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NBA, OKC festeggia il ritorno di Andre Roberson, 909 giorni dopo l'ultima apparizione

NBA
©Getty

Giocava, sempre da titolare, nei Thunder di Westbrook e Durant prima e poi in quelli di Westbrook e Paul George. Era lo specialista difensivo di quelle squadre, utile, a volte fondamentale. Fino al brutto infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dai campi per oltre due anni. Ora Andre Roberson è tornato. E anche se tutto, attorno a lui è cambiato, le sue doti difensive no

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Sono stati solo 11 minuti e 56 secondi, ma hanno significato molto di più. Per Andre Roberson, lo spezzone di partita disputato nella prima amichevole di Orlando dai suoi Thunder — avversari i Boston Celtics — è stato la fine di un incubo, o forse l’inizio di un nuovo sogno. Dopo 909 giorni, per la prima volta dal 27 gennaio 2018, la guardia di coach Donovan ha rimesso piede in campo con la maglia di OKC, a quasi due anni e mezzo dalla rottura della rotula del suo ginocchio sinistro, infortunio a cui sono seguite infinite ricadute e una riabilitazione che sembrava non poter finire mai. Invece è finita, e Roberson è potuto tornare su un parquet NBA quando in tanti avevano ormai dato per conclusa addirittura la sua carriera, a soli 28 anni: “Ho provato tantissime emozioni, tutte assieme: ero ansioso, felice, estatico”, ha provato a raccontare lui di quei 12 minuti scarsi contro i Celtics. “Non mi ero certo immaginato il mio ritorno in questo contesto [nella bolla di Orlando, durante una pandemia tutt’altro che sconfitta, ndr] ma di sicuro non do più niente per scontato”. Da quella squadra che lo vedeva protagonista — soprattutto difensivo — nella stagione 2017-18 a Oklahoma City sono rimasti soltanto Steven Adams e Terrance Ferguson, ma tra quelli che già c’erano si conta anche coach Billy Donovan: “Eravamo tutti felicissimi per lui, compagni e staff: ho visto da vicino quello che ha dovuto passare negli ultimi due anni”. E l’allenatore dei Thunder non risparmia neppure una brevissima analisi tecnica: “Abbiamo potuto intravedere un piccolo flash di quello che lo rendeva un ottimo difensore: le piccole cose che sa fare (anche una stoppata e un recupero oltre a 5 punti e 2 rimbalzi contro i Celtics), l’intelligenza con cui gioca, la sua capacità di muoversi velocemente sui piedi e le braccia interminabili”. Difficile che dopo un’assenza così lunga Roberson finisca per giocare molto, a Orlando, ma i Thunder sono appaiati al quinto posto con Houston e vedono Utah nel mirino al quarto: magari qualche giocata di Roberson può essere preziosa per guadagnare terreno nella corsa ai playoff.