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NBA, Miami Heat, Jimmy Butler: "Non sono lo st...zo che pensate io sia"

NBA

Il n°22 degli Heat, presentato con due giorni di anticipo rispetto al media day di Miami, ha subito messo le cose in chiaro: "Non è vero quello che dite di me, me la prendo con chi non si impegna. Questa è la squadra giusta per dimostrare chi sono"

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I dissidi nello spogliatoio dei Bulls, l’ammutinamento della passata stagione a Minnesota e più in generale le mille complicazioni che spesso e volentieri sono venute fuori quando si parla delle sua convivenza con i compagni. Jimmy Butler è così, prendere o lasciare. E a Miami hanno deciso di puntare decisamente forte su di lui, offrendogli un quadriennale da 142 milioni di dollari e più in generale affidando a lui la squadra dopo il ritiro di Dwyane Wade. Un giocatore senza peli sulla lingua, convinto di poter “invertire la narrazione” che in maniera frettolosa (e sbagliata, a suo avviso) lo segue ormai da qualche anno: “Non penso di essere così cattivo come mi descrivete. Non sono uno st…zo come tutti pensiate che io sia. Miami è il posto più adatto per dimostrare quello che sto dicendo. Ogni tanto vado oltre il consentito, certo. Ma non credo ci sia molto di sbagliato in questo. Amo il mio lavoro, adoro la pallacanestro e l’impegno che richiede. Sono sempre disponibile e mi impegno al massimo ogni singolo giorno, ora e occasione - anche quando altri tirerebbero il fiato. Mi chiedo: perché tutti non ci mettono l’applicazione che continuo ad avere io? È una cosa che non riuscirò mai a spiegarmi, non c’è una risposta. Continuerò a indignarmi con chi non si impegna a sufficienza? Beh, credo proprio di sì”. Un discorso accorato, pronunciato di fianco a Pat Riley durante la prima presentazione ufficiale da giocatore degli Heat. Il media day a Miami è previsto per lunedì 30 settembre, ma Butler ci ha tenuto a mettere le cose in chiaro con largo anticipo. Con lui non si scherza, in Florida sono avvisati.