Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, risultati della notte: Philadelphia spezza la maledizione OKC, vince Indiana

NBA

In una gara senza Embiid e George, Philadelphia vince a OKC spezzando una maledizione che durava dal 2008 con 32 punti di Harris e la tripla doppia di Simmons a pareggiare quella di Westbrook. Indiana supera Minnesota grazie a super Bogdanovic, Cleveland batte New York a domicilio

TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

Oklahoma City Thunder-Philadelphia 76ers 104-108

La maledizione finalmente è stata spezzata. Per trovare l’ultima vittoria dei Philadelphia 76ers ai danni degli Oklahoma City Thunder bisognava risalire addirittura al 15 novembre 2008, la prima partita disputata dalla franchigia di OKC con la nuova denominazione alla Chesapeake Arena. Da lì in poi una striscia di 19 sconfitte consecutive per i Sixers, di cui ben quattro finite al supplementare e una dopo tre overtime il 15 dicembre 2017. Fino a ieri notte: grazie ai 32 punti di Tobias Harris e alla nona tripla doppia stagionale di Ben Simmons (11 punti, 13 rimbalzi, 11 assist), la squadra di coach Brett Brown è riuscita ad espugnare il campo dei Thunder nonostante l'assenza di Joel Embiid. Non che ai Thunder sia andata molto meglio, visto che erano privi di Paul George infortunatosi alla spalla nella partita contro Denver. Senza il proprio partner in crime, Russell Westbrook ha chiuso in tripla doppia (la 25^ stagionale) con 23 punti, 11 rimbalzi e 11 assist, ma non è non sono riuscito a cancellare del tutto il suo 8/24 al tiro, in una partita in cui OKC è stata avanti nel punteggio solamente nelle battute iniziali, finendo sotto anche di 16 lunghezze prima di provare una rimonta disperata nell’ultima frazione, propiziata anche dai 23 punti dell’ex Jerami Grant. Alla fine i Sixers sono riusciti a mantenere il vantaggio accumulato soprattutto nel primo tempo, grazie a un quintetto tutto in doppia cifra chiuso dai 20 punti con 8 rimbalzi e 8 assist di Jimmy Butler, i 14 di Jonah Bolden e i 12 di J.J. Redick, impreciso al tiro (3/13 dal campo, 2/9 da tre) ma glaciale nel realizzare i due liberi della staffa a pochi secondi dalla fine. Con questo successo Philadelphia rimane a mezza partita di distanza dal terzo posto degli Indiana Pacers.

Indiana Pacers-Minnesota Timberwolves 122-115

Non bastasse la pesante assenza di Victor Oladipo, gli Indiana Pacers hanno dovuto fare a meno anche di due membri chiave della panchina come Domantas Sabonis e Tyreke Evans. Questo li ha forse fermati davanti ai Minnesota Timberwolves? Certo che no, perché tutta la stagione dei Pacers è stata predicata sulla capacità di far fronte all’emergenza. Appoggiandosi al miglior Bojan Bogdanovic della stagione con 35 punti, la squadra di coach McMillan è riuscita ad avere la meglio grazie a un parziale finale di 15-8 per spezzare la parità a quota 107. Merito dell’ala croata, che ha realizzato 11 dei 15 punti decisivi, e di T.J. Leaf, che ha piazzato il suo massimo in carriera da 18 punti proprio nel momento del bisogno. Ai T’Wolves non è servita l’ennesima prestazione mostruosa di Karl-Anthony Towns: 42 punti e 17 rimbalzi per il lungo di Minnesota, arrivato alla terza partita consecutiva sopra quota 30, ma tradito dall’ennesima prova incolore di Andrew Wiggins (11 punti con 4/14 al tiro e due liberi sbagliati nell’ultimo minuto di gioco).

New York Knicks-Cleveland Cavaliers 118-125

“We’re trying to tank!”. Lo slogan lanciato da Spike Lee nella notte degli Oscar deve essere tornato nelle teste dei New York Knicks, che dopo due vittorie consecutive sono tornati a perdere una partita rocambolesca. Sopra di nove punti a meno di quattro minuti dalla fine, i padroni di casa si sono fatti rimontare con un parziale di 12-0 e hanno finito per perdere di sette lunghezze, superati dai quattro giocatori oltre quota 20 degli avversari. Kevin Love ha continuato il suo buon momento segnandone 26, seguito dai 22 a testa di Jordan Clarkson e Collin Sexton e dai 21 di Cedi Osman, in una partita in cui le difese si sono viste ben poco, con entrambe le squadre attorno al 50% al tiro e i rating offensivi ben oltre quota 120. Con questo successo i Cavs evitano l’aggancio da parte dei Knicks, anche se sarebbe meglio dire che sono i newyorkesi — guidati dai 22 punti di Allonzo Trier — ad evitare di essere “raggiunti” con il peggior record ad Est in ottica Lottery.