NBA, i risultati della notte: Philadelphia batte Boston, Spurs vincenti contro i Knicks
Ben 11 partite nella seconda notte di regular season. I Sixers vincono la sfida contro Boston, mentre Brooklyn perde in casa dopo un supplementare nonostante i 50 punti di Irving. Sconfitta al debutto per Gallinari con OKC, vince invece Belinelli contro New York. Denver interrompe la striscia storica di Portland alla prima stagionale, subito spettacolare la coppia Doncic-Porzingis
PHILADELPHIA 76ERS-BOSTON CELTICS 107-93 | Va ai 76ers la sfida tra due delle squadre favorite della Eastern Conference. Un successo raccolto grazie ai 24 punti, nove assist e otto rimbalzi di uno scatenato Ben Simmons. L’australiano non ha tentato nessuna conclusione dalla lunga distanza (come atteso da molti), in un match complicato per Philadelphia con i piedi oltre l’arco: 21 delle prime 24 conclusioni pesanti non entrano, poi però ne bastano un paio per prendere il largo e volare in doppia cifra di margine
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Joel Embiid chiude con 15 punti e 13 rimbalzi, nonostante il colpo subito in pieno volto da Jaylen Brown e grazie soprattutto al supporto del nuovo compagno di squadra: Al Horford infatti in passato era sempre stato la sua bestia nera contro Boston, adesso invece sotto canestro insieme fanno paura a chiunque (16 punti in 31 minuti per l’ex Celtics)
Partita complicata per il nuovo arrivato in casa Celtics: Kemba Walker chiude con 4/18 dal campo una sfida in cui non è mai riuscito a trovare il fondo della retina con continuità, raccogliendo soltanto 12 punti
UTAH JAZZ-OKLAHOMA CITY THUNDER 100-95 | È Donovan Mitchell il protagonista del primo successo stagionale dei Jazz: 32 punti, di cui 22 arrivati nella ripresa, e 12 rimbalzi decisivi nella volata finale contro OKC. Il parziale del quarto periodo è di 32-21, con i padroni di casa abili a sfruttare le maggiori energie e profondità di un roster competitivo e pronto a lottare al vertice della Western Conference
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Esordio positivo - nonostante il risultato - per Danilo Gallinari, che nei suoi 28 minuti sul parquet chiude con 7/13 dal campo, il solito 5/5 a cronometro fermo, un paio di canestri pesanti, sette rimbalzi e un +7 di plus/minus che lascia ancora di più l’amaro in bocca. Ben 26 i punti raccolti dall’altro ex-Clippers, Shai Gilgeous-Alexander, al suo massimo in carriera. Completa il trio di nuovi arrivati a OKC Chris Paul - autore di 22 punti e di alcune giocate spettacolari dal palleggio
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Prima gara complicatissima per Mike Conley lontano da Memphis: dopo 12 anni trascorsi con i Grizzlies, il nuovo arrivato in casa Jazz parte malissimo al tiro; sbagliando le prime 12 conclusioni della sua gara. Alla sirena finale sono cinque punti, 1/16 complessivo al tiro e 0/6 dall’arco
SAN ANTONIO SPURS-NEW YORK KNICKS 120-111 | Gli Spurs vincono all’esordio contro i Knicks grazie al 37-27 di parziale del quarto periodo e al termine di una sfida complicata da gestire. I texani giocano male e tengono in partita New York perdendo ben 21 palloni (che portano in dote 32 punti ai Knicks), guidati da Dejounte Murray - tornato sul parquet a oltre un anno di distanza dalla rottura del crociato. Ai suoi 18 punti si aggiungono i 22 di Aldridge e i 20 di Forbes; tutti decisivi nel regalare il primo successo stagionale a San Antonio
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Esordio stagionale positivo anche per Marco Belinelli, nonostante una serata da due tiri complessivi dal campo, un canestro e tre punti segnati. Per l’azzurro 18 minuti sul parquet nel solito ruolo che coach Popovich ritaglierà per lui durante la stagione: quando serve una scossa a gara in corso, un giocatore in grado di fare canestro, Marco c’è.
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Osservato speciale invece era Marcus Morris, dopo il caso estivo sul mercato con gli Spurs. Il fratello gemello di Markieff infatti aveva prima detto sì agli Spurs, per poi abbandonare l’ipotesi texana - dopo che la notizia era già filtrata - accasandosi a New York. Il pubblico nero-argento lo ha fischiato sin dalla palla a due, motivandolo ancora di più nella sua sfida personale contro San Antonio. È lui a firmare il primo canestro del match in una partita chiusa da miglior realizzatore con 26 punti; una magra soddisfazione non sufficiente per vincere
MIAMI HEAT-MEMPHIS GRIZZLIES 120-101 | 24-1 di parziale in apertura di quarto periodo: è questo il passaggio che cambia le sorti della sfida in favore di Miami, trascinata dai canestri di un Justise Winslow da 27 punti, sette rimbalzi e sette assist. Gli ultimi 12 minuti si chiudono con un perentorio 37-17 in favore dei padroni di casa: un duro colpo per Taylor Jenkins, coach dei Grizzlies all’esordio in NBA che dovrà imparare col tempo a tenere conto anche di questo
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Niente Jimmy Butler all’esordio casalingo di Miami - fuori per ragioni personali - a prendersi le luci della ribalta all’esordio sono stati Kendrick Nunn e Chris Silva. I due rookie degli Heat, autori di 19 dei 24 punti del parziale che ha deciso la sfida, chiudono rispettivamente con 24 e otto punti a testa. Sono loro la migliore notizia per coach Spoelstra dopo il primo successo stagionale
Alla sirena sono 14 punti, quattro rimbalzi, quattro assist, sei perse e sei canestri in 25 minuti. Luci e ombre nelle cifre e nella prestazione d’esordio di Ja Morant in NBA: la seconda scelta assoluta, partita forte in avvio con 4/4 dal campo, è stata poi limitata nella ripresa per motivi di falli (quattro a 17 secondi di distanza dall’intervallo lungo)
CHARLOTTE HORNETS-CHICAGO BULLS 126-125 | Vittoria in volata casalinga per gli Hornets - al primo match della loro storia dell’era post Kemba Walker. Rozier ne mette soltanto sette con 2/10 al tiro e allora ci pensa PJ Washington a prendersi la scena: la 12^ chiamata all’ultimo Draft chiude con 27 punti e una super prestazione dalla lunga distanza. Dall’altra parte invece, nonostante le difficoltà dalla lunga distanza (1/7 raccolto), è Lauri Markkanen a giocare una gran partita: 35 punti, 17 rimbalzi, 13/25 al tiro. Non è bastato però ai Bulls per restare avanti in un match in cui Chicago aveva dieci lunghezze di margine a sei minuti dalla sirena
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Una partita speciale dalla lunga distanza per gli Hornets: Charlotte infatti mette a segno ben 23 triple, fissando il nuovo record in una gara d’esordio stagionale. Per la squadra del North Carolina inoltre è la miglior prova fatta registrare in un match senza overtime (il record di franchigia è 24, ma con due tempi supplementari). Merito soprattutto del già citato PJ Washington: per lui sono sette canestri dalla lunga distanza - anche questo un dato mai fatto registrare prima da un rookie alla sua prima partita in NBA
BROOKLYN NETS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 126-127 OT | Neanche una prestazione mostruosa di Kyrie Irving è bastata per interrompere la maledizione dei Nets, che per la settima volta consecutiva hanno perso la prima partita stagionale. La nuova stella di Brooklyn — davanti agli occhi di Kevin Durant, introdotto per primo nella presentazione del roster al Barclays Center — ha realizzato una prestazione mostruosa da 50 punti, ma ha sbagliato il tiro della vittoria (dopo essere caduto per terra) nel supplementare della sfida ai Minnesota Timberwolves
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Irving è stato eccezionale nella sua prima gara con la maglia che ha tanto voluto (si è anche commosso salutando il pubblico prima della palla a due): 17/33 dal campo, 7/14 da tre punti e 9/10 ai liberi con 8 rimbalzi, 7 assist e zero palle perse in 38 minuti sul parquet. E sono serviti tutti ai Nets per rimontare dopo aver subito un parziale di 18-3 nel secondo quarto. Mai nessuno nella storia dei Nets aveva debuttato con 50 punti: il record precedente apparteneva a Kiki Vandeweghe con 47 nel 1984
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Insieme a Irving ci sono altri quattro giocatori in doppia cifra (LeVert 20, Prince 15+11, Harris e Dinwiddie 14) ma non sono bastati davanti a un maestoso Karl-Anthony Towns da 36 punti, 14 rimbalzi, 3 assist, 3 recuperi e 3 stoppate con 7/11 da tre punti. A fare la differenza dopo una gara difficile al tiro è stato però Andrew Wiggins, che ha realizzato due canestri fondamentali nel supplementare per dare il definitivo vantaggio ai suoi (21 punti con 10/27 per lui alla fine)
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PORTLAND TRAIL BLAZERS-DENVER NUGGETS 100-108 | I Nuggets si prendono una piccola rivincita contro la squadra che ha messo fine alla loro cavalcata agli scorsi playoff, andando a interrompere una striscia che durava da ben 18 anni. Era infatti dal 2001 che i Blazers non perdevano la prima in casa, la striscia più lunga nella storia della NBA. Merito di un ultimo quarto da 35-26 per gli ospiti, che hanno chiuso con uno straordinario 18/32 dalla lunga distanza (contro il pessimo 16/49 da due punti)
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Grande protagonista della sfida è stato Nikola Jokic: nel primo tempo disastroso con tre falli in tre minuti rimanendo seduto fino all’intervallo; nella ripresa assolutamente dominante con 20 punti e 13 rimbalzi per propiziare la vittoria dei suoi in meno di 24 minuti sul parquet. Insieme a lui i 19 di Will Barton e i 14 con 14 tiri di Jamal Murray
I Blazers pagano oltremodo il tremendo 7/28 realizzato dalla lunga distanza, senza riuscire a sfruttare i 32 punti con 8 assist di Damian Lillard e la doppia doppia da 16+19 di Hassan Whiteside al debutto a Portland. Brutta serata al tiro per CJ McCollum (12 punti con 5/18 dal campo) e in generale per tutta la squadra, che non è riuscita a sfruttare un enorme vantaggio nel pitturato (54-22 il conto dei punti in area) difendendo malissimo il perimetro
DALLAS MAVERICKS-WASHINGTON WIZARDS 108-100 | I tifosi dei Mavs aspettavano questo momento da mesi ormai, ma l’attesa è stata ripagata. La prima di Luka Doncic e Kristaps Porzingis insieme è stata un successo, con i due europei che hanno realizzato 57 punti in coppia — 34 (a uno dal suo massimo in carriera) con 9 rimbalzi per il primo, 23 per il secondo a un anno e mezzo di distanza dall’ultima partita NBA. Non a caso il lettone ha sbagliato i primi quattro tiri della sua partita (7/16 per lui alla fine), mentre lo sloveno sembra non avere intenzione di fermarsi: 63% dal campo (12/19 di cui 4/9 da tre) e miglior prestazione in un debutto stagionale per un giocatore con meno di 21 anni nella storia della NBA. Il tutto davanti agli occhi di Dirk Nowitzki, che per la prima volta dal 1998 ha assistito a una gara dei Mavs senza farne ufficialmente parte
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Doncic si è reso protagonista anche dell’episodio che ha portato all’espulsione di Bradley Beal, con cui si è trattenuto (in maniera veramente veniale) provocando il doppio tecnico degli arbitri, a cui entrambi i giocatori hanno risposto con incredulità. La stella degli Wizards — miglior marcatore dei suoi con 19 punti — ne aveva però già uno a carico, prendendo in anticipo la via degli spogliatoi quando i suoi erano riusciti a tornare a 7 punti di distanza dopo aver toccato il -23. Buon debutto per il giapponese Rui Hachimura con 14 punti e 10 rimbalzi
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DETROIT PISTONS-INDIANA PACERS 119-110 | I Pacers avranno anche deciso di puntare sulla coppia di lunghi Sabonis-Turner, ma Andre Drummond non ha avuto alcun problema a dominarli entrambi. Senza Blake Griffin, il centro dei Pistons ha fatto la voce grossa chiudendo con 32 punti, 23 rimbalzi, 3 recuperi e 4 stoppate, realizzando 12 dei 18 tiri tentati e 8/10 ai liberi. “Sono contento che sia nella mia squadra” ha commentato Derrick Rose, autore di 18 punti nella sua prima coi Pistons
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A fare la differenza è stato però Luke Kennard, che si è regalato il suo massimo in carriera da 30 punti realizzandone 16 negli ultimi 11 minuti di gara, tra cui tre triple nella seconda metà del quarto quarto (8/13 per lui alla fine, 6/9 da tre e 8/10 ai liberi). Non si può certo dire però che sia stata una bella partita, viste le 33 palle perse e i 29 falli combinati dalle due squadre
I Pacers si devono così arrendere nella prima gara stagionale dopo quattro anni di vittorie. Il nuovo quintetto di coach McMillan ha chiuso tutto in doppia cifra (Brogdon 22+11 assist, Lamb 10, Warren 10, Sabonis 27+13 e Turner 25+9) ma non è riuscito a contenere lo strapotere di Drummond a rimbalzo (45-36) e la panchina ha prodotto davvero pochissimo (16 punti in tutto)
ORLANDO MAGIC-CLEVELAND CAVALIERS 94-85 | Negli Stati Uniti la chiamano “a fresh start”, un nuovo inizio carico di novità. È quella che spera di avere Markelle Fultz a Orlando, dove il suo debutto con i Magic è andato davvero molto bene. La prima scelta del Draft 2017 ha chiuso con 12 punti e 6 assist e secondo il suo allenatore Steve Clifford “ha fatto la differenza nel secondo tempo”, chiudendo con 6/12 al tiro pur sbagliando le tre triple che ha preso. Insieme a lui anche i 21+9 di Nikola Vucevic e i 16 di Evan Fournier
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I Cavs sono andati sotto anche di 20 lunghezze nel corso di un pessimo primo tempo, ma hanno dato battaglia rientrando un paio di volte fino al -5, prima di essere ricacciati indietro dai padroni di casa. La squadra di coach Beilein ha dominato a rimbalzo (tre giocatori in doppia cifra: Love con 18, Nance Jr. con 14 e Thompson con 11) ma non ha mandato nessuno sopra i 16 punti realizzati da Thompson e Collin Sexton. Otto punti e 5 assist in 31 minuti al debutto per il rookie Darius Garland
PHOENIX SUNS-SACRAMENTO KINGS 124-95 | Comincia molto male l’era Luke Walton sulla panchina dei Kings, prendendo 29 punti di scarto sul campo dei Suns. Dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio di cinque lunghezze, i californiani sono completamente crollati in un secondo tempo da 70-36 per i padroni di casa. L’unico a salvarsi è un Buddy Hield da 28 punti e 6/12 da tre insieme a un Marvin Bagley da 14+10, ma tutti i plus-minus dei giocatori dei Kings sono ampiamente negativi
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Merito soprattutto dei Suns, che si godono le doppie doppie firmate da Devin Booker (22 con 10 assist), Deandre Ayton (18+11 con 4 stoppate) e Ricky Rubio (11+11 assist), a cui si aggiungono i 21 punti di Kelly Oubre per un debutto eccellente per coach Monty Williams. Phoenix ha surclassato Sacramento sia nei punti in area (68-34) che in quelli in contropiede (27-11), realizzando la bellezza di 35 punti dalle 27 palle perse degli avversari