Il leader dei Portland Trail Blazers è la prima voce che esce allo scoperto dichiarandosi contrario a un'alterazione definitiva dei calendari NBA, con un inizio a ridosso del Natale e finali da disputare ad agosto: "In estate i giocatori vogliono stare con le loro famiglie"
Tra le tante opzioni sul tavolo — nel caso di ripresa delle operazioni — da più parti si è ipotizzato un calendario che quest’anno si allungherebbe giocoforza fino ai mesi estivi (per permettere una conclusione — almeno parziale — della regular season e poi la disputa di playoff e finali) con un impatto anche sulla data di inizio delle prossima stagione. Qualcuno ha detto perfino dicembre, avanzando poi l’ipotesi che il cambiamento potrebbe anche diventare definitivo, evitando così alla NBA tre mesi di sovrapposizione mediatica con la NFL. C’è però — e sicuramente non è l’unica — una voce già contraria a un cambiamento in questo senso: quella di Damian Lillard. Secondo quanto raccolto da Jamie Goldberg, che per The Oregonian segue la squadra di Portland, il leader dei Blazers ha espresso chiaramente alla lega il suo parere contrario sull’idea di cambiare il regolare calendario NBA nelle previste date di ottobre (inizio regular season)-aprile (fine). Anche Sean Highkin, giornalista di Bleacher Report, ha raccolto dal n°0 di Portland l’idea che molti giocatori non sarebbero favorevoli a uno slittamento definitivo dell’inizio della stagione attorno al Natale, perché questo vorrebbe poi dire playoff e finali durante il periodo estivo che invece i giocatori preferiscono trascorrere con la propria famiglia, come da tradizione. “Non mi piace questa idea e non vedo molti giocatori appoggiarla”, ha fatto sapere Lillard, il quinto miglior realizzatore NBA (con quasi 29 punti di media) all’interruzione delle operazioni, quando i suoi Trail Blazers erano tre gare e mezzo in ritardo rispetto ai Memphis Grizzlies, che occupano l’ottavo posto a Ovest, l’ultimo utile per qualificarsi ai playoff.