Durante un timeout nel quarto quarto, con i Bulls in rimonta e i suoi Warriors senza punti per oltre due minuti e mezzo, l'allenatore di Golden State ha sfogato la sua frustrazione contro la lavagnetta, procurandosi un taglio che lo ha visto sanguinare a lungo: "Mi concedono due lavagnette rotte all'anno", ha scherzato
Quello che in America chiamano “injury report” a San Francisco lo fornisce direttamente il diretto interessato, Steve Kerr: “Sono day-to-day. Nessun punto di sutura”. L’allenatore degli Warriors nella conferenza stampa dopo la vittoria contro i Bulls deve giustificare il bendaggio al palmo della mano destra con cui si presenta davanti ai giornalisti. È il risultato di una sfuriata dello stesso Kerr occorsa durante un time out del quarto quarto, dopo un parziale di 6-0 con cui i Bulls si erano riportati a contatto (82-79), approfittando di un digiuno offensivo degli Warriors senza punti segnati in oltre due minuti e mezzo. “Mi concedono due lavagnette rotte all’anno”, scherzo il coach dei vicecampioni NBA in carica, non nuovo a esplosioni di rabbia simili. “Non stavamo mettendo attenzione in nulla di quello che stavamo facendo, soprattutto in transizione difensiva, permettendo ai Bulls facili sottomano. Sono peccati cardinali”, spiega Kerr, a cui ovviamente hanno fatto piacere il giusto le 21 palle perse di squadra, di cui 12 arrivate nel secondo tempo. Il pugno con cui Kerr ha mandato in pezzi la lavagnetta gli ha procurato un taglio sulla mano destra e, di conseguenza, anche una macchia di sangue ben visibile sui pantaloni, scatenando l’ilarità dei suoi stessi giocatori: “Era davvero su di giri e non riusciva a calmarsi”, racconta Omari Spellman, nuovo a comportamenti del genere da parte del suo allenatore. “Ero confuso, perché lui continuava a scrivere sulla lavagnetta nonostante il sangue”. “Un allenatore che fa una cosa del genere dimostra che ci tiene, che vuole vincere. Adoro questo atteggiamento”, le parole del rookie Eric Paschall, che poi aggiunge: “Abbiamo reagito bene al suo sfogo”. Vero, visto che gli Warriors hanno chiuso con un parziale di 22-9 la gara, conquistando soltanto la quarta vittoria di tutta la stagione. Una vittoria arrivata stavolta letteralmente con “sangue, sudore e lacrime” – o almeno le prime due, nel caso di Steve Kerr, che non è nuovo a sfoghi del genere. Storica la lavagnetta rotta dall’allenatore di Golden State durante gara-1 delle finali NBA 2016 tra i suoi Warriors e i Cavs, ma anche il lancio violento a terra di un’altra lavagnetta in una gara di regular season contro Portland dopo un fallo chiamato contro Draymond Green, gesto che gli costò l’espulsione.