NBA, playoff 2020 e caso Blake: si torna a giocare, in campo al più tardi sabato
CASO BLAKE
Dopo il boicottaggio dei Milwaukee Bucks in gara-5 del primo turno di playoff contro gli Orlando Magic, l'incontro della mattinata tra i giocatori ha portato alla decisione di tornare in campo e ricominciare i playoff. Le tre partite previste in giornata sono state rimandate come le tre di ieri: la data individuata per tornare a giocare - da comunicato ufficiale NBA - è una tra domani, venerdì 28, e sabato 29 agosto
Ospite a Sky Sport 24, Flavio Tranquillo ha sottolineato la necessità di conflitto affinché le rimostranze dei giocatori NBA trovino il giusto spazio: “Al momento vanno tutti d’accordo, ma da quando il datore di lavoro è d’accordo con lo sciopero del proprio dipendente? La NBA dovrà confrontarsi sul tema, anche in pubblico. L’importante è che non ci sia un pensiero unico, ma sempre critico e costruttivo”. GUARDA IL VIDEO DEL SUO INTERVENTO
In attesa della doppia riunione prevista tra i proprietari e tra i giocatori NBA, Alessandro Mamoli ci spiega cosa potrebbe succedere nelle prossime ore e nei prossimi giorni in NBA: “Potevano trovare il modo di fare un intervento più significativo, fare un passo indietro adesso potrebbe diventare controproducente”. GUARDA IL VIDEO DEL SUO INTERVENTO
Nel frattempo, alle 9 di questa mattina all'interno di Disney World gli arbitri hanno organizzato una marcia all'interno del campus a cui si sono uniti anche alcuni rappresentanti delle squadre. Il loro passaggio è stato accolto da applausi degli impiegati e lavoratori della bolla. GUARDA IL VIDEO
Alle 17 in programma due riunioni in contemporanea: una che coinvolgerà i proprietari NBA per capire come muoversi e come agire nei prossimi giorni; l'altra che metterà nuovamente di fronte tutti i giocatori, alla ricerca di un punto di vista comune su una questione davvero delicata.
Nella notte riunione di oltre tre ore che ha coinvolto i giocatori presenti nella di Orlando: i Lakers e i Clippers sono state le uniche due squadre a votare per chiedere la sospensione definitiva della stagione - LEGGI TUTTI I DETTAGLI DELLA RIUNIONE DELLA NOTTE
Una decisione senza precedenti nella storia della pallacanestro NBA: la volta che si è andati più vicini a una decisione del genere risale al 5 aprile 1968, il giorno dopo l’uccisione di Martin Luther King - LEGGI QUI LA STORIA DEL BOICOTTAGGIO MANCATO DI SIXERS E CELTICS NEL 1968
Le ripercussioni di questa decisioni hanno portato anche la WNBA a decidere di non scendere in campo e di protestare indossando delle maglie con 7 fori sulla schiena - LA PROTESTA DELLE GIOCATRICI WNBA
Questo il comunicato ufficiale letto dai Milwaukee Bucks per spiegare le ragioni della loro protesta - GUARDA IL VIDEO CON I SOTTOTITOLI IN ITALIANO
Sono subito arrivate le reazioni dei giocatori che hanno affidato ai social network le loro idee: il concetto comune è quello di vicinanza alla scelta dei Bucks, alla voglia di dimostrare che così non si può più andare avanti - LE REAZIONI SOCIAL DEI GIOCATORI NBA
Una scelta che ha portato poi alla sospensione delle tre partite della notte NBA: non solo gara-5 tra Milwaukee e Orlando, ma anche le sfide tra Houston-OKC e Lakers-Blazers - IL COMUNICATO UFFICIALE NBA
I Milwaukee Bucks hanno deciso di non scendere in campo in gara-5 nel primo turno playoff contro gli Orlando Magic, per dimostrare la propria vicinanza e protestare per il ferimento di Jacob Blake - 29enne afroamericano del Wisconsin, colpito da sette colpi di pistola alla schiena - I BUCKS BOICOTTANO LA SFIDA CONTRO I MAGIC