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Mercato NBA, Marco Belinelli: “La mia priorità sono gli USA, non escludo altre opzioni”

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©Getty

Il n°18 dei San Antonio Spurs, fermo ai box come tutto il resto della lega in queste settimane complicate di sospensione, racconta in un’intervista a “L’Avvenire” come in ballo per lui ci sia anche la possibilità di rimanere nella lega: il suo contratto scadrà il prossimo 30 giugno e poi dovrà valutare e decidere dove e come proseguire la sua carriera

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Non è un momento facile per nessuno, per lo sport e ovviamente anche per la NBA - ferma da quasi due mesi a causa della pandemia da coronavirus e alla ricerca di una soluzione per provare a ripartire in un futuro prossimo. Un isolamento sfibrante anche per i giocatori, che continuano ad allenarsi a casa “senza pallone e soprattutto sulla cyclette”, come racconta Marco Belinelli in un’intervista pubblicata da “L’Avvenire”. Il n°18 dei San Antonio Spurs, in attesa di conoscere i risvolti dell’immediato futuro e in costante contatto con l’Italia per avere aggiornamenti riguardo lo stato di salute della sua famiglia e dei suoi cari, ha anche altri pensieri che gli ronzano in testa: quelli che riguardano la sua carriera e il suo futuro, come aveva spiegato anche lo scorso marzo ospite a #CasaSkySport. Dopo 13 anni in NBA e tante soddisfazioni raccolte, è inevitabile domandarsi quale possa essere il prossimo passo da fare: cercare di restare o intraprendere un altro percorso? Belinelli a tal proposito sembra avere le idee chiare: “La priorità è restare in una squadra NBA e cercare di vincere un altro titolo, ma non escludo altre opzioni”. Uno spiraglio quindi che molti hanno letto come un velato messaggio d’apertura rispetto a un suo possibile ritorno in Italia - dove già in passato l’ex giocatore della Fortitudo aveva raccontato di poter terminare la sua carriera, chiudendo così idealmente il cerchio. Discorsi però che dovranno essere per forza approfonditi più in avanti, visto che al momento le priorità restano altre: riuscire a tornare alla normalità sperando di lasciarsi alle spalle questa tragica vicenda, riprendere gli allenamenti in palestra e sopratutto un pallone tra le mani. Quando torneranno i canestri si potrà iniziare a pensare seriamente al futuro.