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NBA, Kevin Love chiede scusa ai Cavaliers dopo la sfuriata: "Sembravo un tredicenne"

NBA

Il n°0 dei Cavaliers, secondo molti sempre più lontano da Cleveland e oggetto del desiderio di mercato di diverse franchigie, ha fatto retromarcia dopo la scenata sul parquet contro Oklahoma City: "Quell'atteggiamento non mi rappresenta"

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Un veterano come lui sa bene di dover gestire la sua frustrazione in maniera molto più intelligente e non assumere dei comportamenti da ragazzino. L’ammissione arriva dal diretto interessato, pentito per il suo comportamento nella sfida contro Oklahoma City e rimasto fuori in via punitiva nella sfida contro Toronto: “Non mi sono comportato come un ragazzo di 31 anni, sembravo uno di 13: quell’atteggiamento non mi rappresenta”. A far discutere poi era stato anche il suo atteggiamento nei confronti del GM Koby Altman, contro cui il veterano dei Cavaliers aveva puntato il dito a seguito di una multa ricevuta poco prima della partita contro i Thunder (dovuta alla reazione esagerata in panchina durante il match contro i Raptors). Una situazione in cui ad alimentare le polemiche sono state, a detta di Love, soltanto le ricostruzioni esagerate da parte della stampa: “Sono andato da lui e abbiamo parlato, tanto che arrivati all’arena per la partita io e Koby abbiamo continuato a scherzare senza problemi. Non c’è stato nessun litigio, urla o polemica. Potete chiederlo anche a lui, così stanno le cose”. Una situazione già preventivata anche da coach Beilein, che prova a gettare acqua sul fuoco: “È una stagione lunga, sappiamo che ci saranno dei momenti d’esaltazione e altri pieni di rabbia. Bisogna parlarne, evitare esagerazioni e risolvere le questioni senza fare scenate, ma è normale che questo accada in un gruppo”. 

Le voci di mercato: “Non ho nessuna intenzione di andare via”

Per risolvere le cose in teoria i Cavaliers potrebbero liberarsi di Kevin Love: fino al 6 febbraio il nome del n°0 di Cleveland resterà di certo tra i più chiacchierati, nonostante questa pace (apparente) annunciata ai microfoni: “Tutti vogliono costruire attorno a me una narrativa che io non asseconderò. Sono bugie, la mia intenzione è sempre stata quella di restare qui a Cleveland. Non mi sono mai immaginato in un altro posto e so che in queste settimane la pressione su di me aumenterà: conosco bene la situazione, Cleveland è in fase di rebuilding e bisogna avere pazienza con questo gruppo di giovani talenti. Ho accettato da tempo questo stato delle cose”. Nel frattempo però sono in molte le squadre che pensano a lui: Boston lo immagina già sotto canestro a rendere letale l’attacco dei Celtics, Portland vede la possibile aggiunta come il salto di qualità da fare in questa complicata stagione, Miami spera di inserirlo nel roster per puntare definitivamente al vertice della Western Conference. Il prossimo mese sarà da tenere sott’occhio: la saga Kevin Love-Cleveland Cavaliers non sembra essere finita qui.