Il campione NBA 2016 non riesce più a trattenere la sua frustrazione per come sta andando la stagione dei Cavs. Ieri ha gridato contro il GM Koby Altman, che lo aveva multato per uno scoppio d’ira in panchina contro Toronto. E anche nella sconfitta contro OKC non ha nascosto la sua rabbia per un gioco eseguito male. Il giocatore comunque ha precisato su Instagram: "Amo i miei compagni"
Era forse solo una questione di tempo prima che la questione legata a Kevin Love emergesse in casa Cleveland Cavaliers. Ora è successo: secondo quanto riportato da The Athletic, nella giornata di ieri il numero 0 dei Cavs ha avuto un acceso diverbio con il general manager della squadra Koby Altman, esprimendo il suo malcontento e il suo disgusto nei confronti dell’organizzazione. Love è stato visto gridare davanti ai suoi compagni di squadra, ai membri del coaching staff e della dirigenza, sostenendo che non ci fosse “nessuna voglia qui”. La frustrazione di Love si è poi trasferita in campo, dove nella sconfitta contro gli Oklahoma City Thunder si è reso protagonista di un momento troppo evidente per non essere notato: dopo non aver ricevuto la palla in post basso contro Chris Paul, Love è tornato in punta a chiedere il pallone e ha scagliato un passaggio totalmente fuori bersaglio verso Cedi Osman, con il chiaro intento di mandare un messaggio a compagni e allenatori. Lui stesso non lo ha negato dopo la partita: “Avevamo chiamato un gioco, eravamo in bonus e avevo Chris Paul su di me, perciò mi aspettavo il pallone in post per vedere se potessimo creare un buon tiro dopo il raddoppio. Non è quello che abbiamo fatto e questo mi ha frustrato”.
Il precedente di Toronto e quello dello scorso anno: “Multami, ho un sacco di soldi”
La frustrazione di Love — che preferirebbe essere ceduto a una contender ma non ha richiesto pubblicamente una trade — si era già evidenziata qualche settimana fa con una palese infrazione di tre secondi offensiva, rimanendo un’eternità in area con il braccio alzato chiedendo il pallone. Ed è stata ancora più evidente a Toronto, quando nel terzo quarto rientrando in panchina ha cominciato a colpire una sedia mentre i suoi compagni erano attorno all’allenatore, chiedendo di essere sostituito per darsi una calmata. Secondo quanto scritto da The Athletic, a Love non stava piacendo l’egoismo dei suoi compagni del quintetto, ma per sua sfortuna lo sfogo è stato immortalato da un tifoso sugli spalti: forse è anche per quello che il GM Koby Altman ha deciso di multarlo di 1.000 dollari, una decisione che Love non condivideva e che è alla base del suo sfogo di ieri contro il capo della dirigenza, oltre ai risultati fortemente negativi della squadra. Già al termine della scorsa stagione Love aveva alzato la voce nei confronti di Altman, con il GM che lo aveva minacciato di multarlo. La risposta non si è fatta attendere: “Fai pure, ho un sacco di soldi”.
I tre post su Instagram: maschere, Joker e i compagni di squadra
Dopo lo sfogo contro Altman, ieri Kevin Love ha condiviso su Instagram la foto di Joaquin Phoenix in “Joker” con la scritta “mood”, come a dire che si sentiva di dover “mettere su una faccia felice” (una delle frasi più celebri del film) davanti a una situazione in cui c’era ben poco per cui essere felici. Anche il post precedente, due immagini di una sua partita in cui ha la faccia seria e poi sorride, era accompagnata dall’emoji di una doppia maschera. Evidentemente ora non ha più voglia di indossarla, ma sul suo profilo Love ha voluto fare chiarezza su quale sia il bersaglio della sua frustrazione. “Si stanno condividendo un sacco di cose non vere… ma ho capito che viviamo in un mondo in cui la gente si ricorda delle accuse e non delle obiezioni” ha scritto nel suo ultimo post, con le immagini di abbracci a diversi suoi compagni di squadra. Lascerò che dipingano qualsiasi immagine vogliano. La realtà è che voglio bene ai miei compagni”. Chissà per quanto ancora però saranno di fianco a lui in spogliatoio, anche se muovere il suo contratto (91.4 milioni per i prossimi tre anni dopo questa stagione) sarà tutt’altro che semplice in un mercato bloccato.