NBA, risultati della notte: Lakers 7 vittorie in fila, Melli titolare ma battuto
I Lakers vincono la settima in fila superando Miami grazie a una super difesa. Nicolò Melli torna titolare, ma New Orleans perde in casa contro Toronto. Rimonta da -21 di Denver su Philadelphia, con canestro decisivo di Jokic a 1.2 secondi dalla fine, Utah batte Milwaukee in casa con il buzzer beater di Bogdanovic. D’Angelo Russell segna 52 punti e Damian Lillard addirittura 60, ma sia Golden State che Portland perdono con Minnesota (Wiggins 40) e Brooklyn (Irving 33). New York batte a sorpresa Dallas nonostante i 28 punti dell’ex Porzingis e il massimo in carriera di Doncic
LOS ANGELES LAKERS-MIAMI HEAT 95-80 | Settima vittoria consecutiva per i Lakers, che fermano anche una delle squadre più calde della lega grazie al vero segreto di questo inizio di stagione: la difesa. I gialloviola tengono gli Heat al 35% dal campo e segnano abbastanza canestri in attacco per tenere Miami sotto controllo, confermandosi al primo posto nella Western Conference
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Lo schema è ormai consolidato: LeBron James e Anthony Davis viaggiano stabilmente sopra i 20 punti a testa (25 per il Re, 26 per AD) e gli altri portano il loro mattoncino al di là dei numeri individuali, con tutti i giocatori schierati da coach Vogel che sono andati a referto anche se nessuno in doppia cifra
Per gli Heat ci sono 22 punti di Jimmy Butler e 19 di Goran Dragic, ma sono stati traditi dal tiro dalla lunga distanza: dopo il 41% dall’arco di squadra tenuto nelle prime otto gare stagionali, gli uomini di coach Spoelstra hanno visto le percentuali normalizzarsi con un brutto 6/35 (17%) da cui si è salvato solo Dragic (3/7 aggiungendo anche 6 rimbalzi e 7 assist alla sua partita)
CARUSO FA IMPAZZIRE I TIFOSI DEI LAKERS: CHE SCHIACCIATA! VIDEO
NEW ORLEANS PELICANS-TORONTO RAPTORS 104-122 | La stagione dei Pelicans rischia di essere già compromessa ben prima del debutto in campo di Zion Williamson. I Raptors infatti ci mettono giusto un tempo a prendere le misure agli avversari prima di scatenarsi in un secondo quarto da 45-23. Protagonista assoluto un Pascal Siakam al suo massimo in carriera pareggiato: 44 punti con 10 rimbalzi e 4 assist, accompagnato dai 21 di OG Anunoby e i 18 di Norman Powell
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Le cattive notizie per i Raptors arrivano dall’infermeria, perché sia Kyle Lowry che Serge Ibaka si sono infortunati. Il primo si è procurato una frattura al pollice sinistro nel corso del primo quarto, mentre il secondo una brutta distorsione alla caviglia a un minuto dal termine del primo tempo, uscendo dall’arena con un tutore al piede
Ritorno da titolare con sconfitta per Nicolò Melli. Dopo essere stato tenuto in panchina per 48 minuti contro Brooklyn, l’azzurro è stato di nuovo schierato dall’inizio da coach Gentry ma è rimasto in campo meno di tutti e 13 i giocatori scesi in campo per New Orleans (10 minuti e 12 secondi). Per lui 2 punti dalla lunetta, 0/2 da tre punti e parole non proprio edificanti del suo allenatore sui titolari in generale (“Se quelli che abbiamo in campo non possono fare quello che ci aspettiamo da loro, la prossima mossa è trovare qualcun altro”). L’unico a salvarsi è il solito Ingram con 27 punti seguito dai 16 di Jrue Holiday
DENVER NUGGETS-PHILADELPHIA 76ERS 100-97 | Rimonta spettacolare dei Nuggets sui Sixers in una delle gare più attese della notte, non fosse altro che per lo scontro Jokic-Embiid. Dopo essere stati sotto praticamente per tutta la partita fino a sprofondare fino a -21 nell’ultima frazione, i padroni di casa hanno messo assieme un quarto da 35-13 per ribaltare la sfida. Si tratta della quarta più ampia rimonta nella storia della franchigia, nonché della terza vittoria in fila dopo lo sfogo di Mike Malone sullo scarso impegno dei suoi
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Nikola Jokic ha vinto la sfida con Joel Embiid non solo dal punto di vista statistico (26 punti, 10 rimbalzi e 6 assist contro i 19+15 con 6/17 al tiro e 8 palle perse del camerunense), ma soprattutto nel finale di gara. Il serbo prima ha segnato il canestro del sorpasso a 1.2 secondi dal termine con un tiro in sospensione dalla media distanza, poi ha subito la spinta di Embiid in difesa impedendo di fatto che i Sixers potessero pareggiare la gara
In casa Nuggets ci sono anche 22 punti con 11 assist di Jamal Murray e 20 di uno scatenato Will Barton (8/12 al tiro), a cui si aggiunge la solidità di un Paul Millsap da 15+8 e due assist (tra cui quello della vittoria per Jokic dopo essere uscito da una situazione complicatissima. I Sixers, privi di Ben Simmons per questa e per le prossime due gare, hanno avuto solo altri quattro giocatori in doppia cifra (Harris 13+10, Neto 13, Korkmaz 12 e O’Quinn 11) e non sono riusciti a capitalizzare su una serata da 13/26 dalla lunga distanza
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UTAH JAZZ-MILWAUKEE BUCKS 103-100 | Altra partita tra super-potenze delle due conference e altra partita decisa da un tiro allo scadere. Questa volta il canestro di Bojan Bogdanovic è però arrivato proprio sulla sirena, senza lasciare ai Bucks la possibilità di replicare dopo aver trovato il pareggio dalla lunetta con Khris Middleton. Lo stesso Middleton ha poi commesso l’infrazione di passi — vanificando una super giocata difensiva di George Hill su Donovan Mitchell — che ha ridato il pallone ai Jazz, che hanno poi eseguito alla perfezione la rimessa per la tripla decisiva di Bogdanovic
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I Bucks hanno dovuto affrontare gli ultimi concitati minuti senza Giannis Antetokounmpo, ancora una volta uscito per falli chiudendo anzitempo una prestazione da 30 punti e 13 rimbalzi, seguito dai 26+11 di Middleton e i 22 di Eric Bledsoe in una partita che Milwaukee non aveva alcun motivo di giocarsi, visto il 35.8% al tiro con il 28% da tre punti. Un terzo quarto da 39-26 ha però permesso loro di rimettersi in piedi dopo un primo tempo chiuso a -20, pur rivelandosi inutile a fine gara
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Per i Jazz Bogdanovic non è solo l’eroe di serata, ma anche il miglior marcatore (33 punti con 9/19 dal campo, 5/10 da tre e 10/10 ai liberi) davanti ai 20 di Mike Conley e i 19 di Donovan Mitchell, a cui si aggiungono gli 11+11 di Royce O’Neale e gli 8 punti con 17 rimbalzi di Rudy Gobert (autore di una sola stoppata, ma su Antetokounmpo). Solamente 12 i punti dalla panchina con un Joe Ingles da 0/5 al tiro
MINNESOTA TIMBERWOLVES-GOLDEN STATE WARRIORS 125-119 OT | I T’Wolves tornano al successo dopo due sconfitte consecutive, e devono ringraziare Andrew Wiggins: il canadese è stato determinante per il successo su Golden State chiudendo con 40 punti (massimo stagionale) e firmando i due canestri più importanti della gara. Il numero 22 prima ha firmato il sottomano del pareggio a 5.6 secondi dal termine dei regolamentari, forzando il supplementare; poi ha mandato a segno la tripla della staffa a 23 secondi dal termine dell’overtime, regalando ai suoi la quinta vittoria stagionale insieme ai 20+14 di Karl-Anthony Towns (a lungo con problemi di falli) e i 17+11 di Robert Covington
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C’è un motivo se in estate Minnesota voleva fortissimamente D’Angelo Russell. Al rientro dopo tre gare di assenza per infortunio, il playmaker degli Warriors ha vissuto una serata realizzativa incredibile, chiudendo con il suo nuovo massimo in carriera (52 punti) frutto di 19/37 al tiro e 7/17 dalla lunga distanza, aggiungendo anche 9 rimbalzi e 5 assist. Non sono serviti né quelli né i 18 dalla panchina di Alec Burks per evitare però la settima sconfitta in nove gare
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PORTLAND TRAIL BLAZERS-BROOKLYN NETS 115-119 | Esattamente come per Russell, anche Damian Lillard ha vissuto una serata incredibile – e ha perso. I suoi 60 punti rappresentano il massimo in questa stagione NBA (superati i 59 di James Harden contro Washington) e soprattutto il suo career high, nonché il nuovo record per la franchigia. Ma non sono bastati per conquistare la prima vittoria casalinga di questa stagione, perdendo per la terza volta su tre in casa
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Lillard ha fatto quello che ha voluto contro la difesa di Brooklyn, segnando 19 dei 33 tiri tentati con 7/16 dalla lunga distanza (l’ultima tripla per toccare quota 60 è arrivata a gara ormai decisa) e un perfetto 15/15 dalla lunetta, ma tra i suoi compagni solo Anfernee Simons (15 punti) e Hassan Whiteside (10+15) hanno toccato la doppia cifra, con CJ McCollum da 4/19 dal campo per soli 8 punti. “Ne ha fatti 60, ma per nostra fortuna avrebbe dovuto farne 65 per vincere” ha detto l’avversario Spencer Dinwiddie
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Proprio Dinwiddie è il miglior marcatore dei suoi con il massimo stagionale da 34 punti, a cui fanno seguito i 33 di un Kyrie Irving decisivo nel parziale finale per dare 10 lunghezze di vantaggio ai suoi. Irving ha anche firmato il canestro del +5 a 17.8 secondi dalla fine, regalando ai suoi una vittoria che vale il 50% di record (4-4) mentre Portland scivola a 3 vittorie e 6 sconfitte
DALLAS MAVERICKS-NEW YORK KNICKS 102-106 | C’era grande attesa per la prima partita di Kristaps Porzingis contro i “suoi” New York Knicks, ma sono stati proprio i blu-arancio a tirare un brutto scherzo al loro ex giocatore. La squadra di coach Fizdale infatti ha vinto la prima partita stagionale in trasferta sul campo dei Mavs, guidati dai 29 punti di Marcus Morris, dai 21 di Julius Randle e da un parziale di 9-0 sul 92-92 cominciato dopo un airball da tre punti del lettone
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A Dallas non sono serviti i 28 punti con 9 rimbalzi e 5 stoppate della loro nuova stella e, soprattutto, hanno sprecato un’altra prova sensazionale di Luka Doncic: 38 punti (nuovo massimo in carriera), 14 rimbalzi e 10 assist per lo sloveno, che ha però commesso anche 8 palle perse e sbagliato il tiro del possibile pareggio negli ultimi 30 secondi di partita. Errore che lui stesso non si perdona: “Ho fatto una brutta scelta, non era il tiro che volevo. Ho deluso di nuovo la mia squadra: devo prendere decisioni migliori”
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ATLANTA HAWKS-SACRAMENTO KINGS 109-121 | Il Bogdanovic croato avrà mandato a segno il buzzer beater della vittoria di Utah, ma anche quello serbo dei Sacramento Kings non ha di certo sfigurato. Con 20 punti uscendo dalla panchina e due triple fondamentali nell’ultimo quarto, la guardia ha aiutato i suoi a proteggere il vantaggio di 21 lunghezze accumulato nel secondo quarto, chiudendo con 5/6 da tre punti all’interno del 18/31 della squadra di coach Walton. Insieme a lui anche i 22 di Buddy Hield e i 17 di De’Aaron Fox per la terza vittoria nelle ultime quattro gare
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Dopo la brutta sconfitta interna con Chicago gli Hawks hanno dato battaglia, rimontando fino a portarsi sul -1 prima di venire ricacciati indietro da Bogdanovic e soci. Merito soprattutto di Trae Young (30 punti e 12 assist) seguito dai 25 di Jabari Parker, ma anche dei 17 dalla panchina di Kevin Huerter che sta lentamente tornando in condizione
WASHINGTON WIZARDS-CLEVELAND CAVALIERS 100-113 | Prima vittoria esterna per i Cavs, che grazie alle doppie doppie di Tristan Thompson (21+12) e Kevin Love (16+12) superano gli Wizards e interrompono una striscia di tre sconfitte consecutive. Sono sette in tutto i giocatori in doppia cifra per coach Beilein, tra cui i 16 di Collin Sexton e i massimi in carriera dei rookie Darius Garland (15) e Kevin Porter Jr. (13), andando avanti anche di 21 lunghezze prima di farsi riprendere nel quarto finale, chiudendo poi i giochi con un parziale di 22-10
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“Cos’è successo? È molto semplice: non abbiamo difeso” è stato il commento di Bradley Beal alla sesta sconfitta su otto dei suoi, a cui non è riuscito a rimediare neanche mettendo i suoi soliti 20 punti. Insieme a lui anche i 23 di Thomas Bryant e i 21 di Rui Hachimura (15 solo nel secondo quarto), ma tirando solo 6 liberi contro i 29 degli avversari è impossibile vincere – o almeno così la pensa coach Scott Brooks: “Ogni volta che mi sono lamentato, gli arbitri hanno detto di aver fatto la scelta giusta”
ORLANDO MAGIC-MEMPHIS GRIZZLIES 118-86 | Tutto facile per Orlando, che per la prima volta in stagione può godersi un largo successo. Merito soprattutto di un primo quarto da 27-15 che ha messo subito la partita sui giusti binari, chiudendo la pratica con un ultimo quarto da 34-8. A guidare la squadra di coach Clifford sono stati i 23 punti con 16 rimbalzi di Nikola Vucevic e la solita lunghissima linea statistica di Jonathan Isaac (22 punti, 8 rimbalzi, un recupero e 4 stoppate con 9/11 al tiro) insieme ai 19 di Fournier e i 17 di Gordon
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Per i Grizzlies invece sono solo tre i giocatori in doppia cifra, tutti nel reparto lunghi (Valanciunas 15+9, Jaren Jackson 14 e Brandon Clarke 13) visto che Ja Morant ha vissuto una serata complicata con 8 punti, 3/13 al tiro e 6 palle perse, pur distribuendo 7 assist. Dopo aver segnato 137 punti contro Minnesota, stavolta Memphis è stata tenuta a 86 da una delle migliori difese della lega, perdendo la quarta gara nelle ultime cinque
INDIANA PACERS-DETROIT PISTONS 112-106 | Come se non bastasse dover fare a meno di Oladipo e Turner, i Pacers si sono ritrovati anche senza Jeremy Lamb e Goga Bitadze per la sfida contro Detroit – una squadra contro cui avevano già perso due volte in questo inizio di stagione, finendo sotto di 15 nel primo quarto anche in questa occasione. Questa notte però è andata diversamente: con 17 punti di TJ McConnell, di TJ Warren e la doppia doppia da 17+14 di Domantas Sabonis, i Pacers hanno vinto la quinta partita nelle ultime sei, riportandosi sopra il 50% di vittorie (5-4)
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Ai Pistons non è servito mandare tutto il quintetto in doppia cifra con 29 punti di Luke Kennard e la tripla doppia sfiorata da Andre Drummond (15+13+8) per avere ragione dei Pacers, complici i problemi di falli del loro centro che nelle due vittorie precedenti era andato sopra quota 20 sia per punti che per rimbalzi. Detroit è ancora in attesa che rientrino Blake Griffin, Reggie Jackson e Derrick Rose