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NBA, la maschera di Kawhi Leonard: "Mi chiamano Leatherface. E Ibaka è sul mercato"

PAROLE
©Getty
LOS ANGELES, CA - DECEMBER 30: Kawhi Leonard #2 of the LA Clippers looks on during the game against the Portland Trail Blazers on December 30, 2020 at STAPLES Center in Los Angeles, California. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and/or using this Photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2020 NBAE (Photo by Adam Pantozzi/NBAE via Getty Images)

Dopo il rientro con vittoria ai danni dei Portland Trail Blazers, Kawhi Leonard era curiosamente in vena di battute con i media. "La mia maschera protettiva? I miei compagni hanno cominciato a chiamarmi 'Faccia di Cuoio'. E Ibaka parla troppo, è sul mercato: se lo volete fate una chiamata"

Siamo abituati fin dai tempi di Rip Hamilton a vedere i giocatori NBA in campo con le maschere protettive sul volto, ma quella di Kawhi Leonard ha qualcosa di diverso. Invece che proteggere il naso e gli occhi, il due volte MVP delle Finals ha dovuto proteggere soprattutto la sua bocca, colpita duramente da Serge Ibaka nella partita di Natale contro Denver e costatagli ben otto punti di sutura. Leonard ha saltato le successive due gare — il tremendo -51 subito per mano di Dallas e la vittoria contro Minnesota — ma è rientrato questa notte per segnarne 28 in 30 minuti contro i Portland Trail Blazers, aggiungendo anche 3 rimbalzi, 7 assist e 3 recuperi al suo bottino. Soprattuto, però, si è lasciato andare davanti ai media, regalando anche un paio di battute: “I miei compagni hanno cominciato a chiamarmi ‘Leatherface’ [Faccia di Cuoio, il serial killer di Non aprite quella porta, ndr] e cose del genere… E soprattutto Serge Ibaka non può parlare troppo: ora è sul mercato, perciò chi lo vuole faccia una chiamata perché stiamo cercando di scambiarlo”. Ovviamente si tratta di una battuta: il lungo è uno dei suoi migliori amici e insieme hanno vinto un anello con i Toronto Raptors, obiettivo che intende raggiungere anche quest’anno a L.A.. La speranza è che non debba più subire colpi come quello ricevuto dal suo amico e compagno di squadra.

[testo di Zeno Pisani]