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NBA, Memphis-Los Angeles Lakers 110-105: disastro L.A., LeBron perde anche coi Grizzlies

NBA

I Lakers perdono la quarta partita nelle ultime cinque e sprecano un'occasione d'oro per ritornare in corsa per i playoff, scivolando all'undicesimo posto a Ovest. Non basta la tripla doppia di LeBron James e i 54 punti della coppia Ingram-Kuzma davanti ai 30 di un decisivo Mike Conley

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Memphis Grizzlies-Los Angeles Lakers 110-105

I Los Angeles Lakers hanno uno dei calendari più difficili della NBA da qui alla fine della stagione, ma visto il loro rendimento contro le squadre meno vincenti della lega, viene quasi da pensare che sia meglio affrontare quelle più forti. Per la settima volta in stagione i gialloviola hanno perso con una squadra con un record di otto partite inferiore al 50%, perdendo in maniera disastrosa a Memphis quando le contemporanee sconfitte di Sacramento e San Antonio le avrebbero permesso di avvicinarsi alla zona playoff. Per di più, sono anche stati raggiunti in classifica dai Minnesota Timberwolves, scivolando quindi all’undicesimo posto nella Western Conference. Se non altro, il distacco dall’ottavo posto è rimasto invariato con tre partite di distanza, ma è inevitabile che una sconfitta del genere lasci strascichi pesanti nello spogliatoio dei gialloviola. A coach Luke Walton non è bastata la tripla doppia numero 79 nella carriera di LeBron James (superato Wilt Chamberlain), autore di 24 punti, 12 rimbalzi e 11 assist ma con solo 8/23 al tiro, 5 palle perse e 0/4 dalla lunga distanza. Una prestazione e un risultato che gli hanno fatto andare un po’ di traverso anche il decimo posto raggiunto nella classifica all-time degli assist, superando Andre Miller per diventare il primo giocatore nella storia in top-10 sia per punti che per passaggi vincenti. E non si può nemmeno puntare il dito contro i giovani, visto che Brandon Ingram e Kyle Kuzma hanno contribuito rispettivamente con 32 e 22 punti, senza però riuscire a suggellare la rimonta dei gialloviola.

Memphis domina a rimbalzo, Lakers spalle al muro

I Lakers sono mancati soprattutto nella voglia e nella concentrazione, tanto che James Worthy — analista per la tv che trasmette le partite dei Lakers — ha definito la prestazione di Rajon Rondo (2 punti con 1/6 al tiro, zero assist, 3 palle perse e 4 rimbalzi in poco meno di 15 minuti chiusi con -10 di plus-minus) semplicemente “dannosa per la squadra”. I gialloviola sono stati dominati a rimbalzo dagli avversari (57-46) che pure erano privi di due giocatori come Jaren Jackson Jr. e Kyle Anderson. Ciò nonostante i Grizzlies sono rimasti sempre avanti nel punteggio dalla fine del primo quarto in poi, venendo al massimo raggiunti sulla parità un paio di volte nel secondo e nel terzo quarto. Guidati dai 30 punti di Mike Conley (decisivo nel finale dalla linea del tiro libero) e i 20 con 13 rimbalzi di Jonas Valanciunas, la squadra di coach Bickerstaff ha trovato contributi importanti da Avery Bradley (15 punti) e Joakim Noah (14+12 e uno sfondamento preso su James a 20 secondi dalla fine sul +4). Da segnalare anche i 27 minuti sul parquet di Bruno Caboclo, oggetto misterioso per anni a Toronto che sta riuscendo a ritagliarsi uno spazietto in NBA: la sua tripla a due minuti e mezzo dalla fine, lasciato colpevolmente libero da James che nemmeno lo ha degnato di uno sguardo, ha fissato il vantaggio dei Grizzlies sul +7, scarto che gli avversari non sono più riusciti a recuperare pur tornando sul -2 a un minuto dalla fine. Un tiro libero supplementare sbagliato da James e un paio di falli di troppo su Conley hanno poi firmato la sconfitta di L.A., che ora si ritrova con le spalle al muro come non mai.