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Mercato NBA, dove va Gordon Hayward? Tre possibili destinazioni

MERCATO NBA
©Getty

Il giocatore dei Boston Celtics è chiamato a prendere una decisione: rimanere nel contratto con i biancoverdi per un altro anno o cercare un accordo più lungo sul mercato, magari agli Atlanta Hawks che hanno spazio salariale. Anche la dirigenza dei Celtics, però, dovrà decidere se continuare a puntare su di lui o scambiarlo: la destinazione potrebbe essere Portland o Indiana

Player option. Il futuro di Gordon Hayward è racchiuso in queste due semplici parole. Avvalersene – se prevista dal contratto — significa continuare a giocare nella stessa squadra alle condizioni contrattuali già fissate; rinunciarvi permette invece di valutare le opzioni che il mercato è in grado di offrire o eventualmente rinegoziare – con i Celtics nel caso di Hayward – un nuovo accordo. È questo lo scenario entro cui si sta muovendo l’ex giocatore degli Utah Jazz: Hayward potrebbe decidere di restare a Boston fino al termine della stagione 2020-21 per una cifra superiore ai 34 milioni di dollari oppure potrebbe “uscire” dal contratto. Perché rinunciare a così tanti soldi? Perché – di fatto – tra un anno si ritroverebbe senza squadra. A trent’anni e con una carriera segnata dagli infortuni sarebbe comprensibile il suo desiderio di firmare oggi un accordo pluriennale in grado di fargli guardare con tranquillità al futuro. Una polizza di assicurazione. La situazione – al momento – non è ancora sufficientemente chiara. Il suo agente, Mark Bartelstein, sta sondando il mercato per capire quali e quante siano le squadre realmente interessate a Hayward. Secondo le indiscrezioni, le opzioni in questo momento sono tre: Atlanta, Portland e Indiana. Gli Hawks – disastrosi nel corso dell’ultima stagione nonostante la presenza di Trae Young - cercherebbero in questo modo di accelerare il processo di avvicinamento alla zona playoff, aggiungendo un veterano con il tanto spazio salariale a disposizione; i Blazers inserirebbero nel roster un giocatore capace di migliorare il rendimento dei compagni e di rappresentare una valida terza opzione offensiva da affiancare a Lillard e McCollum. Sembra – ma si tratta solo di voci, così come quella che lo vedrebbe a Indiana in cambio di Myles Turner o Victor Oladipo, riportando "a casa" un giocatore che vive a Indianapolis durante la off-season – che i Blazers siano pronti a cedere a Boston Rodney Hood, Trevor Ariza e Zach Collins. In questo caso, quest’ultimo diventerebbe il giocatore-chiave sull’asse Boston-Portland. 

Il “nodo Hayward” visto dalla parte dei Celtics

Situazione non semplice da gestire anche per i Celtics. Nel caso in cui Hayward decidesse di restare a Boston il rischio per la franchigia sarebbe di perderlo alla fine della stagione senza avere nulla in cambio. La valutazione deve obbligatoriamente riguardare anche l’aspetto tecnico e non solo quello economico. Per il front office guidato da Danny Ainge Hayward rappresenta una pietra angolare o una pedina di scambio? Il futuro della franchigia appartiene a Jaylen Brown e Jayson Tatum, ma è innegabile il fatto che con l’ex giocatore dei Butler Bulldogs i Celtics giochino meglio. Per esempio, con Hayward in campo l’efficienza offensiva passa da 109.8 punti per 100 possessi a 113.8 e la percentuale di tiro della squadra dal 44.6% al 47.5%. È quel tipo di giocatore che permette a coach Brad Stevens di non far calare il livello di qualità e il QI cestistico della squadra quando Tatum o Brown sono costretti a sedere in panchina per problemi di falli o per prendersi qualche minuto di riposo. Le valutazioni di Ainge e Stevens da una parte, le ambizioni di Bartelstein e Hayward dall’altra: difficile che possano uscirne tutti vincitori.

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