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NBA, LeBron James deluso, Kyle Kuzma ammette: “Qualcosa in questa squadra non va”

NBA

Il ko contro la peggior squadra NBA segna forse il punto più basso della stagione dei Lakers, che dal ritorno in squadra di "King" James - e la presunta modalità playoff attivata - hanno incassato 7 sconfitte in 11 partite. E Kuzma ammette: "Non sappiamo che fare"

CROLLANO I LAKERS BATTUTI ANCHE DAI SUNS: ADDIO PLAYOFF?

E SE LEBRON (IN DIFESA) FOSSE UN PROBLEMA PER L.A.? "SFIDATEMI PURE"

Ventiquattro ore dopo aver incassato il ko interno contro i Bucks, questo brucia ancora di più. Perché arrivato contro i Phoenix Suns, la peggior squadra NBA, in una partita che anche l’allenatore dei Lakers Luke Walton nel pre-gara aveva definito “da vincere a tutti i costi”. Invece i gialloviola l’han persa, anche male, trovandosi subito sotto di 10 nel primo quarto, arrivando a inseguire i Suns anche a -19 nel quarto quarto per poi reagire, riportarsi a -3 solo per giocarsi male ogni possesso decisivo, quasi spenti, senza energia. “Non sono qui per mettere in evidenza gli aspetti negativi della nostra partita”, afferma a caldo negli spogliatoi LeBron James. “Avremmo potuto giocare meglio, come al solito, come spesso è successo in questa stagione, ma abbiamo avuto le nostre opportunità. È una sconfitta dura da accettare”, ammette il 23, che poi affronta proprio l’apparente mancanza di intensità dei Lakers nei momenti finali della gara. “Sapevamo che non sarebbe stata una partita facile dopo lo sforzo di 24 ore fa contro Milwaukee, anche se personalmente mi sentivo meglio di quanto pensassi, ma come gruppo, come collettivo, ci sono stati momenti – soprattutto negli ultimi cinque minuti – in cui sembravamo non averne più. Sembrava che i cinque giocatori in campo non fossero in grado di produrre contemporaneamente lo sforzo necessario”. Lakers in affanno fisicamente – e in una gara in back-to-back potrebbe anche essere giustificabile – ma Lakers deficitari anche dal punto di vista dello sforzo e della concentrazione in troppe occasioni, contando l’importanza della posta in palio. Luke Walton sottolinea non a caso un pallone vagante recuperato con uno spint da DeAndre Ayton che sembrava dover essere facile presa di Brandon Ingram e Kyle Kuzma, inchiodati invece al parquet tutt’altro che reattivi (“Un pallone che ci rimbalzava davanti e che è diventato un facile contropiede per loro”), mentre lo stesso LeBron James fa auto-accusa su un pacchiano errore in una rimessa dal fondo, spedita dal 23 contro il retro del proprio tabellone nel tentativo di servire Ingram: “Una stupidata da parte mia. Pensavo di avere più spazio per quel passaggio, c’era Chandler tra me e Brandon e volevo far passare il pallone sopra la sua testa. E invece ho colpito il tabellone”. Errori di concentrazione, magari anche sfortuna, ma oltre a questo anche contro i Suns sono tornati in evidenza i soliti problemi dei Lakers: una difesa poco affidabile (concesso il 65% al tiro a Phoenix nel primo quarto), che ha incassato ancora più punti di quanto già faccia normalmente (118 contro i 114 scarsi concessi in media), e le solite difficoltà alla lunetta, dove i gialloviola sono ultimi per percentuali nella lega (il 69%) ma che in serata hanno fatto ancora peggio, tirando il 65.2% (15/23) con alcuni errori pesanti nel finale anche da parte di LeBron James (3/7 il suo bilancio dalla lunetta).

Kuzma realista: “Qualcosa non va e non sappiamo come metterla a posto”

“Dobbiamo far meglio, dobbiamo fare molto meglio”, sintetizza sconsolato coach Walton nel dopo-partita, anche se l’allenatore gialloviola sembra volerci credere ancora. “Ho fiducia, credo in questo gruppo. Dobbiamo ovviamente giocare molto meglio di così, ma credo sia un obiettivo alla nostra portata”. Walton denuncia un po’ di frustrazione nel commentare un fischio su Josh Hart nel finale, quando i suoi erano riusciti a tornare a soli 3 punti di distanza: “Quel possesso a meno di un minuto dalla fine in cui Ayton ha commesso due infrazioni di passi e poi ha fatto fallo in attacco? Quello? Non ho visto Josh commettere nessun tipo di fallo, ma magari con una prospettiva diversa cambio idea”, ha commentato ironico. Meno ironico, più critico e sicuramente più realista invece Kyle Kuzma, che negli spogliatoi ammette: “Ovviamente c’è qualcosa che non va in questa squadra. Sta a noi metterla a posto. Ma al momento non saprei proprio dirvi come”. Parole che sanno di resa. O quasi.