NBA, risultati della notte: Dallas batte Philadelphia senza Doncic, OKC vince ancora
I Mavs guidati da Porzingis e Hardaway Jr. battono a domicilio i Sixers e tornano al quarto posto a Ovest. Ottima prova di Gallinari, autore di 22 punti con 6 rimbalzi e 4 triple nel successo Thunder contro i Suns. Vittorie playoff nella Eastern Conference: Toronto rimaneggiata e senza tanti infortunati supera Washington nonostante i 37 punti di Beal, Boston e Miami si sbarazzano di Detroit e New York, Indiana supera Sacramento. Di seguito il racconto e gli highlights delle dieci partite della notte
PHILADELPHIA 76ERS-DALLAS MAVERICKS 98-117 | Seconda sconfitta consecutiva in casa per i Sixers, dominati al Wells Fargo Center dai Mavericks nonostante l’assenza di Luka Doncic - costretto a saltare la terza partita in fila a causa della distorsione alla caviglia subita contro Miami. I texani partono forte, prendendo il controllo delle operazioni nel secondo quarto, volando anche sul +17 e non voltandosi più indietro (Philadelphia si è riportata anche sul -1, ma mai avanti). Per Dallas è il successo numero 11 in trasferta su 13 gare, una cavalcata praticamente perfetta lontano dall’American Airlines Center
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Il protagonista del successo dei Mavs è Kristaps Porzingis, autore di 22 punti e 18 rimbalzi - quest’ultimo dato suo nuovo massimo in carriera. Il lettone è uno dei sei giocatori in doppia cifra di Dallas, con Tim Hardaway Jr. che chiude con 27 punti e 7/11 dalla lunga distanza e gli 11 e 7 assist di Brunson, titolare al posto di Doncic nell’ultima settimana e fischiato dal pubblico di Philadelphia nonostante il suo passato collegiale a Villanova
Sono 33 invece i punti di Joel Embiid, conditi con 17 rimbalzi a coronamento di una prestazione maiuscola da 12/24 dal campo, tre triple e un paio di assist. Quello che manca ai Sixers però è soprattutto il tiro dalla lunga distanza: 24 delle 34 conclusioni tentate non trovano il fondo della retina, lasciando a secco Philadelphia nel momento di massimo sforzo durante la rimonta e mettendo in mostra ancora una volta le grandi difficoltà dei padroni di casa nell’attaccare la difesa a zona (già rebus irrisolvibile contro Miami)
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OKLAHOMA CITY THUNDER-PHOENIX SUNS 126-108 | Continua il grande momento di forma dei Thunder, che battono i Suns e si prendono l’ottavo successo delle ultime 11 gare, portando il record sul 14-14. Merito di un attacco che funziona, in un match chiuso con il 56.3% dal campo complessivo, guidati dai 32 punti massimo in carriera di Shai Gilgeous-Alexander. Questa volta nessuna rimonta di 20 o più punti per OKC, ma una gara controllata senza che Phoenix sia riuscita a passare in vantaggio in tutto il secondo tempo
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Ottima la prestazione di Danilo Gallinari, in grande spolvero in queste ultime uscite e autore di 22 punti con 8/14 dal campo, 4/8 dall’arco e 6 rimbalzi in 30 minuti di gioco. Dopo l'ennesimo canestro, il n°8 azzurro si è stretto nelle spalle quasi a dire "Cosa volete fare, faccio sempre canestro", ricordando Michael Jordan. Bene anche Dennis Schroder in uscita dalla panchina: 24 punti, 9 rimbalzi e 6 assist di grande impatto a gara in corso, a dimostrazione della grande varietà di alternative a disposizione dei Thunder
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MIAMI HEAT-NEW YORK KNICKS 129-114 | Nessun problema per i Miami Heat in casa contro i Knicks, controllando la partita dal primo all'ultimo minuto lasciando i titolari in panchina per la frazione finale, forti di un vantaggio anche di 34 lunghezze nel corso della gara. Per fare capire la distanza tra le due squadre, basti pensare che Jimmy Butler si è limitato a soli tre tiri tentati, chiudendo con 8 punti e 9 assist per ispirare altri 7 compagni in doppia cifra. Quattro di questi sono usciti dalla panchina, tra cui il rientrante Goran Dragic (18 punti e 8 assist) per sostenere il solito grande contributo di Bam Adebayo (20+8 in 30 minuti)
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Per i Knicks una sconfitta più pesante di quanto dica il tabellino finale, reso meno amaro dai 30 punti di Bobby Portis e dai 18 di Mitchell Robinson. "Hanno fatto quello che hanno voluto" ha ammesso il miglior marcatore di New York, che è però già pronto a voltare pagina. "La cosa migliore della NBA è che abbiamo già una partita domani per cercare di correggere quello che abbiamo sbagliato"
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TORONTO RAPTORS-WASHINGTON WIZARDS 122-118 | Per la prima parte di stagione i Raptors hanno a lungo dovuto fare a meno di Kyle Lowry e Serge Ibaka per infortunio. Ora che coach Nurse si è improvvisamente ritrovato senza Siakam, Gasol e Powell, i due veterani si sono ripresi la responsabilità di guidare i canadesi nel successo contro Washington, realizzando rispettivamente 26 e 23 punti. Insieme a loro anche i 18 di OG Anunoby e i 16 con 9 rimbalzi e 8 assist di Fred VanVleet, al rientro dopo cinque partite di assenza
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Per gli Wizards si tratta dell'ottava sconfitta nelle ultime dieci gare disputate, uscendo dal campo con la frustrazione di non essere riusciti a chiudere la rimonta dopo aver riacciuffato i Raptors sul 107-107 a 5:21 dalla fine. Merito soprattutto dei 37 punti di Bradley Beal e di un Ish Smith semplicemente perfetto (9 canestri su 9 tentativi con 4 triple a segno per 26 punti). Non abbastanza però per cogliere un successo che sarebbe stato molto importante per il morale: "Avremmo dovuto vincere, nel finale non abbiamo difeso" le parole amare di Beal dopo la gara
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BOSTON CELTICS-DETROIT PISTONS 114-93 | Facile vittoria per Boston, che nonostante le assenze di Hayward e Smart e un Kemba Walker in serata no (0/6 al tiro, pur con 11 assist) riesce ad avere la meglio su Detroit lasciando i titolari in panchina nell'ultimo quarto. Merito degli sforzi di Jaylen Brown e Jayson Tatum, che hanno chiuso entrambi a quota 26 punti sostenuti dai 18 di Grant Williams (massimo in carriera) e almeno due punti da tutti gli altri biancoverdi scesi in campo
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Battere i Celtics al TD Garden è difficile per tutti, figuriamoci per i Pistons privi di Blake Griffin, Luke Kennard e Christian Wood. A rendere del tutto impossibile il successo dei Pistons sono state soprattutto le 25 palle perse che hanno fruttato 32 punti agli avversari ("Così è impossibile vincere neanche con una squadra del college" ha sentenziato coach Casey), mandando sei giocatori in doppia cifra ma nessuno sopra i 15 di Thon Maker. Male soprattutto la fisicità degli ospiti, con Andre Drummond e compagni spazzati via in area dai 58 punti degli avversari e battuti a rimbalzo 51-36
INDIANA PACERS-SACRAMENTO KINGS 119-105 | Quinta vittoria consecutiva per i Pacers, che non si fanno sorprendere in una partita che potevano ragionevolmente prendere sotto gamba dopo la sfida coi Lakers e in vicinanza di quella ai Bucks. A guidare la squadra di coach McMillan sono i 23 punti di un febbricitante TJ Warren, i 17 di Myles Turner e i 15 a testa della coppia Sabonis-McConnell, conquistando il 20° successo nelle 29 partite disputate in stagione (il tutto cominciando con 3 sconfitte in fila)
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Per i Kings è semplicemente impossibile vincere in una serata in cui Buddy Hield segna solo 7 punti con 3/15 dal campo, con Richaun Holmes (20+9) e Marvin Bagley (17) che hanno provato a farne le veci, senza successo. Ma è stato soprattutto in difesa che i Kings non sono riusciti a contenere gli avversari, concedendo penetrazioni su penetrazioni: "Quando non difendi sul tuo uomo, metti troppa pressione sui tuoi compagni per poter pensare di vincere" le parole di coach Walton, che per questa gara ha dovuto fare a meno di Bogdan Bogdanovic alle prese con una distorsione alla caviglia
CLEVELAND CAVALIERS-MEMPHIS GRIZZLIES 114-107 | Per la seconda volta in stagione i Cavs vincono due partite in fila, rimontando 12 punti nell'ultimo quarto e superando i Grizzlies. A guidare Cleveland sono i 33 punti di Jordan Clarkson (al suo massimo stagionale), i libero finali di Collin Sexton (9 punti) e Darius Garland (14) e la tripla del sorpasso a un minuto dalla fine di un Kevin Love da 21 punti e 13 rimbalzi
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Love se l'è vista davvero brutta a inizio partita quando Ja Morant è decollato sopra di lui per andare a schiacciare, e per sua fortuna ha mancato quella che sarebba stata una schiacciata leggendaria. "Mi sarei dovuto ritirare se avesse segnato" ha scherzato il veterano dopo la partita, riempiendo comunque di complimenti il rookie nonostante la serata tutt'altro che positiva. Morant infatti ha chiuso con 8 punti (minimo stagionale) e ha commesso un paio di errori costosi nel finale, senza riuscire a sostenere i 24 di Jaren Jackson Jr. e i 16 di Dillon Brooks al termine di una maratona da 16 parità e 25 avvicendamenti nella guida del punteggio
DENVER NUGGETS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 109-100 | Vittoria "wire-to-wire" per i Nuggets, che chiudono con un successo senza mai andare sotto nel punteggio un periodo di cinque partite casalinghe consecutive. A guidare i padroni di casa sono i 28 punti di Jamal Murray, utili per tenere a bada i tentativi di rimonta dei T'Wolves dopo un inizio di gara da 13/15 al tiro per Denver, che si è fatta riprendere un paio di volte ma senza mai cedere il controllo del match
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Dominatore assoluto della partita è stato Nikola Jokic, tornato lentamente ai suoi livelli dopo un inizio di stagione piuttosto letargico. Per il centro serbo c'è la 33^ tripla doppia in carriera con 22 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, la sua seconda consecutiva dopo quella contro Orlando di due giorni fa
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Per Minnesota si tratta della nona sconfitta consecutiva, arrivata dovendo sempre fare a meno di Karl-Anthony Towns alle prese con un infortunio al ginocchio. Sono quattro i giocatori in doppia cifra per coach Saunders guidati dai 19 di Andrew Wiggins e i 18 di Gorgui Dieng, ma il 10/42 dalla lunga distanza si è rivelato troppo pesante da sostenere per battere una squadra come Denver sul suo campo
PORTLAND TRAIL BLAZERS-ORLANDO MAGIC 118-103 | Gara senza storia tra Blazers e Magic, con i padroni di casa che hanno preso il controllo delle operazioni in un primo quarto da 31-13 e hanno chiuso i conti nel terzo, con Damian Lillard e CJ McCollum autori di 26 dei loro 67 punti di serata (36 il primo e 31 il secondo). Portland è così riuscita a vincere nonostante l'uscita per infortunio di Carmelo Anthony per una contusione al ginocchio nel secondo quarto, sfruttando anche la 13^ doppia doppia consecutiva di Hassan Whiteside da 10+17
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Nulla da fare per Orlando nonostante i 23 punti con 11 rimbalzi di Nikola Vucevic, che nel secondo quarto si è abbandonato a un gesto di stizza lanciando l'asciugamano al rientro in panchina. Per i Magic il giro in trasferta dell'ultima settimana si chiude con una vittoria e tre sconfitte, scivolando fuori dalle posizioni buone per i playoff nella Eastern Conference
GOLDEN STATE WARRIORS-NEW ORLEANS PELICANS 106-102 | A Golden State tocca vincere la partita due volte per portare a casa il successo contro New Orleans. Dopo essere andati avanti anche di 20 lunghezze nel corso del match, la squadra di coach Kerr si è fatta rimontare tutto il vantaggio giocandosela punto a punto nel finale. A decidere la sfida ci ha pensato quindi D'Angelo Russell con un canestro a 32.9 secondi dalla fine per spezzare la parità, chiudendo con 25 punti e 9 assist per interrompere una striscia di 7 sconfitte in fila insieme ai 20 punti di Damion Lee
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Ai Pelicans non sono serviti i 25 punti a testa di Brandon Ingram e Jrue Holiday per evitare di farsi rimontare 6 punti nell'ultimo quarto, perdendo per la seconda volta in stagione contro Golden State in una gara che ha visto presenti sia Steph Curry che Zion Williamson, ma per sfortuna di tutti solo in borghese a bordocampo. Serata da spettatore anche per Nicolò Melli, rimasto in panchina per 48 minuti per scelta di coach Gentry