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NBA, Isaac dei Magic non si inginocchia durante l'inno

NBA
©Getty

Prima della terza partita giocata nella bolla di Orlando il giocatore dei Magic non si è inginocchiato durante l'inno nazionale come compagni e avversari in segno di appoggio al movimento anti razzista che attraversa gli Usa, e come avevano fatto i giocatori delle due partite d'apertura. Isaac non indossava neanche la maglietta nera con la scritta "Black Lives Matter". "Una decisione complicata - ha detto a fine partita - ma mi sono affidato a Dio e i miei compagni hanno capito"

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Tutti in ginocchio, tranne uno. Jonathan Isaac, ala 22enne di Orlando è rimasto in piedi durante l’inno nazionale prima della partita tra i suoi Magic e Brooklyn, la terza giocata nella bolla di Orlando. Una scelta che non poteva passare inosservata, visto che fin qui tutti – a partire dalle superstar come LeBron James - avevano aderito, inginocchiandosi, alla protesta anti razzista legata al ‘Black Lives Matter’, il movimento che si è sviluppato negli Stati Uniti dopo l’uccisione da parte della polizia di George Floyd. Isaac - che è molto religioso - durante l’inno non ha nemmeno indossato la sopramaglia nera con la scritta ‘Black Lives Matter’ indossata da compagni, avversari e dai rispettivi staff tecnici, come già fatto nelle partite precedenti. Il giocatore ha deciso di restare in piedi indossando semplicemente la sua divisa da gioco priva di slogan.

"Decisione complicata"

"Sapevo che sarebbe stata una decsione complicata - ha detto il giocatore a fine partita - che la gente avrebbe messo in discussione e sulla quale avrei ricevuto domande. Ma mi sono affidato a Dio. Credo che le vite dei neri contino - ha aggiunto - ma non credo che inginocchiarsi durante l'inno e indossare una maglietta serva a far sì che contino davvero. Le vite dei neri, come la mia, sono sostenute da Gesù e dal Vangelo. Ci sono tante cose che non vanno in questo Paese, ma io credo che la risposta sia Gesù Cristo. Ho parlato con i miei compagni di questa scelta, loro sanno chi sono e in che cosa credo e hanno capito. Non lo faccio per essere notato, lo faccio solo perché seguo quello in cui credo. E i miei compagni mi rispettano per questo."