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NBA, la frustrazione di Beal a livelli di guardia: "Così è molto dura. Io voglio vincere"

NBA

È il miglior realizzatore NBA a oltre 35 punti a sera. Ne ha segnati 47 anche nella notte.  Ma i suoi Wizards sembrano non trovare mai il modo di vincere. Oggi così come in tutto l'arco della sua carriera. In 19 delle 25 volte in cui ha segnato 40 o più punti, Beal è uscito sconfitto dal campo. E ora sembra proprio non poterne più, mentre ci sono tre squadre che sembrano aver già bussato decise alla porta di Washington

Così però è dura, davvero dura”. Non si nasconde, Bradley Beal. Dopo l’ennesima sconfitta dei suoi Wizards (l’undicesimo ko su 14 gare disputate), dopo l’ennesima prestazione da oltre 40 punti (47 contro i Pelicans, che non è neppure il suo massimo stagionale perché contro Philadelphia ne ha segnati 60!) che non è servita a nulla, il leader di Washington fa sentire la sua voce: “Vogliamo vincere. Voglio vincere — dice — è questo il motivo per cui sono rimasto qui, perché ero convinto che ce l’avremmo fatta. L’anno scorso è andata com’è andata: un sacco di infortuni, John Wall fuori tutto l’anno e poi il Covid. Quest’anno però è la stessa cosa, e anche dal punto di vista logistico è dura uguale: niente tifosi, zero tempo per allenarsi, niente di niente. È come giocare in una bolla ma fuori dalla bolla”. I suoi Wizards sono state tra le squadre più colpite dai regolamenti precauzionali predisposti dalla NBA per cercare di arginare i contagi: Beal e compagni non sono potuti scendere in campo per quasi due settimane, vedendo così già rimandate sei partite. La speranza è che alcuni degli assenti possano tornare in campo già dalla prossima gara (ad Atlanta) ma i problemi comunque rimangono: “Cerco di prenderla alla giornata, perché se penso e ripenso a ogni singolo problema che abbiamo rischio di diventare pazzo. Provo a concentrarmi su ciò che ci può far migliorare: come aiutare i miei compagni? Cosa posso fare personalmente per trascinare la mia squadra alla vittoria? Ma mentirei se dicessi che questo sia un momento facile”.

Tanto talento: sprecato?

Non capita spesso che il top scorer NBA (35.4 punti di media al momento, quasi 5 punti in più sul secondo, Kevin Durant) faccia parte della squadra fanalino di coda della NBA. Ma c’è di più: con tre escursioni sopra i 40 punti in questo avvio di stagione, Beal ha portato il suo totale in carriera a 25. Tra i giocatori che nella storia hanno segnato 40 o più punti più di 10 volte in carriera, la guardia di Washington è titolare del peggior record assoluto, con solo 6 vittorie e ben 19 sconfitte nelle 25 gare in cui ha toccato quota 40 (24.0%). “Io odio perdere. Lo odio davvero”, dice. Anche perché le sconfitte sembrano togliere automaticamente valore alle sue prestazioni, al punto che l’anno scorso Beal — secondo miglior marcatore NBA, dietro solo a James Harden — è stato ignorato nelle convocazioni per l’All-Star Game di Chicago. “E se non mi hanno chiamato l'anno scorso, quando viaggiavo a 30.5 punti di media, potrebbe benissimo succedere anche quest’anno. Non voglio illudermi: preferisco non sperarci nemmeno”.

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Una frustrazione difficile da nascondere: Beal obiettivo di mercato?

Questo tipo di frustrazione è emersa anche nell’espressione catturata dalle telecamere sul finale di partita contro New Orleans, con Beal ormai in panchina a giochi fatti: “Lo so, dovrei nascondere meglio le mie emozioni, perché il mondo dei social media farà sicuramente diventare virale quella mia espressione scontenta. Ma se perdo sono infuriato, non posso farci nulla, e sono certo che se invece fossi in panchina col sorriso sarebbero tutti pronti ad attaccarmi dicendo che non me ne frega nulla delle sconfitte e che non prendo seriamente le cose”. “Bradley è un giocatore serio, che ama competere — dice di lui Scott Brooks, il suo allenatore — ed è un vincente. Oggi non lo siamo noi, come squadra: ma lui lo è”. “Non scendo in campo per fare 40 o 50 punti — chiude Beal — non è questo il mio approccio. Tante volte resto io stesso ammirato da quello che so fare su un campo da basket: è un talento che mi è stato dato da Dio, io ne sono solo grato”. Un talento che, non da oggi, interessa parecchie squadre che guardano con interesse ai problemi di Washington: Denver, New Orleans e Golden State sono state indicate come le squadre che già avrebbero bussato alla porta degli Wizards con una proposta di trade. Il mercato attorno alla stella degli Wizards è già caldissimo.

WASHINGTON, DC - DECEMBER 31: Bradley Beal #3 of the Washington Wizards dribbles the ball against the Chicago Bulls in the first half at Capital One Arena on December 31, 2020 in Washington, DC. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, User is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement.  (Photo by Rob Carr/Getty Images)

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