NBA, Gallinari e i giocatori che a Orlando vanno a caccia di un ricco contratto
Per alcuni tornare in campo a Orlando ha più significato che per altri: certo, tutti si giocano la stagione (che sognano magari di concludere con l'anello al dito) ma alcuni giocatori - soprattutto quelli in scadenza di contratto - si giocano addirittura il loro futuro. Vediamo chi, vediamo come
MASSIMO CONTRATTUALE | Tornare in campo a Orlando ha implicazioni economiche diverse per giocatori diversi. Alcuni di loro — Anthony Davis su tutti, ma anche Brandon Ingram — si sono praticamente già assicurati un rinnovo al massimo contrattuale, indipendentemente dalle prestazioni che li vedranno protagonisti con le maglie di Lakers e Pelicans
ZERO (O POCHE) CHANCE DI CAMBIARE IL PROPRIO DESTINO | Per altri giocatori invece la situazione è ormai più o meno decisa: chi — come Andre Drummond, oggi a Cleveland — neppure scenderà in campo a Orlando o chi — è il caso di DeMar DeRozan agli Spurs — fronteggia la possibilità di poter disputare solo 8 partite (i cosiddetti “seeding games”), troppo poche per pensare di modificare il suo valore di mercato, ormai assodato
OPZIONI GARANTITE | Per altri giocatori ancora, invece, indipendentemente dalle loro prestazioni al ritorno in campo, ci sono pochi dubbi che eserciteranno la “player option” assicurata dai loro contratti: è il caso di Mike Conley ai Jazz o di Gordon Hayward ai Celtics (entrambi titolari di un’ultima annata da oltre 34 milioni di dollari da incassare nel 2020-21). Quasi scontato, quindi, non vederli entrare sul mercato dei free agent già questa estate
CHI SI GIOCA DI PIÙ | Poi però ci sono una serie di giocatori per cui il ritorno in campo a Orlando ha implicazioni notevoli sulla chance (o meno) di guadagnarsi un nuovo contratto, con la loro attuale squadra oppure anche altrove, utilizzando gli ultimi mesi di gioco (e i playoff) per mettersi in mostra e ingolosire i GM in giro per la lega. Ecco i cinque giocatori da tenere maggiormente d’occhio
JOE HARRIS | Il suo contratto è in scadenza, l’anno scorso è stato il miglior tiratore da tre di tutta la NBA, quest’anno viaggia vicino ai 14 punti a sera con oltre il 41% da tre punti eppure i Nets lo stanno pagando neppure 8 milioni di dollari all’anno. Ovvio che per Harris sia arrivato il momento di passare all’incasso: il punto è capire se a Brooklyn (dove hanno più di 140 milioni di dollari già vincolati in stipendi per il prossimo anno) riusciranno a pagarlo. Altrimenti ci penserà qualche altra squadra, sicuramente interessata a un tiratore del genere
SERGE IBAKA | Anche lui in scadenza di contratto (oltre 23 milioni di dollari), condizione che lo accomuna al suo compagno di reparto ai Raptors Marc Gasol. Di cui Ibaka è 5 anni più giovane (30 contro i 35 del catalano), particolare che lo rende decisamente più attraente sul mercato. Al resto ci pensano statistiche ai massimi in carriera — per punti (16 a sera) e percentuale da tre (sfiora il 40%) — e un ottimo impatto difensivo (fa meglio di centri come Embiid, Stevens e Turner per percentuali concesse). I Raptors avranno parecchi concorrenti…
FRED VAN VLEET | Si resta a Toronto, dove in estate va a scadenza l’ultimo anno di contratto, a poco più di 9.3 milioni di dollari, di Fred VanVleet, che per molti osservatori è pronto a comandare un ingaggio annuo a più del doppio. Può giocare due ruoli — palla in mano o lontano dalla stessa, come tiratore — sfiora i 18 punti e 7 assist a sera ma anche in difesa è una minaccia costante (primo NBA per “deflection”, oltre 4 di media). Il ruolo di riserva di Lowry non gli basta più: per lui potrebbe scatenarsi un’autentica asta
MONTREZL HARRELL | Cifre ai massimi di carriera (oltre 18 punti e 7 rimbalzi in uscita dalla panchina), ingaggio tra i più “oltraggiosi” di tutta la lega (solo 6 milioni di dollari). Il contratto è in scadenza, Harrell dovrebbe tranquillamente triplicare il suo valore di mercato, anche considerando le sue doti difensive (6° in tutta la NBA per percentuale al ferro concessa ai suoi avversari). I Clippers, che puntano al titolo, non possono permettersi di perderlo: ma le sirene di altre squadre a tentarlo non mancheranno
DANILO GALLINARI | Dopo il tunnel degli infortuni, le ultime due stagioni (ai Clippers prima, ora a OKC) hanno fatto resuscitare la carriera del Gallo, per il secondo anno in fila sopra i 19 punti di media e sopra il 40% da tre. Va a scadenza il triennale da 65 milioni di dollari firmato a L.A.: potrebbe comandare cifre simili anche a 32 anni. Se non glieli danno a OKC, un sign-and-trade potrebbe facilmente portarlo altrove