L'allenatore dei Denver Nuggets ha raccontato di non essersi sentito bene già attorno al 20 marzo ma di essersi sottoposto al test solo verso fine maggio: "Ho avuto il coronavirus e gli ho fatto il cu*o. Grazie a Dio sono sopravvissuto", dice
La stagione NBA ha incontrato un inatteso stop l’11 marzo scorso. Il pericolo causato dalla diffusione del coronavirus era troppo elevato. Di lì a poco, i primi casi di posività — da Rudy Gobert in poi — avrebbero toccato anche la lega. L’allenatore dei Denver Nuggets Michael Malone ricorda di essersi sentito poco bene nei giorni immediatamente successivi allo stop del campionato (“attorno al 20 marzo”), ma di “non essere stato in grado di fare un test immediatamente”. Solo verso fine maggio — “credo fosse il weekend del Memorial Day”, dice Malone (tra sabato 23 e lunedì 25 maggio) — all’allenatore dei Nuggets viene finalmente eseguito il tampone che conferma i suoi dubbi: positivo al Covid-19. “Non è stata una sorpresa”, dice oggi Malone. “Mi piace dire di aver avuto il coronavirus e di avergli fatto il cu*o. Ringrazio Dio che sono sopravvissuto”. L’allenatore di Denver non è l’unico membro dell’organizzazione a essere risultato positivo: almeno altri due componenti — così riporta il Denver Post — hanno fatto registrare la positività, ma la loro identità non è stata rivelata.