NBA: Anthony Davis da record, il suo è il miglior esordio da ex di sempre. CLASSIFICA
In una regular season rivoluzionata dal mercato estivo e piena di giocatori alla prima gara in carriera da avversari contro la loro ex squadra, il ritorno di Anthony Davis a New Orleans era tra i più attesi: una sfida chiusa dal n°3 dei Lakers con 41 punti a referto - il massimo mai fatto registrare da un giocatore alla prima da avversario contro la franchigia per cui ha giocato fino a poco tempo prima. Meglio della prima di Durant contro i Thunder in maglia Warriors, o dei 39 punti di Stephon Marbury segnati in faccia ai T’wolves
ANTHONY DAVIS - 41 PUNTI CON I LAKERS A NEW ORLEANS | Non poteva chiedere di più il n°3 dei Lakers a una partita vinta in volata grazie alle sue giocate (non solo punti) e in rimonta dopo essere stati sotto in doppia cifra nell’ultimo quarto. Il modo migliore per vendicare un rapporto finito male come quello con i Pelicans, davanti a un pubblico che lo ha fischiato invano per 48 minuti: alla sirena finale sono 41 punti, 9 rimbalzi e 3 recuperi con il 50% dal campo. La sua miglior partita in maglia Lakers, arrivata nel momento più adatto
KEVIN DURANT - 39 PUNTI CON GLI WARRIORS CONTRO OKLAHOMA CITY | Stagione 2016-17, Golden State reduce da una finale NBA persa per un soffio contro Cleveland aggiunge al proprio roster un All-Star del calibro di Kevin Durant. Il n°35 lascia così i Thunder (e Russell Westbrook) al proprio destino, diventando il principale nemico del pubblico di Oklahoma City. Alla prima partita da avversario, Durant però non risente in alcun modo del cambio di casacca e punisce i suoi ex compagni come solo lui sa fare: 39 punti e 7 triple a segno nella sfida della Oracle Arena. Il primo incrocio infatti a KD è toccato in casa, lontano dall’Oklahoma
STEPHON MARBURY - 39 PUNTI CON I NETS CONTRO MINNESOTA | Scelto da Milwaukee, sbocciato a Minneapolis e poi pronto ad andare a caccia di visibilità nella sua New York: Stephon Marbury, dopo aver fatto capire a tutta la NBA di cosa era capace con la maglia dei T’Wolves, nel 1999 ha chiesto espressamente di essere ceduto ai Nets, ottenendo quel passaggio contro il volere della franchigia del Minnesota. Un rimpianto diventato ancora più grande l’anno seguente, al primo incrocio da avversario di Marbury contro il suo passato: 39 punti, una prestazione da realizzatore puro con 12/20 al tiro e 13/16 ai liberi. Una dimostrazione di cosa era capace di fare anche quando aveva un bel po’ di pressione addosso, una vittoria in trasferta diversa dalle altre per quei Nets
DANNY AINGE - 39 PUNTI CON I KINGS CONTRO BOSTON | Oggi più che mai rappresenta i Celtics, la loro anima e la loro cultura, ma in passato anche Danny Ainge ha vestito i panni del “grande ex”. Dopo i trionfi degli anni ’80 a Boston, l’attuale GM della squadra biancoverde nel 1989 era passato ai Sacramento Kings, chiudendo poi sei anni e due franchigie dopo la sua carriera da giocatore lontano dai Celtics. Una scelta non semplice, che portò Ainge anche a recitare il ruolo dell’avversario spietato: nel primo incrocio contro Boston infatti segnò ben 39 punti, firmando così una delle migliori prestazioni di sempre da ex all’esordio contro la propria squadra. La partita si giocò a Sacramento, chiusa con 12/21 al tiro e condita con 9 assist e 6 rimbalzi. Gara al limite della perfezione (persa dai Kings), mentre “al ritorno” a Boston qualche settimana dopo le cose andarono decisamente in maniera diversa: 2 soli punti a referto in Massachusetts e tanti errori di fronte al suo ex pubblico
LEBRON JAMES - 38 PUNTI CON GLI HEAT CONTRO CLEVELAND | 2 dicembre 2010, questa la ricorderanno in molti: LeBron James torna per la prima volta da avversario in Ohio, esordio in carriera su un parquet NBA contro i Cavaliers. Una delle gare più incredibili della storia della lega, 48 minuti di puro odio e contestazione nei confronti dell’allora n°6 degli Heat che, senza risentirne troppo, spazzo via la sua ex squadra dal parquet: 38 punti, 8 assist, 15/25 al tiro e una vittoria che lasciò un bel po’ di amaro in pochi nelle migliaia di tifosi arrabbiati accorsi all’arena per fischiarlo