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NBA, Sam Smith: "The Last Dance? Michael Jordan dice un sacco di bugie"

the last dance
©Getty

La serie dedicata al n°23 dei Bulls - disponibile in Italia su Netflix e a un prezzo vantaggioso per gli abbonati Sky con Intrattenimento Plus su Sky Q - è piaciuta a molti, ma non a tutti. E così, dopo le parole di dissenso pronunciate da diversi compagni di squadra - Grant e Pippen su tutti - arriva anche l’affondo da parte dell’autore del libro “The Jordan Rules"

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Che “The Last Dance” - visto il contenuto, le opinioni e il messaggio lanciato - potesse risultare divisiva come serie, era un dato di fatto abbastanza atteso e in parte scontato. Negli ultimi giorni però, a poco più di una settimana dall’uscita degli ultimi due episodi, la polemica ormai sta superando di gran lunga le lodi con cui per oltre un mese è stato incensato un prodotto che durante la quarantena ha tenuto compagnia a milioni di appassionati. Dopo le parole di Horace Grant - accusato di essere una spia - e quelle negative un po’ a sorpresa di Scottie Pippen - convinto di aver fatto la figura dell’egoista a causa del suo contratto - sono arrivate anche le frasi piccate di Sam Smith; il giornalista autore del libro “The Jordan Rules”, di cui si parla nella serie e che ha cambiato la percezione del grande pubblico nei confronti di Jordan. A Smith non è piaciuta per niente l’idea di recitare il ruolo del “cattivo”, tanto che appena ne ha avuto l’occasione è partito all’attacco: “Ci sono tante cose in The Last Dance che, per quanto ne so, o sono state inventate o direttamente falsificate - sottolinea il giornalista - Sembra uno di quei film televisivi che all’inizio ci tengono a precisare che si basano su fatti realmente accaduti. È così anche in questo caso, ma solo una parte è basata su una storia vera”. Non accuse sparate in generale, ma circostanziate nel dettaglio - come nel caso del Flu Game 1997: “Completamente inventata da Michael, l’idea della pizza avvelenata non ha alcun senso. Ci sono molti altri passaggi del genere, ma non ho intenzione di approfondire”, chiosa Smith prima di ritornare all’attacco: “Anche il finale è una menzogna. È tornato a Chicago e poi è andato via quando non avrebbe dovuto, e vuole far credere che sia stato costretto ad andarsene? Chi può costringere Jordan a fare qualcosa? Una delle tante bugie, ma come il resto fa parte della mistica che accompagna da sempre MJ”.