L'allenatore di Dallas ha già affrontato due volte in stagione il n°2 di Charlotte e non ha mai mancato di esprimere tutta la sua ammirazione verso la matricola degli Hornets: "Mette in campo tanta energia, è altruista, sa tirare: c'è qualcosa di davvero raro nel modo in cui gioca a pallacanestro"
Rick Carlisle un giocatore poi incoronato rookie dell’anno l’ha allenato anche recentemente (Luka Doncic, ovviamente, vincitore del premio nel 2019) e in generale l’allenatore di Dallas è uno tra quelli con più esperienza in tutta la lega. Per quello, quando uno come Carlisle elogia un avversario — come ha già fatto quest’anno in due occasioni diverse nei confronti di LaMelo Ball — è meglio stare ad ascoltarlo: “Porta in campo tanta energia, è altruista e sa tirare da fuori”, ha detto il coach dei Mavs della matricola degli Hornets prima di incrociarlo per la prima volta da avversario lo scorso 30 dicembre. “Qualsiasi giocatore così attivo difensivamente e in grado di spingere il pallone così come fa lui finisce per aiutare sempre la propria squadra”. Complimenti che l’allenatore di Dallas ha voluto ribadire anche in occasione del secondo scontro stagionale tra Mavericks e Hornets, solo due settimane dopo: “Per me al momento è lui il rookie dell’anno: c’è un’energia speciale, una specie di luce davvero rara nel modo in cui gioca”.
Parole di grande ammirazione, che il prodotto di Chino Hills si è meritato in virtù di un avvio di stagione davvero positivo: per lui un ruolo ancora in uscita dalla panchina ma già quasi 12 punti di media accompagnati da 6.9 rimbalzi e 6.3 assist in 25 minuti di campo, con la soddisfazione aggiuntiva di essere anche diventato il giocatore più giovane nella storia NBA ad aver messo a segno una tripla doppia. In attesa di tener fede alle parole di Carlisle e provare a vincere il premio di matricola dell’anno a fine stagione.
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