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Mercato NBA, annuncio choc a Houston: il GM Daryl Morey dice addio ai Rockets

NBA
©Getty

Era il general manager della franchigia texana dal 2007-08, ma negli ultimi 12 mesi il suo nome era stato al centro dell'attenzione soprattutto per il tweet pro-Hong-Kong responsabile del boicottaggio cinese nei confronti della NBA, costato alla lega 400 milioni di dollari. Ora la sua decisione di lasciare i Rockets: ecco perché

Rockets addio. Dopo 13 anni — era general manager della squadra texana dalla stagione 2007-08 — Daryl Morey ha scelto di lasciare il suo posto di lavoro, comunicandone la volontà al proprietario Tilman Fertitta nei giorni successivi all’eliminazione (per mano dei Lakers) dai playoff NBA. Già al momento senza allenatore - dopo l'addio di Mike D'Antoni - i Rockets vedono così andar via anche la figura n°1 del loro front office, che però ha assicurato di restare in un ruolo di consulenza esterna fino alla nomina del nuovo allenatore, proprio per aiutare la franchigia in questo periodo di transizione. Più semplice appare invece la successione a livello dirigenziale, con Rafael Stone — oggi vice presidente delle basketball operation — ad assumere i compiti di general manager (il decimo afroamericano a ricoprire tale carica nella NBA) ed Eli Witus promosso ad assistente GM.

Il nome di Daryl Morey, soprattuto nell’ultimo anno, ha fatto notizia soprattutto per il tweet di supporto a Hong-Kong di inizio ottobre, tweet che ha causato una lunga crisi economica/sportiva tra NBA e Cina, costata alla lega di Adam Silver qualcosa come 400 milioni di dollari. Perdite ovviamente risentite in prima battuta proprio dalla franchigia di Morey stesso, che dai tempi di Yao Ming ha sempre avuto un rapporto privilegiato con il Celeste Impero. Per questo i rapporti tra l’ormai ex GM dei Rockets e il proprietario Tilman Fertitta erano per molti osservatori da considerarsi delicati, anche se quest’ultimo aveva sempre ribadito la sua fiducia al primo, definendolo “il miglior GM della NBA”.

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Le motivazoni (professionali e personali) dietro alla decisione

L’addio di Morey in realtà sembra aver principalmente a che fare con la scelta di allontanarsi dalla NBA (almeno momentaneamente, pur senza escludere un possibile ritorno futuro), per perseguire altri interessi e valutare differenti scenari professionali. Allo stesso tempo, forte è stata anche la motivazione personale di voler restare al fianco dei due figli — in età liceale — che anno scelto di intraprendere un anno sabbatico dagli studi (coinciso con gli incerti scenari del Covid). Che sia un time-out o la sirena finale — un arrivederci o un addio — Morey lascia dopo aver firmato solo nel marzo 2019 un accordo quinquennale, che ha reso così necessaria la transazione evidentemente raggiunta con il proprietario dei Rockets. Comunque positivo il bilancio della sua permanenza in Texas: mai timoroso di avventurarsi in scambi e trattative di mercato (77 trade consumate, il secondo dato più alto nei 13 anni della sua carriera), Morey ha guidato Houston a 8 apparizioni consecutive ai playoff, la striscia al momento più lunga in tutta la lega.

US President Donald Trump speaks during a "Presidential Recognition Ceremony" in the Rose Garden of the White House in Washington, DC on May 15, 2020. (Photo by MANDEL NGAN / AFP) (Photo by MANDEL NGAN/AFP via Getty Images)

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