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NBA, Deandre Ayton salta il test per il Covid-19 e arriva “in ritardo” alla gara con OKC

phoenix

Il centro dei Suns non ha preso parte al controllo quotidiano di domenica, costretto poi a restare in isolamento fino all’ottenimento dei risultati dei test per il contenimento del Covid-19 del giorno dopo: una dimenticanza che non gli ha permesso di prendere parte al primo quarto della sfida contro i Thunder

Non è il primo e probabilmente non sarà l’ultimo a compiere questo errore tra i giocatori impegnati all’interno della bolla di Disney World. Deandre Ayton non si è presentato al controllo di routine quotidiano di domenica, a cui tutti i giocatori si stanno sottoponendo ormai da settimane per verificare la loro negatività al Covid-19. Tampone non invasivo a livello nasale e seriologico rapido per accertare che nelle ultime 24 ore la situazione non sia cambiata. Il centro dei Suns però non ha preso parte all’ultimo giro di test, venendo dunque subito fermato dalla NBA non appena è venuta fuori la sua mancanza. A quel punto è scattata la procedura prevista dal protocollo che già durante la fase di amichevoli aveva coinvolto Kristaps Porzingis: isolamento nella propria stanza e attesa per i risultati dei controllo del giorno seguente. Soltanto dopo essere risultato negativo, il giocatore può tornare liberamente a unirsi al gruppo.

Il problema è che Phoenix era impegnata poche ore dopo in una delicata sfida con i Thunder, una di quelle da vincere a ogni costo per mantenere vive le speranza playoff dei Suns - la squadra rivelazione in questi primi dieci giorni all’interno della bolla. A quel punto Ayton è stato costretto a vedere i propri compagni di squadra dirigersi all’arena, mentre lui era ancora in attesa dei risultati dei controlli. La notizia è arrivata pochi minuti prima della palla a due del match: Dario Saric titolare al posto di Deandre Ayton, che non era certo di poter prendere parte alla sfida. Per fortuna però i risultati sono arrivati letteralmente pochi istanti più tardi, permettendo al centro dei Suns di arrivare in fretta e furia all’arena e mettersi subito a disposizione della sua squadra. Rimasto a guardare per tutto il primo quarto (mentre Phoenix era in enorme difficoltà contro gli scatenati Thunder, competitivi nonostante le tante assenze), dopo aver raccolto uno svantaggio di ben 14 lunghezze nei primi 12 minuti, Ayton ha fatto il suo ingresso in campo. “Meglio tardi che mai”, avranno pensato i compagni, certi che la prossima volta non si dimenticherà del controllo.

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