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NBA, Jayson Tatum: "Al Draft non volevo andare ai Celtics, ma ai Suns"

STORIE
©Getty

L’All-Star di Boston ha rivelato che nel 2017 non voleva essere scelto dai biancoverdi, ma bensì dai Suns. "I Celtics erano primi a Est, non sapevo se avrei giocato oppure no, mi sentivo più a mio agio a Phoenix. Per fortuna è andata bene"

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La notte del Draft, specie se riletta a posteriori, ha sempre dei momenti di svolta che coinvolge giocatori e franchigie. Jayson Tatum è stato protagonista quella sera non solo per lo scambio con Markelle Fultz che lo ha portato a Boston, ma anche perché ai Celtics non ci sarebbe davvero voluto andare. “La mia prima opzione erano i Phoenix Suns” ha raccontato Tatum al podcast All The Smoke. “Earl Watson [al tempo allenatore dei Suns, ndr] era il mio uomo, quando ho finito il provino con loro ho detto a mia madre: ‘Penso di voler andare a Phoenix’. Tanto che poi ho detto al mio agente di cancellare il secondo provino con i Celtics”. Quel workout poi Tatum lo fece, per intercessione di coach Mike Krzyzewski, e Boston poi lo scelse con la terza chiamata, appena prima della quarta con cui i Suns presero Josh Jackson senza ascoltare coach Watson, che intervistato da The Athletic ha spiegato come avesse spinto in ogni maniera possibile per salire alla 3 e prendere Tatum (anche se difficilmente Phoenix avrebbe avuto gli asset per salire ulteriormente: Danny Ainge ha detto in passato che avrebbe preso Tatum anche alla 1). La preferenza del giocatore, in ogni caso, era chiara: “Quando mi hanno scelto al Draft è stato di gran lunga il giorno più bello della mia vita, perché avevo lavorato per quel momento per 16 anni. Ma c’era una parte di me che non voleva andare a Boston perché avevano chiuso con il miglior record a Est [53-29, due vittorie avanti ai Cleveland Cavaliers, ndr]. Avevano Isaiah Thomas, Al Horford, Marcus Smart, Jaylen Brown, Jae Crowder… Mi dicevo: non giocherò mai. Io voglio segnare tanto. Ma alla fine è andato tutto per il verso giusto”. Lo stesso non si può certo dire per Earl Watson e per i Suns, visto che l’allenatore è stato poi licenziato dopo tre partite e Josh Jackson è stato scaricato dopo due anni deludenti. Ma la suggestione rimane: come sarebbero andate le cose se Jayson Tatum fosse diventato compagno di squadra di Devin Booker?