Due dei sette palloni persi dal n°0 dei Rockets arrivano negli ultimi 90 secondi, quando si prende anche un tiro decisivo che non arriva neppure al ferro. "Devo essere onesto: è colpa mia se abbiamo perso". E nonostante a correre in sua difesa arrivi James Harden, sono tante le critiche online immediatamente piovute su Westbrook
Solo la seconda gara di questi playoff per Russell Westbrook, solo la sua prima sconfitta, e già si ritrova sul banco degli imputati. L’indice non è puntato sulla sua prestazione al tiro (8/15 per 17 punti, positiva) ma al numero delle palle perse: dopo non aver buttato via neppure un pallone in gara-5, il n°0 dei Rockets ha chiuso gara-6 con 7 palle perse. “Onestamente, è colpa mia”, ammette senza nascondersi nel dopo-partita: “La scorsa gara ne ho avute zero, stavolta sette: si spiega tutto con questo dato, è semplice”. “Ne ho avute cinque anch’io — ha provato a difenderlo il suo compagno e amico James Harden — per cui dobbiamo entrambi migliorare nella gestione del pallone. Fanno 12 palle perse in due: se dimezziamo questo dato abbiamo immediatamente più chance di vincere”. Delle sette perse di Westbrook due quelle che restano negli occhi, entrambe negli ultimi 90 secondi di gara, quando l’ex Thunder si prende anche un tiro dalla lunetta che non tocca neppure il ferro: “Tanti errori tra quelli fatti nei finali di gara sono tutti colpa nostra: dobbiamo migliorare se vogliamo vincere le gare punto a punto”.
Il più costoso quello sull’ultimo possesso offensivo dei Rockets: Westbrook si fa il campo in palleggio, accelera, attacca la difesa di OKC e poi scarica nel nulla. “Lo schema era per Russ, doveva attaccare il ferro e così ha fatto”, lo difende ancora Harden. “Non ha pensato di essere libero abbastanza per andare fino in fondo e allora ha preso la decisione che ha preso”. Sbagliata e costosa, senza dubbi: ma mai scommettere contro l’orgoglio di Westbrook in una gara-7.