Continua la rimonta dei Denver Nuggets, che dominano i secondi 24 minuti (64-35) e da sotto 1-3 si portano in parità trascinati dalla prestazione-monstre di Nikola Jokic: 34 punti, 14 rimbalzi, 7assist e 4/6 da tre per il centro serbo dei Nuggets, che ora (dopo aver rimontato e vinto tre gare in fila contro Utah) si giocheranno tutto in 48 minuti martedì notte
6-1 IL RECORD DEI NUGGETS NELLE GARE "SPALLE AL MURO". GALLERY
DENVER NUGGETS-L.A. CLIPPERS 111-98 | IL TABELLINO
Parte meglio Denver, e Jamal Murry con 6 punti rapidi approfitta delle distrazioni della difesa di L.A.. Immediatamente però le due superstar dei Clippers mettono in chiaro di non voler fare gare di rincorsa: 9 di Leonard, 6 di Paul George e la squadra di coach Rivers si porta in vantaggio sfruttando anche i punti facili in contropiede (10-0 in avvio). Non è l'attacco - come al solito - il problema dei Nuggets (che hanno già Jokic in doppia cifra alla fine del primo quarto e 6 punti di Michael Porter Jr. dalla panchina) ma la difesa: L.A. segna 34 punti nei primi dodici minuti e va al primo riposo sopra di 8. Le percentuali delle due squadre restano altissime anche nella prima metà del secondo quarto, Denver resta a contatto anche con il cuore di Gary Harris e Monte Morris dalla panchina. Leonard (recupero) e George (canestro e fallo) riportano a +7 L.A., mantenendo i Clippers davanti. È proprio l'ex Spurs e Raptors ad allungare le mani sulla partita nel finale di primo tempo: fa tutto (punti, 14), rimbalzi, assist, recuperi, riportando in doppia cifra il vantaggio dei suoi (57-45 entrando negli ultimi due minuti). Denver non fa più canestro, si ferma offensivamente e all'intervallo il divario è il più ampio di tutta la gara: +16 L.A. con 17 di Paul George da una parte e 15 di Nikola Jokic (con 7/10 al tiro) dal'altra.
Secondo tempo
Proprio il centro serbo dei Nuggets prova a fare di tutto anche nel terzo quarto per tenere in gara i suoi (con 8 dei primi 14 punti di squadra), ma L.A. sale di colpi difensivamente, trova punti con regolarità in attacco e prova a restare in controllo. È però Murray con un gioco da tre punti e un canestro da fuori a completare un parziale di 13-0 Denver (da 73-55 a 73-68) che riapre la gara, riportando la squadra del Colorado a -5, costringendo coach Rivers a fermare la partita. Il parziale continua anche dopo il break, si allunga a 17-0 e porta i Nuggets a un solo punto di distanza. La reazione Clippers arriva con alcune buone difese consecutive e quattro punti in fila: il terzo quarto si chiude con L.A. ancora davanti di due punti (79-77) e Jamal Murray costretto a prendere prima la via dello spogliatoio per un piccolo guaio fisico. Anche senza il suo n°27 Denver parte meglio: cinque punti di Torrey Craig danno il sorpasso alla squadra di coach Malone, spaventando i Clippers che incassano un 27-6 di parziale e vedono Patrick Beverley uscire per 6 falli con oltre 10 minuti ancora da giocare. Sono 6 non i falli ma i punti consecutivi di Nikola Jokic, che sigla due triple in fila a cui Porter Jr. ne aggiunge un'altra. Denver prova a scappar via, ed entra negli ultimi sei minuti di gara con un vantaggio di 5 punti. Un'altra tripla (oltre il 43% dall'arco), stavolta di Harris, dà ai Nuggets il massimo vantaggio della serata, +8 a quattro minuti dalla sirena finale che diventano addirittura 10 sul canestro di Jokic. L.A. si scioglie definiivamente: dopo i 16 punti del terzo quarto, Leonard e compagni ne segnano solo 19 anche nel quarto, contro i 64 del secondo tempo di Denver (-29). L'MVP della serata è ovviamente Jokic, che chiude con 34 punti, 14 rimbalzi, 7 assist e un pazzesco 4/6 da tre punti: coach Malone però ha 21 punti con soli 13 tiri da Murray, 16 preziosissimi da Gary Harris e 13 con 7 tiri e 7 rimbalzi di Porter Jr., tutti molto positivi. A L.A. non bastano i 33 punti (ma con -23 di plus/minus) di Paul George e i 25 di Kawhi Leonard: se l'attacco si ferma nel secondo tempo, la difesa di coach Rivers non fa meglio e sui 48 minuti concede il 54% dal campo e il 48% da tre ai Nuggets. Troppo per poter pensare di vincere.