
NBA, risultati della notte: super Young batte i Sixers, tracollo Clippers
Il n°11 degli Hawks è il migliore della notte e trascina Atlanta al successo contro Philadelphia, i Clippers senza Leonard perdono malamente contro i Kings nella prima gara ufficiale allo Staples Center dopo la morte di Kobe. Jokic vince la sfida tra All-Star sotto canestro con Gobert, Toronto batte Cleveland e fa nove in fila. Di seguito tutti i risultati e gli highlights della notte NBA

ATLANTA HAWKS-PHILADELPHIA 76ERS 127-117 | Successo importante (per l’autostima più che per la classifica) degli Atlanta Hawks di Trae Young, fresco di convocazione all’All-Star Game ed esaltato dal testa a testa con altri due giocatori selezionati per la partita delle stelle. È lui il trascinatore di Atlanta, mentre in casa Sixers sono 31 punti per Ben Simmons, 21 con 14 rimbalzi per Joel Embiid e soprattutto 27 con 5 triple, 5 rimbalzi e 6 assist di Shake Milton - partito nuovamente titolare in questo nuovo quintetto che coach Brown sta sperimentando
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Il catalizzatore principale di attenzioni però è stato un altro, il terzo miglior realizzatore e il secondo per assist di tutta la NBA: Trae Young, autore di 39 punti e ben 18 assist - nuovo massimo in carriera. Molti di essi avevano un recapito ben preciso: John Collins, che sotto canestro chiude con 20 punti e 17 rimbalzi. Alla sirena finale sono sette i giocatori in doppia cifra (14 punti anche per un decisivo Vince Carter nel finale), il modo migliore per provare a dare un senso a una stagione costellata di pesanti sconfitte
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L.A. CLIPPERS-SACRAMENTO KINGS 103-124 | È dei Sacramento Kings la prima vittoria allo Staples Center dopo la morte di Kobe Bryant - un momento che ha sconvolto l’intera comunità di Los Angeles, tornata all’arena dopo giorni di lutto e difficili a livello emotivo. I Clippers crollano nel secondo quarto (36-14 di parziale Kings) e non riescono più a rialzare la testa, privi di Kawhi Leonard e dello spirito necessario per provare a ribaltare una partita mai in discussione nella ripresa. Alla sirena finale sono 11 punti in 19 minuti per Paul George, 43 quelli combinati dalla panchina dai soliti Williams e Harrell
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Il protagonista del successo Kings è De’Aaron Fox, autore di ben 34 punti con 14/24 al tiro, tre triple a segno, 8 assist e una scarica di energia contro cui i Clippers hanno potuto davvero fare poco. Funziona l’intesa con Bogdan Bogdanovic, ormai definitivamente promosso in quintetto che chiude con 15 punti e un chirurgico 5/6 dal campo. Al resto pensa Buddy Hield, che ne aggiunge 19 a gara in corso, in quello che - quando funziona - appare come un mix di guardie letale per qualsiasi difesa

I Clippers hanno deciso di non coprire le due maglie ritirate dai Lakers a Kobe Bryant, rendendo così omaggio alla leggenda gialloviola con un video tributo di due minuti in cui la voce narrante di Paul George cercava di raccontare la grandezza di un giocatore che tutta Los Angeles ha amato. Anche chi lo ha vissuto per 20 anni come avversario

DENVER NUGGETS-UTAH JAZZ 106-100 | Vittoria di prestigio per i Nuggets, che pur privi di tre titolari come Jamal Murray, Gary Harris e Paul Millsap riescono a superare una rivale divisionale come i Jazz. Merito in particolare di Nikola Jokic, protagonista di un super duello con un altro All-Star come Rudy Gobert: per il serbo ci sono 28 punti e 10 assist con 11/19 al tiro, caricandosi sulle spalle una squadra che ha rischiato di farsi rimontare 17 lunghezze di vantaggio nell’ultimo quarto, concedendo agli avversari il rientro fino al -3 a 92 secondi dal termine

Se i Jazz hanno riaperto una partita che sembrava chiusa è grazie a Jordan Clarkson, che ha segnato 37 punti in uscita dalla panchina con 7/12 dalla lunga distanza. Insieme a lui però solamente altri quattro giocatori hanno toccato la doppia cifra (Gobert 21+11, Bogdanovic 18 e Niang 10), con Donovan Mitchell in serata decisamente negativa da 1/12 al tiro per soli 4 punti

CLEVELAND CAVALIERS-TORONTO RAPTORS 109-115 | Nono successo in fila per i Raptors che, non appena hanno ritrovato Pascal Siakam e buona parte dei titolari dopo gli infortuni, hanno ricominciato a macinare vittorie come in passato. L’ultimo successo però è stato meno semplice del previsto, dopo che Cleveland era riuscita a ricucire le 14 lunghezze di svantaggio e giungere fino al 105-104. Alla sirena finale a pesare sono i 26 punti di Serge Ibaka, i 23 di Kyle Lowry (fresco di convocazione all’All-Star Game, una delle più “contestate”) e le giocate negli ultimi minuti di un Norman Powell da 16 punti in uscita dalla panchina

Cleveland invece continua senza colpo ferire a polverizzare ogni tipo di record alla voce sconfitte: 23 punti a testa di Love e Sexton, la voglia da parte di alcuni di provare a vincerla e alla fine l’inevitabile solito risultato. La prossima sfida i Cavs la giocheranno in casa contro i derelitti Warriors: ecco l’occasione per aggiungere una vittoria al misero contatore di successi

BOSTON CELTICS-GOLDEN STATE WARRIORS | Tutto facile per i Celtics contro Golden State, in una serata in cui Boston ha reso omaggio a un grandissimo avversario come Kobe Bryant e ha celebrato in maniera silenziosa la prima convocazione all’All-Star Game in carriera di Jayson Tatum. È lui uno dei tre ventellisti dei padroni di casa, a cui si aggiungono i 25 punti di Gordon Hayward e i 21 segnati da Marcus Smart in uscita dalla panchina
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In casa Warriors invece resta davvero poco da salvare nell’ennesima partita di una stagione rivelatasi disastrosa sul parquet: Golden State non va oltre i 22 punti di D’Angelo Russell e dopo anni si ritrova senza All-Star presenti sul parquet nella partita delle stelle. Draymond Green chiude con 9 punti, 7 assist e l’ennesima sconfitta: anche per lui il weekend di Chicago sarà una scusa per andare qualche giorno in vacanza

WASHINGTON WIZARDS-CHARLOTTE HORNETS 121-107 | Successo per gli Wizards e magrissima consolazione per Bradley Beal - protagonista con i suoi 34 punti a referto - arrabbiato e non poco a fine gara per la mancata convocazione all’All-Star Game. Una chiamata attesa, visti i quasi 28 punti di media messi a referto in questa prima parte di stagione: non era mai successo negli ultimi 40 anni che un giocatore con così tanti punti a referto non prendesse parte alla partita delle stelle
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Gli Hornets invece non vanno oltre i 23 punti di Miles Bridges e i 21 con 7 rimbalzi di Terry Rozier, a conferma di quanto sia difficile per Charlotte provare a invertire rotta in una stagione - l’ennesima - destinata alla mediocrità