
NBA, a tutto Cuban: da Doncic a Steve Nash, da Elon Musk a un sogno chiamato Casa Bianca
Il proprietario dei Dallas Mavericks accetta di affrontare temi a 360 gradi in una lunga intervista al "New York Post". Dagli inizi nella lega al suo rimpianto più grande, dai rapporti con David Stern e poi con Adam Silver al presente (e al futuro) targato Luka Doncic e Kristaps Porzingis. Sempre interessante, mai banale

MARK CUBAN: UNICO | Controverso, geniale, polemico, infantile: si può dire tutto e il contrario di tutto su Mark Cuban, ma di certo il proprietario dei Dallas Mavericks è titolare di una mente brillante e di punti di vista spesso validi e originali. La lunga intervista rilasciata al New York Post ne mette in luce alcuni, con Cuban disposto a toccare una serie di argomenti tanto eterogenei quanto interessanti.

LA PASSIONE PER IL BASKET | “Sono sempre stato uno per cui valeva la massima ‘La pallacanestro è vita’. Gioco appena ne ho occasione, prima di ogni gara interna dei Mavs faccio un po’ di tiro. Durante questa quarantena gestivo lo stress uscendo e andando a fare due tiri. Per questo quando ho avuto la chance di comprare i Mavs è stato un sogno che si è avverato”

I DALLAS MAVERICKS | A Cuban l’edizione 2019-20 dei Dallas Mavericks piace: “Abbiamo un bel gruppo di giocatori che amano giocare assieme, un ottimo coaching staff e uno staff valido che si occupa di statistiche avanzate: tutti assieme penso ci permetteranno di fare una lunga cavalcata ai prossimi playoff”. Su come vorrebbe essere ricordato dai tifosi dei Mavs, Cuban risponde: “Come uno che amava i Mavs, la nostra comunità di Dallas e come uno che amava vincere”.

LUKA DONCIC | Una cosa (tra le tante) colpisce Cuban più di tutte quando guarda giocare il suo n°77: “La gioia con cui gioca a pallacanestro. Si diverte davvero, ogni minuto che trascorre in campo, e quel tipo di gioia è contagiosa”, afferma Cuban. “Che abbia talento è perfino ovvio, ma quello che sa davvero fare è rendere migliori i compagni che sono in campo con lui”

KRISTAPS PORZINGIS | Sul talento lettone, l’altro superstar di casa Mavs, Cuban afferma: “È un ragazzo che lavora davvero tantissimo: vuole essere uno dei più forti in NBA e per questo si allena davvero moltissimo. KP vuole vincere, e per riuscirci non ha problemi a mettere il bene della squadra davanti alle statistiche o ai premi personali”. Ma quello che Cuban proprio adora di Porzingis “è che nei momenti decisivi di una gara sa salire sempre di livello, caratteristica che solo i più grandi hanno”

STEVE NASH | La domanda gli è stata posta più volte, nel corso della sua carriera da proprietario NBA. La risposta non è mai cambiata: “Lasciar partire Steve Nash nel 2004”, da free agent. Dallas avrebbe potuto pareggiare l’offerta di Phoenix, e invece non lo fece. Nash finì per vincere due premi di MVP NBA con la maglia dei Suns

DAVID STERN | Definisce lo stile di management dell’ex commissioner NBA (venuto a mancare a inizio 2020) come “più autocratico” rispetto a quello attuale. “Al mio ingresso nella lega, sembrava che ogni settimana ci fosse qualche battaglia tra me e la NBA. Ad alcuni dei proprietari storici proprio non piacevo, perché non mi comportavo come loro — e allora mi deridevano anche in pubblico a ogni occasione. Anche grazie a Stern e a Jerry Buss la nuova generazione ha capito che il mio focus è aiutare il business NBA e lo sviluppo del basket”

ADAM SILVER | Più rilassato (e con molte meno multe da pagare) il rapporto che Mark Cuban ammette di avere con l’attuale commissioner NBA: “Il suo stile è collaborativo”, dice, e arriva anche a lodare lo sforzo di Silver e della NBA tutta per la gestione della pandemia in corso: “A Orlando avremo il massimo livello di sicurezza possibile, ne sono certo”.

ELON MUSK | Li accomuna senz’altro del genio creativo: “Elon Musk è l’unico imprenditore contemporaneo che accetta la sfida di affrontare dei progetti che altri avrebbero timore anche solo a immaginare. A volte forse è un po’ troppo pieno di sé, ma è uno che fa accadere cose e che sembra divertirsi un mondo nel farlo. Gli ammiro queste caratteristiche”, dice Cuban del fondatore di Space X e Tesla

JERRY JONES | Da un proprietario di Dallas a un altro: “Jerry Jones mi piace molto”, ammette Cuban del suo collega alla guida dei Cowboys, un autentico culto cittadino. “Ogni volta che siamo assieme mi racconta delle storie straordinarie su come è riuscito ad arrivare ai vertici del suo business. E lo fa sempre col sorriso in volto”

COLIN KAEPERNICK | Cuban non esita un attimo quando gli viene chiesto se, da proprietario, darebbe un posto di lavoro all’ex quarterback dei San Francisco 49ers, a lungo ostracizzato dalla NFL. “Immediatamente”. E poi giustamente aggiunge: “Se potesse aiutarmi a vincere, lo firmerei in un nanosecondo”.

BLACK LIVES MATTER | E sulla scia della domanda su Kaepernick, al proprietario dei Mavs viene chiesto anche la propria opinione sulle tensioni razziali che stanno dilaniando gli Stati Uniti: “Un problema vecchio di generazioni che dobbiamo assolutamente affrontare. Uno degli aspetti più gravi è che la stragrande maggioranza degli americani non si sentono a proprio agio quando le discussioni riguardano la razza”

LA CASA BIANCA | Solo qualche mese fa, Cuban non aveva smentito categoricamente l’idea di poter correre per il ruolo di presidente USA, da indipendente. “Perché sarei un buon presidente? Perché non sono fedele a niente e a nessuno, se non al popolo americano”. E queste sembrano già parole da leader