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NBA, Harrison Barnes paga il funerale di una donna afroamericana uccisa dalla polizia

NBA
SACRAMENTO, CA - MARCH 23: Harrison Barnes #40 of the Sacramento Kings looks on during the game against the Phoenix Suns on March 23, 2019 at Golden 1 Center in Sacramento, California. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, User is consenting to the terms and conditions of the Getty Images Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2019 NBAE (Photo by Rocky Widner/NBAE via Getty Images)

Il giocatore dei Kings, assieme a Malik Jackson dei Philadelphia Eagles, ha contribuito a coprire le spese delle esequie di Atatiana Jefferson - ragazza di 28 anni uccisa dentro casa durante un controllo: “Non si può morire così”

Fort Worth, Texas. Atatiana Jefferson, ragazza afroamericana di 28 anni si sta prendendo cura in casa del suo nipotino di otto. Sta giocando con lui ai videogiochi - felice di essere considerata dal piccolo “la zia al passo con i tempi”, quella che resta sveglia con lui fino a tarda notte di sabato per divertirsi assieme davanti la TV. Rumori sospetti, una porta lasciata aperta che crea dubbi tra i vicini e scatta subito la segnalazione alle forze dell’ordine (di cui poi si sono amaramente pentiti). I poliziotti arrivano alle due e mezza di notte, armi in mano e abbaglianti pronti per illuminare la casa e verificare cosa stia accadendo. Dopo aver sbloccato una porta della recinzione esterna ed essersi avvicinati all’abitazione, i due uomini in divisa notano dei movimenti all’interno della camera da letto. Una donna di colore spunta dalla finestra di fronte a un agente bianco, una scena tristemente nota negli USA. La situazione precipita in pochi istanti: prima le urla di tenere alte le mani, senza avvisare in alcun modo di essere della polizia. Poi il singolo proiettile, partito e che ha messo fine alla vita di Atatiana. Aaron Dean, il poliziotto che ha sparato e ucciso la ragazza all’interno della sua casa, colpevole soltanto di essere rimasta sveglia a giocare con suo nipote, si è dimesso due giorni dopo l’accaduto e adesso è accusato di omicidio. Un caso di cronaca diventato ennesima occasione di discussione rispetto alla questione razziale negli USA. Una storia che ha toccato tutti, e in particolare Harrison Barnes. Il giocatore dei Sacramento Kings infatti ha deciso di finanziare il funerale della vittima, sgravando almeno in parte la famiglia da problemi economici: “Quando ti ritrovi ad affrontare un dolore così grande, l’ultima cosa di cui preoccuparsi deve essere quella di dover rimediare i soldi per il funerale”.

Barnes: “Bisogna chiedere giustizia per questi incidenti assurdi”

Barnes, come tantissimi giocatori NBA, sente ancora saldo e forte il legame con una realtà con cui ha dovuto fare a lungo i conti da ragazzo: “Ogni volta che torni nella comunità, sai sempre che ne porterai un pezzo con te e allora è giusto restituire almeno in parte qualcosa. Io e mia moglie vogliamo fare qualcosa per la famiglia, è una tragedia quello che è successo. Nessuno deve morire durante un controllo della polizia a casa propria. Le mie preghiere sono rivolte a loro, al pensiero del dolore che stanno vivendo. Non gli ho contattati personalmente, voglio rispettare la loro privacy e tenermi a distanza in questi giorni complicati”. Il giocatore dei Kings provvederà a finanziare metà delle spese, dividendo l’importo assieme a Malik Jackson - giocatore dei Philadelphia Eagles che come Barnes ha voluto mostrare vicinanza con questo gesto alla comunità afroamericana texana, colpita ancora una volta dalle forze dell’ordine.