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NBA, Golden State contro gli arbitri: Durant espulso, 75 mila dollari di multa

NBA

Dopo la dura sanzione contro Curry, Green e Durant a seguito delle parole polemiche nel post-partita di Minneapolis, resta alta la tensione nei confronti dei direttori di gara. KD perde di nuovo le staffe contro Denver: per lui doppio tecnico e rischio di una gara di squalifica

GOLDEN STATE VINCE IL BIG MATCH

RABBIA WARRIORS: PAROLE AL VELENO CONTRO GLI ARBITRI

La situazione resta molto tesa, anche quando Golden State vince lo scontro diretto e ipoteca il primo posto a Ovest. È bastato un airball questa volta a mandare su tutte le furie KD, a suo avviso toccato da Paul Millsap durante l’esecuzione del tiro da tre punti che non ha neanche sfiorato il ferro. Una conclusione fuori misura, non da lui, anche se gli arbitri non hanno ravvisato nessun tipo di contatto. Le proteste del n°35 degli Warriors vanno a avanti per diverso tempo durante il match, fino a quando DeMarcus Cousins prova invano ad allontanarlo per evitare che i direttori di gara lo spediscano con 20 minuti d’anticipo sotto la doccia. Zach Zarba, dopo aver ascoltato a lungo le sue lamentele, ha preferito comminare a KD primo e secondo fallo tecnico in rapida successione. Una sanzione non di poco conto, visto che l’ex giocatore dei Thunder sale così a quota 15 in stagione – a uno soltanto di distanza dalla sospensione automatica per una gara. La stessa situazione nella quale si trova Draymond Green, confermando quanto ipotizzato da molti: gli unici che possono fermare Golden State in questa stagione sono loro stessi, o al massimo gli arbitri provando a tenere a freno le loro proteste e riducendo ai minimi termini il quintetto di All-Star. Il modo peggiore per chiudere una delle migliori partite della sua stagione: 21 punti in 21 minuti, con sei assist e 9/13 dal campo. Il n°35 degli Warriors non si è presentato ai microfoni al termine della sfida, mentre Steve Kerr ha manifestato la sua sorpresa di fronte a una decisione di quel tipo: “Meritava il primo tecnico, ma il secondo è chiaramente una punizione eccessiva. Sono rimasto molto sorpreso, ho seguito tutta la scena da vicino. Non penso che fosse giusto mandarlo in anticipo negli spogliatoi, ma sono convinto che Zach Zarba sia uno dei migliori arbitri della Lega e anche per questo non ho nulla da contestare alla sua direzione. Sa bene cosa fare in campo, sono solo rimasto sorpreso, senza ricevere una spiegazione o avere l’opportunità di discuterne con lui. Non fa niente, andremo avanti”.

Arrivano le sanzioni dopo le proteste di Minneapolis

Parole al miele rivolte agli arbitri, ben diverse da quelle pronunciate a margine della sfida contro Minnesota; persa anche per colpa di un paio di decisioni molto discutibili e al limite. La NBA prima della palla a due ha reso note le sanzioni: 35.ooo dollari di multa per Green, per aver “messo in discussione l’integrità della direzione di gara sui social network”. A quello si aggiungono i 25.000 verdoni chiesti a Curry, “a seguito delle sue azioni e della presa di posizione pubblica contro gli arbitri”, e i 15.000 per Durant per aver criticato apertamente il direttore di gara. Totale 75.000 dollari, un bel po’ di quattrini che tuttavia gli Warriors immaginavano di dover sborsare: “Conosciamo le regole, sappiamo come funzionano queste cose. I ragazzi pensavano già di dover mettere mano al portafoglio”. Per coach Kerr nessuna multa, mentre a Green è stato imputato l'utilizzo di Twitter e la condivisione di un paio di messaggi tanto criptici quanto sfrontati. Il primo con “TD”, accusando Tim Donaghy – primo arbitro della terna che ha diretto la sfida con i T’wolves – e il secondo con “MK”, in cui il bersaglio era Marat Kogut. Quattro lettere, 35mila dollari di multa. Raramente una singola lettera era costata così tanto.