
NBA, risultati della notte: Anthony Davis tortura i Pelicans, Harden tripla doppia da 44
Davis segna 46 punti contro la sua ex squadra e regala il successo ai Lakers contro i Pelicans (Melli non entrato in campo). Harden realizza una tripla doppia da 44 punti e infligge a Philadelphia la quarta sconfitta consecutiva. Boston supera Atlanta in un finale infuocato, Orlando rifila 20 punti di scarto a Miami nel derby della Florida. Portland vince a Washington con 35 punti di Lillard, Booker ne segna 38 nel successo di Phoenix su New York. Tutti i risultati e gli highlights della notte

LOS ANGELES LAKERS-NEW ORLEANS PELICANS 123-113 | Anthony Davis deve averci preso gusto a torturare la sua ex squadra. Dopo i 41 punti realizzati al suo primo ritorno a New Orleans, l’ex numero 23 dei Pelicans ne ha messi altri 46 per regalare il successo ai suoi Lakers, che hanno avuto anche 17 punti, 8 rimbalzi e 15 assist da LeBron James e 25 punti da Danny Green, tra cui la tripla del +10 che ha definitivamente spento le speranze dei Pelicans a poco più di due minuti dalla fine
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I Lakers ancora una volta hanno faticato a chiudere la partita nel quarto periodo, costringendo Davis e James agli straordinari dopo che il terzo quarto si era concluso con un comodo +22. Merito soprattuto di AD, che ha realizzato 40 dei suoi 46 punti nei primi tre quarti chiudendo poi con 13 rimbalzi, 3 recuperi, una stoppata e 15/21 dal campo, 3/5 da tre e 13/13 ai liberi. Una prova mostruosa impreziosita da una manciata di giocate sopra il ferro assolutamente irreali per trasformare in schiacciate gli assist (non sempre precisissimi) dei compagni
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I Pelicans hanno faticato tantissimo a contenere gli avversari, ma bisogna concedere loro almeno di averci provato nell’ultimo quarto, vincendolo 30-18 e tornando fino al -7 grazie a un quintetto tutto in doppia cifra, guidato dai 23 punti di Lonzo Ball e i 22 di Brandon Ingram. I due ex della sfida sono stati celebrati dai Lakers prima della gara insieme a Josh Hart con un video di bentornato mostrato sui maxischermi dello Staples Center, ma visto come ha giocato Davis e quanto stanno andando bene i Lakers, ci sono pochi rimpianti tra i gialloviola per averli dovuti sacrificare lo scorso giugno

HOUSTON ROCKETS-PHILADELPHIA 76ERS 118-108 | Quarto successo consecutivo in casa per gli Houston Rockets, che regolano i Sixers prendendo lentamente il possesso della partita grazie a un’altra prestazione superba di James Harden (44 punti, 11 rimbalzi e 11 assist) e i contributi di Clint Capela (30+14, a un punto dal suo massimo in carriera) e Russell Westbrook (20+7+4 pur tirando 9/22 e sbagliando una clamorosa schiacciata in campo aperto)
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Per strano che possa sembrare, in questa stagione James Harden non aveva ancora realizzato una tripla doppia, chiudendo contro Phila quella che lo porta all’ottavo posto ogni epoca alla pari di Fat Lever a quota 43. Non solo: il Barba — per una sera con un look inconsueto con fascetta e treccine — ha anche segnato la tripla del +10 a 1:17 dalla fine per fermare ogni tentativo di rimonta degli avversari, alzando poi l’alley oop per la schiacciata definitiva di Capela. “In questo momento gioca a un livello diverso rispetto a tutti gli altri, è uno dei migliori di sempre” ha detto il suo allenatore Mike D’Antoni
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Anche coach Brett Brown ha ammesso che con Harden non puoi mai sentirti a tuo agio, neanche un metro dopo aver superato la metà campo. I Sixers hanno subito così la quarta sconfitta consecutiva (non succedeva dal dicembre 2017) nonostante la tripla doppia di Ben Simmons da 29 punti, 13 rimbalzi, 11 assist e 4 stoppate (massimo in carriera pareggiato) e i 24 di Tobias Harris, con il rientrante Joel Embiid a quota 20+12. A condannare Phila sono state soprattutto le percentuali: difficile pensare di vincere a Houston tirando 6/27 dalla lunga distanza
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BOSTON CELTICS-ATLANTA HAWKS 109-106 | Vittoria in rimonta per i Celtics, capaci di recuperare i 18 punti di svantaggio accumulati nel primo quarto e di vincere la settima gara nelle ultime otto grazie ai 24 punti con 10 rimbalzi di Jaylen Brown, i 18 di Gordon Hayward e i 14+11 di Enes Kanter. Con Kemba Walker fermato dall’influenza, Marcus Smart al suo posto ha realizzato 15 punti con 9 assist e la tripla del +4 a 43 secondi dalla fine, accompagnandola con qualche parolina nei confronti della panchina di Atlanta
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Smart si è anche reso protagonista di un acceso scontro (che è valso un doppio tecnico) con Alex Len dopo aver provato a passare sopra “alla Iverson” su Trae Young, rimasto a terra dopo la giocata decisiva della partita. Con pochi secondi sul cronometro e due punti di svantaggio, il leader degli Hawks si è giocato l’uno contro uno con Daniel Theis ma si è fatto leggere troppo facilmente nella sua intenzione di tirare da tre punti, venendo stoppato dal centro tedesco

ORLANDO MAGIC-MIAMI HEAT 105-85 | Questa volta ai Miami Heat non è bastato segnare 85 punti per portare a casa la partita. Dopo la scarsa prestazione offensiva che era valsa il successo contro Toronto, gli Heat sono crollati perdendo di 20 punti il derby della Florida contro Orlando, guidata dai 25 punti dalla panchina di Terrence Ross (6/10 da tre), i 20+11 di Nikola Vucevic, i 16 di Aaron Gordon e i 15 di Evan Fournier
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Tra gli ospiti l’unico a salvarsi è Jimmy Butler, autore di 23 punti, 10 rimbalzi e 7 assist (pur con 6 palle perse) in una serata da 7/12 al tiro e 9/11 da tre. Doppia doppia anche per Bam Adebayo a 14+10, ma nessun altro giocatore della squadra di coach Spoelstra è riuscito ad arrivare in doppia cifra, con la squadra che ha tirato col 37.5% dal campo e con il 19% da tre punti (7/37). Può andare bene una volta — tra le mura amiche —, ma tirando così e perdendo 18 palloni è difficile continuare a vincere

WASHINGTON WIZARDS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 103-122 | Successo importante dei Portland Trail Blazers, che tornano a vincere dopo cinque sconfitte consecutive di cui l’ultima contro i New York Knicks. Affrontare la difesa degli Wizards, peraltro piagata da assenze pesanti, è un toccasana per l’attacco di Portland: CJ McCollum chiude con 24 punti, Hassan Whiteside fa la voce grossa sotto canestro con 23+21 e 5 stoppate, Carmelo Anthony ne aggiunge 16 per il successo esterno dei Blazers
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Il protagonista assoluto della sfida è stato però Damian Lillard, capace di chiudere a quota 35 punti con 10/20 al tiro e 13/14 ai liberi, enigma irrisolvibile per la difesa di Washington (+29 di plus minus in 34 minuti). Portland ha fatto la maggior parte dei suoi danni in area segnando 62 punti contro i 42 degli avversari, toccando il massimo vantaggio sul +19 alla fine

Per gli Wizards — già privi di Bradley Beal, Rui Hachimura, Moritz Wagner, Davis Bertans e Thomas Bryant — si è aggiunta l’ulteriore beffa di vedere Isaiah Thomas espulso dopo meno di due minuti. Il playmaker ha infatti creato contatto (inavvertitamente, secondo coach Brooks) dopo un fischio andato contro di lui con l’arbitro Marat Kogut, che è inciampato in prima fila e lo ha immediatamente rimandato negli spogliatoi. Senza neanche Thomas gli Wizards hanno avuto i loro tre migliori realizzatori tutti dalla panchina, con 35 punti per Jordan McRae, 16 di Ish Smith e 18 di Garrison Mathews
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PHOENIX SUNS-NEW YORK KNICKS 120-112 | Tornano a vincere anche i Phoenix Suns, che rimontano anche 11 punti di svantaggio prendendo il controllo della gara in un ultimo quarto da 37-25. Merito di un cambiamento tattico importante di coach Williams, che per la prima volta in stagione ha deciso di far partire insieme in quintetto Deandre Ayton e Aron Baynes, ricevendo 15 punti e 13 rimbalzi con 5 assist dal primo e 20+12 dal secondo. Insieme a loro anche l’ottima prova di Kelly Oubre (20 dei suoi 29 punti nel secondo tempo con 11/16 al tiro e 5/7 da tre) e i 10 assist di Ricky Rubio
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I riflettori in casa Suns sono però puntati sullo splendido momento di forma di Devin Booker, che ha chiuso con 38 punti (14/27 al tiro, 8/8 ai liberi) per realizzare la sua quinta partita in fila sopra quota 30 (prima volta in carriera e record di franchigia pareggiato). Con altre quattro partite da disputare in casa, questo potrebbe davvero essere il momento decisivo della stagione di Phoenix, che però non ha risolto i problemi a inizio gara, perdendo il primo quarto 37-29 e il primo tempo di dieci lunghezze

I Knicks hanno fallito l’obiettivo di vincere quattro partite in fila da più di due anni a questa parte, nonostante i 25 punti realizzati da Marcus Morris, i 20 dalla panchina di Bobby Portis e la doppia doppia da 13+13 di Julius Randle. La squadra di coach Mike Miller è quantomeno rimasta in partita fino alla fine senza lasciarsi andare, segno che comunque un minimo di rispettabilità è stata ritrovata nonostante il brutto 2/11 da tre punti dell’ultimo quarto