Ha allenato a ogni livello, ha trascorso gli ultimi 12 anni sulla panchina dei Michigan Wolverines, conducendoli a due Final Four. I Cavs ora affidano a John Beilein la loro panchina per i prossimi cinque anni. Ecco i retroscena
I Cleveland Cavs hanno un nuovo allenatore – e il nome ha lasciato sorpresi molti. Nel weekend infatti – in contemporanea alla gara-7 tra Denver e Portland – un contingente di dirigenti dei Cavs si era recato nel Colorado per tenere a colloquio, nell’ordine, la coppia di assistenti dei Nuggets Jordi Fernandez e Wes Unseld Jr., quello dei Magic Steve Hetzel e quello dei Blazers David Vanterpool (ma sul radar di Cleveland c’era anche il suo collega sulla panchina di Portland, Nate Tibbetts). Una cinquina di candidati che si aggiungeva ai nomi già conosciuti – e già precedentemente scrutinati – che includevano anche quello di Ettore Messina, oltre a Jamahl Mosley (assistente a Dallas), Juwan Howard (Miami), Alex Jensen (Utah), Ime Udoka (compagno di panchina di Messina a San Antonio) e anche l’ex capo allenatore di Memphis J.B. Bickerstaff. Una rosa molto ampia, dalla quale però non è uscito il nome vincente, che ha sorpresa è risultato essere quello di John Beilein, da 12 stagioni sulla panchina dell’università di Michigan, da lui guidata a due partecipazioni alle Final Four e a quattro titoli della Big Ten conference. Già accostato in passato a due altre franchigie NBA – i Detroit Pistons e gli Orlando Magic – il 66enne allenatore dei Wolverines vanta un’esperienza a qualsiasi livello, avendo allenato al liceo, in un junior college e nei vari livelli della pallacanestro collegiale (Division III, Division II e poi ovviamente in Division I, dove alla guida di Michigan si è fatto conoscere in tutta America), collezionando un record di 829 vittorie a fronte di 468 sconfitte nell’universo NCAA. Ora, quasi d’improvviso, il salto nella NBA, favorito anche da alcune forte connessioni con la franchigia dei Cavs. L’assistente general manager di Koby Altman a Cleveland, Mike Gansey, ha da anni un rapporto molto stretto con Beilein, avendo giocato per lui a West Virginia, raggiungendo anche una Elite Eight del torneo NCAA; non guasta poi che il proprietario dei Cavs, Dan Gilbert, vive a Detroit, dove sostanzialmente è proprietario della metà degli immobili del centro storico cittadino, e dalla città simbolo del Michigan ha vissuto da vicino l’avventura di Beilein a capo dei Wolverines.
Perché Beilein: una scelta per il futuro
Beilein arriva sulla panchina di Cleveland come successore di Larry Drew, che a sua volta aveva raccolto in corsa – a stagione iniziata – il testimone da Tyronn Lue, licenziato dopo soltanto sei partite durante l’ultima stagione. La coppia Gilbert-Altman lo ha preferito alla numeroso concorrenza con l’idea che il suo profilo sia quello giusto per guidare una “metamorfosi culturale” in seno alla franchigia, ma anche per il suo raffinato sistema di gioco offensivo e per la sua capacità di insegnare pallacanestro a un roster costituito soprattutto da giovani, a partire dal rookie 2018-19 Collin Sexton fino alla prossima scelta al Draft di giugno, dove Cleveland detiene (insieme a New York e Phoenix) le possibilità maggiori – il 14% - di mettere le mani su Zion Williamson, considerato da tutti la prossima prima scelta assoluta. L’idea che la scelta dell’ex allenatore di Michigan sia stata compiuta in una prospettiva futura, di sviluppo e crescita comune (nonostante a 66 anni diventi il terzo allenatore più anziano della NBA, dietro solo a Gregg Popovich e Mike D'Antoni), è confermata anche dalla durata del contratto firmato, che lega Beilein ai Cavs per le prossime cinque stagioni.