Alla vigilia della sfida di primo turno contro i campioni in carica, l'azzurro dei Clippers svela le chiavi tattiche pensate da coach Rivers per affrontare Curry, Durant e compagni e si lascia andare alle sue previsioni sui playoff 2019, con due squadre favorite a Est (e una soltanto a Ovest...)
LOS ANGELES - Danilo Gallinari torna ai playoff dopo l’ultima apparizione fatta nel 2012 (nel 2013 i suoi Nuggets si erano qualificati, ma lui era stato costretto a seguire da fuori, infortunato). Questa è la bella notizia; la brutta — verrebbe da dire — è che al primo turno i suoi Clippers devono vedersela con i Golden State Warriors. Come pensare di poterli battere? “In attacco dobbiamo tenere un ritmo di gioco alto — risponde Gallinari — perché agli Warriors non piace essere attaccati, mentre sono invece una squadra molto offensiva. Difensivamente avremo le mani piene contro giocatori difficilissimi da marcare, fenomeni che li rendono chiaramente la squadra più forte al mondo. Sarà una serie difficile, ma cercheremo di farli sudare il più possibile”. Sul piano partita, l’azzurro rivela alcuni dei concetti predicati da coach Rivers alla vigilia dello scontro: “Il nostro piano di gioco non cambia da quello utilizzato già durante gli incontri stagionali: la chiave è cercare di negar loro il tiro da tre punti [ne prendono 34.4 di media a sera, 8° dato NBA, ndr] e spingerli verso canestro, ma in pochi ci riescono [solo gli Spurs tirano di più dal mid-range, ma nessuno lo fa meglio di Golden State, che sfiora il 47% su questo tipo di conclusioni. Il 61.6% dei tiri presi da Golden State in stagione è da due punti, il restante 38.4% da tre, ndr]”. Un fattore dove i losangelini potrebbero trarre vantaggi è dall’impatto delle seconde linee: “Vero, la nostra panchina ci ha dato molto tutto l’anno, è sicuramente un nostro punto di forza. Rispetto a loro siamo più forti da quel punto di vista. I loro primi cinque però sono difficili da marcare perché hanno tutti tanti punti nelle mani: saranno altrettanti duelli individuali che dovremo cercare di vincere, alla fine conterà molto anche la difesa personale e l’uno-contro-uno”. Appena prima di iniziare quella che in America viene definita “the second season” — la seconda stagione — Gallinari però ha un pensiero per il momento più bello dell’anno: “La vittoria a Minnesota che ci ha dato la qualificazione ai playoff con 7 gare di anticipo sul finire della stagione — risponde senza esitare — perché è stato bello vedere la felicità dei miei compagni di squadra, del coaching staff, di tutta l’organizzazione: quando si raggiungono gli obiettivi è sempre una bella soddisfazione per tutti”. Un obiettivo raggiunto che però non significa missione compiuta: “No, perché è stato un campionato sicuramente incredibile e bellissimo, molto positivo, ma è questo il momento che conta: è ai playoff che si vedono i giocatori più forti”. E anche le squadre più forti, che Gallinari accetta di individuare, prima a Est e poi a Ovest. “A Est secondo me sono Milwaukee e Toronto, credo non abbiamo grandi rivali: se la giocheranno loro due. A Ovest? I Clippers, ovvio”.
[intervista di Zeno Pisani | video di Sheyla Ornelas]