. Ma visto che c’è di mezzo LeBron James, non si può davvero mai sapere: “Dobbiamo continuare a rimanere positivi, e questo comincia innanzitutto da me” ha dichiarato. “Dobbiamo continuare a provarci. E se giochiamo come abbiamo fatto stasera, mantenendo un certo tipo di impegni, ce la faremo”. Sentimento condiviso anche da Kyle Kuzma (“A New Orleans eravamo senza speranza, oggi abbiamo combattuto anche se alla fine una sconfitta è una sconfitta”). da Brandon Ingram (“C’è un certo fuoco che deriva quando non riesci a raggiungere quello che vuoi”) e anche da coach Luke Walton: “La sconfitta deve farci male, ma l’unica cosa che conta è la prossima gara e l’opportunità di redimerci contro New Orleans. È l’unica cosa che possiamo controllare come gruppo”. I passi falsi concessi, però, stanno diventando sempre di meno.