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Playoff NBA, L.A.-Golden State 110-129 gara-6: Durant mostruoso ne segna 50, 29 per Gallo

NBA

Golden State ferma la panchina dei Clippers (3/21 e 8 punti per Lou Williams) e non basta neppure un Danilo Gallinari da 29 punti: L.A. si inchina davanti ai 50 di un incontenibile Kevin Durant. Golden State avanza: gara-1 contro Houston già domenica

DURANT E LA SUA NOTTE MAGICA DA 50 PUNTI

L'INTERVISTA ESCLUSIVA A GALLINARI

VIDEO.TUTTI GLI HIGHLIGHTS

L.A. Clippers-Golden State Warriors 110-129

Dopo aver aggiornato – due giorni dopo averlo stabilito a quota 45 – il suo massimo in carriera ai playoff con 50 punti, Kevin Durant si presenta in conferenza stampa (indossando un cappellino che onora Colin Kaepernick) e cerca di far apparire la sua incredibile prestazione offensiva come qualcosa di normale, almeno per lui. “Non so se si tratti della mia miglior gara offensiva di sempre, ho sbagliato qualche buon tiro, avrei potuto finire con un totale più alto, ma è vero che mi sentivo alla grande: è stata una serata divertente”, ammette. “Se sto bene – insiste il n°35 degli Warriors - la mia sensazione è di poter fare partite del genere quasi sempre. Quando sono davvero in serata credo si veda soprattutto se riesco a giocare alla grande anche in difesa, come è successo stasera”. Una serata infatti davvero speciale, con 38 dei suoi 50 punti realizzati già nel primo tempo, a uno del record di tutti i tempi per una gara di playoff realizzati da Sleepy Floyd il 10 maggio 1987 (39), eguagliando i 38 di Charles Barkley del 4 maggio 1994, e che lo rendono solo il quarto giocatore negli ultimi 30 anni (dopo Russell Westbrook nel 2018, Kobe Bryant nel 2001 e Michael Jordan nel 1990) capace di segnare almeno 45 punti in due gare di playoff consecutive (Jordan ha allungato la striscia a tre). Dopo la fisica difesa di Patrick Beverley a inizio serie, Durant aveva reagito – anche verbalmente – quasi stizzito dalla mancanza di rispetto nei suoi confronti: “Sapete chi sono vero? Io sono Kevin Durant”, aveva detto, promettendo di poter segnare in testa a tutti per il resto della serie. Lo ha fatto, e dopo gara-6 lo spiega così: “Continuo a lavorare sul mio gioco, giorno dopo giorno, e cerco di restare il più possibile concentrato mentalmente: sono uno studente del gioco. Io gioco la mia pallacanestro, cerco di farlo sempre all’interno del nostro concetto di squadra, ma allo stesso tempo sempre aggressivo. Poi spesso mi abbandono al flusso della gara e dopo tre anni assieme con Steph e Klay abbiamo sviluppato un ottimo equilibrio: ognuno di noi sa sacrificare se necessario un po’ dei suoi tiri per l’altro, soprattutto quando qualcuno è particolarmente ispirato”. Contro i Clippers nella gara decisiva della serie nessuno è stato più ispirato di Durant, che è diventato il quarto giocatore dei Warriors di sempre capace di segnare 50 punti in una gara di playoff, raggiungendo sempre Sleepy Floyd, Rick Barry e Wilt Chamberlain. 

Durant: massimo personale ai playoff, eguaglia Lillard con 50 punti

Con i Clippers, però, la storia lo insegna, non è mai finita, e grazie a una manciata di punti di Lou Williams L.A. riduce il gap e quando Gallinari manda a referto un’altra bellissima schiacciata il punteggio dice 109-95 con ancora più di 7 minuti da giocare. Peccato per i padroni di casa che sul possesso successivo Durant mette di nuovo le cose in chiaro su chi sia il padrone della gara: segna, subisce fallo e quando realizza il tiro libero aggiuntivo raggiunge quota 50 punti e riporta a +17 il vantaggio dei campioni in carica. Le ultime emozioni della gara le regala Draymond Green, che prima si fa fischiare un fallo tecnico che riporta i Clippers a -13 (risponde subito Steph Curry con una tripla) e poi distribuisce il decimo assist della sua partita con un alley oop a Iguodala, che riporta a +19 gli Warriors e consacra la sua tripla doppia da 16 punti, 14 rimbalzi, 10 assist e anche 4 stoppate (Golden State è 26-0 quando il suo n°23 fa registrare una tripla doppia). Oltre a un Durant assoluamente mostruoso, che dopo aver stabilito il suo massimo in carriera nei playoff in gara-5 a quota 45, lo supera finendo con 50 e 15/26 al tiro (con 6 triple a segno e un quasi perfetto 14/15 ai liberi), la prestazione di Green è il simbolo di una difesa degli Warriors che riesce finalmente a mettere il bavaglio a Lou Williams (3/21 per soli 8 punti per lui, ma standing ovation dello Staples Center quando Rivers lo richiama in panchina) e Montrezl Harrell (10 punti). Se la panchina di L.A. segna solo 28 punti (sono 24 quelli della seconda unit di Golden State), a splendere come non mai nella serie è un Danilo Gallinari che aggiorna il suo massimo ai playoff (e il massimo per ogni italiano) con una prestazione da 29 punti, 5 rimbalzi e 2 recuperi con 11/24 al tiro e tre triple a bersaglio. Alle sue spalle ancora una volta molto positivo Shai Gilgeous-Alexander, che chiude a quota 22, mentre sono due in più quelli di Steph Curry a fine gara, in campo fino ai minuti finali del quarto quarto, rassicurando tifosi e coaching staff di Golden State sullo stato della sua caviglia. Il n°30 degli Warriors servirà sano e al massimo della sua forma già da domenica sera, quando i campioni in carica ospiteranno (in diretta su Sky Sport alle 21.30) gli Houston Rockets per gara-1 delle semifinali di conference a Ovest.