
The Last Dance, chi ha parlato ed è apparso di più nel corso della serie? CLASSIFICA
Il sito HoopsHype, cronometro alla mano, ha calcolato quanto hanno parlato e quanto spesso sono apparsi tutti i personaggi di The Last Dance. In testa c’è chi vi immaginate che ci sia, ma è la sproporzione rispetto ai suoi compagni a fare notizia

FIGLI | JEFFREY (5 SECONDI), JASMINE (12 SECONDI) E MARCUS JORDAN (15 SECONDI) | Tutti e tre appaiono soltanto nell’ultimo episodio: Jeffrey è il figlio maggiore (oggi ha 32 anni), Jasmine (che oggi ha 28 anni e ha recentemente ammesso di aver conosciuto meglio il padre proprio attraverso “The Last Dance”) è la minore, mentre Marcus quello di mezzo

BILL CLINTON (17 SECONDI) | L’ex presidente USA — grande tifoso di basket, in carica durante 4 dei 6 titoli NBA vinti dai Bulls — appare nella seconda puntata

BUZZ PETERSON (21 SECONDI) | È il compagno di stanza (e di squadra) di Jordan a North Carolina (e Michael il suo testimone di nozze), una delle persone che gli è più vicino ai tempi del college. Appare nel primo episodio, oggi lavora per gli Hornets di MJ nel ruolo di assistente general manager

GLEN RICE (29 SECONDI) | Il tiratore da Michigan, a lungo con i Miami Heat, appare nell’ottavo episodio della serie

DANNY AINGE (40 SECONDI) | In campo con la maglia dei Celtics in quella famosa gara-2 dei playoff 1996 quando Jordan stabilisce il suo massimo in carriera in postseason: 63 punti. Appare nel secondo e nel sesto episodio

TERRY FRANCONA (42 SECONDI) | Nel settimo episodio, quello in cui si parla della parentesi di Jordan nel baseball, Francona sostiene che Jordan avrebbe potuto farcela anche nelle MLB. Un parere non da poco: è lui il manager dei Boston Red Sox che vincono le World Series per la prima volta dopo 86 anni

SCOTT BURRELL (44 SECONDI) | Bersaglio delle angherie di Jordan nell’ultimo anno, appare in video per 44 secondi solo nel settimo episodio della serie

BILL CARTWRIGHT (48 SECONDI) | Il centro titolare dei Bulls del primo threepeat. Per lui un ruolo nel terzo, quarto, settimo e nono episodio della serie

JOHN STOCKTON (1 MINUTO, 1 SECONDO) | Compare sollo alla fine, negli ultimi due episodi, quando vengono narrate le finali NBA 1997 e 1998 contro i suoi Utah Jazz

CHARLES BARKLEY (1 MINUTO, 2 SECONDI) | Un grande amico con cui oggi i rapporti si sono un po’ raffreddati: suo compagno di Dream Team, avversario nelle finali NBA 1993. Appare nella sesta puntata

CHARLEY ROSEN (1 MINUTO, 4 SECONDI) | Giornalista, scrittore, grande amico di Phil Jackson di cui è stato anche assistente allenatore oltre che biografo. Si vede nel quarto e nel settimo episodio

JALEN ROSE (1 MINUTO, 5 SECONDI) | Nel nono episodio l’ex Fab Five di Michigan è protagonista come membro degli Indiana Pacers che portano i Bulls a gara-7 della finale a Est

JAMES WORTHY (1 MINUTO, 15 SECONDI) | Uno dei migliori giocatori di sempre di North Carolina, vincendo il titolo NCAA del 1982 insieme a MJ e affrontandolo poi alle Finals del 1991

GARY PAYTON (1 MINUTO, 30 SECONDI) | Solo due episodi per lui (il 3 e l’8), ma la risata di MJ alle sue parole rimane uno dei momenti più iconici di tutta la serie

BOB COSTAS (1 MINUTO, 52 SECONDI) | Telecronista per NBC di buona parte delle Finals di MJ, appare in cinque episodi su dieci. Il suo “Chicago with the lead!” in gara-6 del 1998 ha risuonato nelle case di 38 milioni di americani

BARACK OBAMA (2 MINUTI, 11 SECONDI) | Presentato come “ex cittadino di Chicago”, il 44° Presidente degli Stati Uniti scandisce la serie: appare all’inizio (episodio 1), a metà (episodio 5) e alla fine (episodio 10), dando uno sguardo politico e culturale al fenomeno MJ

MAGIC JOHNSON (2 MINUTI, 15 SECONDI) | Anche lui avversario in campo e compagno nel Dream Team (nonché grande amico), appare in quattro dei primi cinque episodi

DOUG COLLINS (2 MINUTI, 24 SECONDI) | Appare solo in due episodi, il 3 e il 4, ma parla a lungo, visto che è l’allenatore che porta MJ a un livello superiore salvo poi essere soppiantato da Phil Jackson. Avrebbe poi allenato Jordan anche a Washington

ROD THORN (2 MINUTI, 50 SECONDI) | Il dirigente che ha scelto Michael Jordan ai Chicago Bulls, diventando poi membro chiave della lega e del Dream Team. Oltre 50 anni di carriera nella pallacanestro, è stato introdotto nella Hall of Fame nel 2018

RICK TELANDER (2 MINUTI, 58 SECONDI) | Storico giornalista e scrittore di pallacanestro, appare in cinque dei dieci episodi della serie

HORACE GRANT (3 MINUTI, 3 SECONDI) | Compagno di squadra fondamentale nel primo three-peat e poi avversario con gli Orlando Magic, recentemente ha risposto per le rime alle accuse di MJ nella serie
GRANT REPLICA A JORDAN: "NON SONO UNA SPIA"
JOHN PAXSON (3 MINUTI, 9 SECONDI) | Appare in sei episodi su dieci, non solo per parlare del suo tiro decisivo nel 1993 ma anche per spiegare cosa volesse dire giocare insieme a Jordan

10. REGGIE MILLER (3 MINUTI, 53 SECONDI) | Appare solo in due episodi, l’ottavo e il nono, ma rimane sugli schermi per quasi quattro minuti per spiegare la sua rivalità con MJ

7. DENNIS RODMAN (6 MINUTI, 1 SECONDO) | Prima feroce avversario e poi bizzoso compagno di squadra, il regista Jason Hehir ha rivelato che intervistarlo è stato come “cercare di tenere un gatto selvatico”. Rodman concesso solo 10 minuti, ha finito per parlare per 3 ore

4. SCOTTIE PIPPEN (10 MINUTI, 26 SECONDI) | Il secondo membro più importante di quella squadra appare in tutti gli episodi tranne l’ottavo, con particolare importanze nel secondo in cui si parla a lungo del suo contratto

1. MICHAEL JORDAN (46 MINUTI, 30 SECONDI) | Appare inevitabilmente in tutti gli episodi e domina la scena dando la sua prospettiva su tutto, regalando i momenti più memorabili dell’intero racconto

ASSENZE | Tra i compagni di squadra le assenze più importanti sono quelle di Craig Hodges (in passato critico nei confronti di MJ) e di Luc Longley (difficile da raggiungere in Australia). Tra i rivali, invece, Karl Malone e Bryon Russell hanno declinato l’invito a parlare
KARL MALONE PARLA DI MICHAEL JORDAN
Lo studio di HoopsHype ha quindi dato questo risultato: Jordan sfiora lo “screen time” dato a tutti i suoi compagni messi assieme (46 contro 50), seguito dai giornalisti (39 minuti), dagli avversari (quasi 21) e dagli allenatori (16.7)