
NBA, Marcus Smart e i 5 (+1) attaccanti che più lo hanno messo in difficoltà
In un bel pezzo scritto in prima persona per “The Players’ Tribune”, uno dei migliori difensori della lega ha compilato la lista dei pochi attaccanti contro cui va davvero in difficoltà quando è chiamato a proteggere il canestro dei Celtics. Non una classifica, ma una (breve) lista dei migliori realizzatori degli ultimi anni secondo Marcus Smart. Che non include neppure LeBron James...

KAWHI LEONARD – L.A. CLIPPERS | “Difendere contro lui in uno contro uno è una missione semi-impossibile. Devi tenerlo lontano dal canestro e spingerlo il più possibile verso l’aiuto di un tuo compagno. Devi portalo a distanza dal ferro, perché dal midrange è una macchina, il problema però è che ha imparato anche a colpire dall’arco. Quindi ti chiedi: cosa posso fare? Secondo me è il giocatore più forte in questo momento, non esiste un modo per limitarlo. Kawhi è semplicemente… diverso da tutto il resto”

PAUL GEORGE – L.A. CLIPPERS | “Contro George è tutta questione di ritmo: se vede entrare un tiro, poi il secondo… sai che in quel momento sei spacciato. Se non provi a fermarlo, resterà caldo per tutta la partita e continuerà a punirti. Devi contestare le sue scelte anche lontano dal pallone, togliere certezze al suo gioco e farlo sbagliare. Non ho detto sperare che sbaglia, ma far sì che ciò accada. Il modo migliore è quello di piazzarmi davanti a lui: è più alto e vuole tirarmi in testa, ma io devo contestare ogni suo tiro: fargli capire che non può spostarmi con facilità. Immaginarlo sul parquet assieme a Kawhi fa venire il mal di testa: sarà interessante vedere come approfitteranno di tutto questo potenziale”

KYRIE IRVING – BROOKLYN NETS | “La cosa che lo rende speciale, oltre a una tecnica invidiabile, è quella che io definisco la mossa all’ultimo istante. Quando il cronometro sta per scadere, tu lo stai marcando e pensi a tutto il suo arsenale, convincendoti del fatto che puoi limitarlo. Poi, come per magia, tira fuori un tiro sulla sirena e pensi: “Come diavolo ha fatto?”. È fenomenale nel cavalcare la seconda o la terza opzione dopo che gli hai tolto la prima, può farlo perché gioca in un fazzoletto di campo. Usa il possesso del pallone per costringerti a pensare, per catturare la tua attenzione e portarti fuori posizione. Sa addomesticare il pallone e l’avversario meglio di chiunque altro”

STEPH CURRY – GOLDEN STATE WARRIORS | “Per lui non è esiste un brutto tiro, quindi non ha senso ragionare in quel senso. Può colpirti sempre, anche da centrocampo. Non ha bisogno di tempo, né di avvicinarsi a canestro. Pensi di essere vicino per marcarlo, ma lui ti punisce. Devi sempre stargli addosso e metterti le scarpe da running: corre di continuo, 48 minuti a inseguirlo. Appena ti rilassi, fa canestro. Appena fai un canestro ti poni il problema: “Dove è finito?”, se non lo trovi subito in transizione, sei finito. Contro di lui posso usare il fisico, fare a sportellate sui tagli e sui blocchi, costringerlo ad andare dentro a sfidare i lunghi al ferro. Più facile a dirsi che a farsi: è semplicemente il miglior tiratore di tutti i tempi”

ANTHONY DAVIS – LOS ANGELES LAKERS | “La prima volta che ho giocato contro di lui, ho forzato il cambio in difesa, l’ho portato dove volevo e pensavo di averlo in pugno. Poi semplicemente si è girato e mi ha tirato in testa: “Questo non posso marcarlo”. L’unico modo per metterlo in difficoltà è farlo palleggiare: è abile considerando i centimetri, ma qualcosa perde nel controllo della palla. Se gioca nei pressi del ferro però, non puoi davvero fare nulla”

GIANNIS ANTETOKOUNMPO – MILWAUKEE BUCKS | “Antetokounmpo è incredibile: è lunghissimo, ma ha un bagaglio tecnico da guardia. Con quelle braccia arriva dappertutto e tu da difensore non puoi fare nulla. Fisicamente è il migliore dell’intera NBA, può andare avanti per tutta la partita: non è un caso se il suo soprannome è “The Greek Freak”. Non è mai esistito un giocatore con questa combinazione di talento e atletismo: alla fine sai che segnerà e non esiste un modo per limitarlo”