Il presidente degli USA, sempre molto attivo di prima mattina su Twitter, ha commentato le notizie di mercato che hanno rivoluzionato la NBA, facendo i complimenti all'allenatore e al dirigente dei Clippers - le principali ragioni per cui Leonard e George hanno scelto L.A.
LEONARD E PAUL GEORGE AI CLIPPERS: LO SCAMBIO DELL'ESTATE
LE REAZIONI SOCIAL ALLA NOTIZIA
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I LAKERS SI CONSOLANO CON DANNY GREEN, CALDWELL-POPE E MCGEE
“Tutta colpa di Justin McConney”, ripetono ciclicamente i giornalisti statunitensi, i cronisti e i milioni di follower ogni volta che vedono comparire nella loro home di Twitter una raffica di cinguettii proveniente dall’account di “realDonaldTrump”. Il social media manager dell’attuale presidente degli Stati Uniti infatti ha raccontato lo scorso dicembre a Politico come fino al 2011 Trump fosse totalmente assente da ogni tipo di piattaforma e soltanto grazie alle sue indicazioni abbia capito a fondo quali fossero le potenzialità del mezzo. Passare dai social alla tv per un personaggio del calibro di Trump – anche prima di diventare l’uomo più potente del mondo – è un gioco da ragazzi, a prescindere dall'argomento trattato. La fase di apprendimento è durata pochi mesi tanto che, quando il 6 febbraio 2013 Trump ha scritto “da solo” il primo tweet della sua vita (all’apparenza un innocuo ringraziamento, ma in realtà l’inizio di una nuova era) lo stesso McConney ha pensato: “Oh no, adesso sa twittare da solo. È come quando in Jurassic Park il dottor Grant si rende conto del fatto che i velociraptor sanno aprire le porte”. Nonostante il ruolo istituzionale ricoperto infatti, Trump scrive in autonomia la maggior parte dei suoi tweet, dicendo tutto quello che gli passa per la mente senza filtro. Commenta i risvolti giudiziari che lo riguardano, i programmi tv che segue fin dall’alba e all’occorrenza anche notizie d’attualità. Questa volta a catturare la sua attenzione osservando quando accaduto lungo la costa Ovest degli USA di prima mattina non è stato il terremoto da 7.1 di magnitudo – il più forte avvertito negli ultimi 20 anni in California – ma i risvolti di un mercato NBA che ha cambiato ancora una volta la geografia dei poteri di forza all’interno della lega. I Clippers che mettono sotto contratto Leonard e George, rendendo così il giusto merito al lavoro fatto negli ultimi anni da Doc Rivers sulla panchina di Los Angeles. “Un grande allenatore, un grande uomo”, commenta Trump riprendendo TSD NBA – blog con meno di 200 follower su Twitter, almeno prima di ricevere il prestigioso retweet. Riguardo la selezione del tipo di fonti da citare in effetti c’è ancora un po’ di lavoro da fare, nonostante sia un errore a cui pone parzialmente rimedio riprendendo anche un articolo del New York Times su Jerry West: "Meriterà di ricevere la medaglia della libertà", la massima decorazione che un cittadino USA possa ricevere. Considerando quanto fatto dall'Hall of Famer dei Lakers anche da dirigente (Shaq ai Lakers, Durant agli Warriors e ora Kawhi ai Clippers, solo per citarne alcuni) è un riconoscimento più che meritato.