La sconfitta contro gli Spurs (segnata dai 26 punti di DeMar DeRozan) porta New Orleans sull'orlo dell'eliminazione playoff, che può diventare ufficiale con la vittoria su Portland contro Philadelphia. Luci e ombre per gli italiani: bene Belinelli con 14 punti in 21 minuti, solo 2 in 10 per Nicolò Melli
SAN ANTONIO SPURS-NEW ORLEANS PELICANS 122-113
IL TABELLINO
Parte fortissimo Derrick White, che firma il primo strappo degli Spurs in apertura segnando 8 punti con 2/3 dalla lunga distanza: Pelicans subito doppiati (14-7) e costretti a insgeuire. Brandon Ingram rimette in gara i suoi, che pareggiano a quota 16, ma gli Spurs piazzano un parziale di 11-0 per tornare subito in controllo, con la tripla di JJ Redick a rendere meno duro il passivo per New Orleans, che resta sotto di 8 (27-19) alla fine del primo quarto. Il secondo periodo vede coach Popovich affidarsi alle sue seconde linee: entra Marco Belinelli (che mette a segno una tripla), ma è Keldon Johnson ad avere impatto offensivo immediato, mentre difensivamente Jakob Poeltl mette la museruola attorno al ferro a Zion Williamson (2/7 al tiro nel suo avvio): è 43-26 Spurs a otto minuti dalla fine del primo tempo. Il vantaggio dei texani rimane quello (+17, 62-45) anche alla sirena dell'intervallo, nonostante i canestri di un volenteroso JJ Redick (14 punti in 14 minuti). Troppe le palle perse di New Orleans (11) che portano a 22 punti degli Spurs, guidati dai 16 di Derrick White.
Secondo tempo
Una gara che appare in controllo per i nero-argento cambia con l'infortunio che toglie dal parquet Derrick Withe (che torna in spogliatoio dolorante) e con il parziale di 8-0 dei Pelicans suggellato dalla schiacciata di Zion Williamson. Si riavvicina New Orleans, con un Redick che oltre ad avere impatto con le sue triple porta a casa anche due sfondamenti consecutivi in difesa che portano i suoi a contatto. I Pelicans chiudono il quarto a -4, riaprendo così di fatto la partita (81-77 Spurs il punteggio dopo tre quarti di gioco). Sono due veterani - uno per parte - a prendersi i riflettori nei primi minuti dell'ultimo periodo: Rudy Gay per San Antonio e il solito, commovente Redick per New Orleans (31 con 8/12 da tre punti per l'ex Duke), mantiene i suoi in gara fino alla fine. Un finale dove i Pelicans scontano le scelte (rivedibili) dei loro giocatori più giovani (costosi errori di Lonzo Ball e Zion Wiliamson, che chiude comunque con 25 punti e 7 rimbalzi) mentre in casa Spurs è DeMar DeRozan ad allungare le sue mani sulla partita gestendo tutti i palloni più importanti e segnando 14 dei suoi 26 punti nei dodici minuti finali.