The Last Dance, Steve Kerr: “Deluso dal poco spazio per Longley e Harper”
THE LAST DANCEL’allenatore dei Golden State Warriors ed ex membro dei Chicago Bulls è tornato a parlare di The Last Dance: "È stato un po’ deludente vedere che un paio di giocatori come Luc Longley e Ron Harper non sono stati trattati a lungo" ha detto in un’intervista nel podcast di Bill Simmons
Anche se sono passati ormai mesi dalla messa in onda dell’ultima puntata di The Last Dance, non si è ancora spento l’eco di uno dei documentari sportivi più famosi di sempre. Non fosse altro perché come protagonisti c’erano i Chicago Bulls di Michael Jordan, seguiti per tutta quell’ultima stagione e analizzati in lungo e in largo nella loro epopea dei sei titoli in otto anni. Nelle dieci ore che hanno composto la docu-serie ci sono stati ampi spazi per MJ e le sue rivalità ma anche per i vari Scottie Pippen, Phil Jackson e Dennis Rodman.
Tra questi il secondo in assoluto ad avere più tempo in onda è stato Steve Kerr con 12 minuti e 50 secondi (meglio di lui solo l’irraggiungibile MJ con 46:30), pur avendo fatto un’intervista con la maglia degli Warriors addosso e i capelli spettinati perché era appena rientrato da un allenamento e si era scordato dell’appuntamento con la troupe. Per il numero 25 dei Bulls però altri giocatori avrebbero meritato più spazio: “È un po’ deludente che un paio di giocatori come Luc Longley o Ron Harper non abbiano avuto grande spazio” ha detto nel podcast di Bill Simmons. “Ovviamente non si può fare tutto quello che si vuole, e in più Luke vive in un posto isolato nell’ovest dell’Australia”. Harper in realtà appare per 18 secondi, mentre Longley proprio per i problemi logistici descritti da Kerr non ha preso parte alla docu-serie, al contrario di altri come Karl Malone o Bryon Russell che si sono proprio rifiutati. Nonostante le assenze di due titolari di quella squadra, però, non si può certo dire che il prodotto non abbia “retto”, visto l’enorme successo che ha avuto e che continuerà ad avere in futuro.