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The Last Dance, Scottie Pippen "ferito" dal trattamento ricevuto nella serie

THE LAST DANCE
©Getty

A Scottie Pippen non sarebbe piaciuto il modo in cui è stato trattato in The Last Dance, facendolo passare come egoista per via del suo contratto e sottolineando le sue giornate peggiori. Ma non è stato l’unico membro dei Bulls a lamentarsi della serie

La serie The Last Dance ha avuto un successo planetario, superando i 23 milioni di spettatori in tutto il mondo — e disponibile su Netflix a un prezzo vantaggioso per gli abbonati Sky che sottoscrivono l’offerta Intrattenimento Plus su Sky Q. Ma non a tutti i protagonisti della serie è piaciuto quanto successo, in particolare a un membro chiave di quelle squadre come Scottie Pippen. Secondo quanto scritto da Jackie MacMullan di ESPN, “Pippen è stato particolarmente silente da quando il documentario ha cominciato la sua messa in onda, e quelli vicini a lui dicono che sia ferito e deluso dal modo in cui è stato rappresentato”. Nonostante Jordan lo definisca come il suo miglior compagno di sempre e abbia detto chiaramente che non sarebbe riuscito a vincere sei titoli senza di lui, MJ lo definisce anche come “egoista” per la decisione di non operarsi alla caviglia durante l’estate del 1997, saltando i primi mesi della stagione 1997-98 anche per via delle diatribe contrattuali con la dirigenza. A Pippen poi non devono essere andati giù anche il modo in cui sono stati sottolineati i due episodi più controversi della sua (altrimenti straordinaria) carriera, ovvero sia l’emicrania di gara-7 contro Detroit nel 1990 e il rifiuto di tornare in campo in gara-3 del 1994 in aperta polemica con la decisione di Phil Jackson di dare l’ultimo pallone a Toni Kukoc invece che a lui. In sua difesa è intervenuto perfino Dennis Rodman: “Vorrei che non gliene fregasse niente di quello che dice la gente, come faccio io” ha detto a ESPN. “Era incredibilmente sottovalutato e sottopagato, ma dovrebbe girare a testa più alta rispetto a Michael Jordan in quel documentario. Ora molta gente capisce cosa ha dovuto affrontare: il ragazzo è un eroe. Per lui è dura quando la gente dice cose negative su di lui, non gli piace proprio. Io gli dico sempre: ‘Non hai niente di cui scusarti, sei uno dei migliori di sempre’. Spero che la gente ora possa vederlo”.

Gli altri Bulls a cui non è piaciuto The Last Dance

Pippen non è neanche l’unico membro di quelle squadre a cui non è andato giù The Last Dance. Horace Grant è stato estremamente chiaro nel rispedire al mittente le accuse di essere la “talpa” di Sam Smith nello spogliatoio dei Bulls per il celebre libro “The Jordan Rules”, e anche Craig Hodges non ha gradito diversi passaggi della serie, specialmente quando i Bulls degli anni ’80 venivano definiti il “Traveling Cocaine Circus” — scatenando la risata di MJ. Anche a Ron Harper e Bill Cartwright hanno espresso il loro disappunto per come le dinamiche di spogliatoio sono state rivelate. Insomma, il successo della serie sarà anche stato enorme, ma a qualcuno certe parti proprio non sono andate giù.