
NBA, risultati della notte: Toronto batte Brooklyn ma è caos Durant, Utah resiste a LaMelo
Toronto vince a Brooklyn grazie ai 63 punti della coppia Siakam-Lowry, ma è caos per la gestione di Kevin Durant — prima fermato, poi fatto entrare in campo e infine definitivamente stoppato dalla NBA per tracciamento dei contatti. I Celtics rimontano i Clippers e vincono in volata, Utah resiste al miglior LaMelo Ball dell’anno (34 punti). New Orleans batte Indiana a domicilio, Minnesota supera OKC grazie a D’Angelo Russell. Miami torna a vincere, super Vucevic trascina Orlando, tutto facile per Milwaukee e Phoenix

BROOKLYN NETS-TORONTO RAPTORS 117-123 | Terzo successo consecutivo per i Raptors, che dopo un inizio difficile stanno provando a risollervarsi in classifica. La squadra di coach Nurse va avanti anche di 17 lunghezze nel secondo quarto, viene rimontata a cavallo dei due tempi ma alla fine resiste e porta a casa il successo grazie alle giocate di Kyle Lowry e Pascal Siakam, entrambi sopra quota 30 punti segnati
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La storia della partita è però certamente Kevin Durant. La stella dei Nets viene inizialmente bloccato dalla NBA dopo che era stato esposto a un positivo al COVID-19 nel pomeriggio, poi viene “liberato” a partita già iniziata (primo ingresso dalla panchina in 867 partite in carriera) e segna 8 punti nel primo tempo per propiziare la rimonta dei Nets, quindi viene definitivamente fermato all’intervallo per tracciamento dei contatti — facendo infuriare lui (specialmente su Twitter) e tutti i Nets
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Per Brooklyn rimane comunque una serata offensiva sottotono da parte delle due altre stelle: la squadra di coach Nash manda sette uomini in doppia cifra ma nessuno sopra i 19 di Harris, con Harden che si ferma a 17 con 12 assist (solo 4/8 al tiro) e Irving da 15 punti, 5 rimbalzi e 5 assist con 6/12 dal campo. “È frustrante, non lo capisco” ha detto Harden sulla situazione KD. "Se il problema fosse il tracciamento e siamo nello stesso spogliatoio, significa che non si può giocare. O almeno questo è il mio pensiero”
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Anche in casa Raptors, ovviamente, quanto successo a Durant non è passato inosservato: “Mi ha ricordato gara-5 delle Finals” ha detto Siakam, facendo riferimento al giorno dell’infortunio al tendine d’Achille di KD dopo un rientro a serie in corso. Per il camerunense c’è una doppia doppia da 33 punti, 11 rimbalzi e 6 assist insieme ai 30 con 12/18 al tiro (6/9 da tre) di Lowry, sopperendo anche alla serata storta di Fred VanVleet (11 con 4/16 al tiro) dopo i 54 dell’ultima gara
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L.A. CLIPPERS-BOSTON CELTICS 115-119 | Successo importante per i Celtics, che pur essendo privi di Jaylen Brown rimontano 16 lunghezze di svantaggio ai Clippers e vincono in volata, grazie soprattutto alle prodezze di Kemba Walker. Dopo aver segnato solo 4 canestri nel quarto periodo da quando è rientrato dall'infortunio (a fronte di 22 tentativi), la guardia dei Celtics ne mette quattro su sei tra cui quello del definitivo sorpasso a 32 secondi dalla fine per chiudere con 24 punti
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I Clippers — privi di Paul George per un problema al piede — hanno messo per due volte il pallone nelle mani di Kawhi Leonard ma il due volte MVP delle Finals non è riuscito a segnare in nessuna delle due occasioni, con i Celtics che hanno messo in ghiaccio la partita con un perfetto 6/6 ai liberi di Tristan Thompson, Grant Williams e Walker. I biancoverdi sono riusciti a rimontare in un terzo quarto da 38-20 grazie soprattutto a 8 delle 16 triple di serata, a due dal massimo stagionale

I Celtics non avrebbero avuto alcuna chance di vincere se non ci fosse stato Jayson Tatum, che nei primi tre quarti ha tenuto in piedi la squadra realizzando 30 dei suoi 34 punti finali con 5 triple a segno, 7 rimbalzi e 4 recuperi, vincendo il duello con Leonard che si è fermato a 28 con 11 rimbalzi e 5 assist ma 0/5 dalla lunga distanza. Inutili anche i 18 di Lou Williams
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UTAH JAZZ-CHARLOTTE HORNETS 121-138 | Continua la marcia dei Jazz, vittoriosi in 14 delle ultime 15 partite e sempre più primi a Ovest dopo il ko dei Clippers. Nulla di quello che provano gli Hornets riesce a fermare l’attacco dei Jazz, che vive un’altra super serata al tiro realizzando 26 triple di squadra (nuovo record di franchigia) con il 52% dall’arco e 32 assist su 48 canestri realizzati, andando avanti anche di 26 lunghezze nel secondo tempo
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A punire tutti i tentativi di cambi sistematici e blitz sulla palla sono stati soprattutto Donovan Mitchell (30 punti con 10/18 al tiro) e Bojan Bogdanovic (31 con 7/10 dall’arco), spingendo i Jazz a un record di 18-5 nonostante il rientro fino al -9 degli Hornets a tre minuti dalla fine. La panchina di Utah guidata dai 15 punti di Jordan Clarkson e gli 11 assist di Joe Ingles ha battuto quella degli Hornets 40-28
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Nonostante il rientro in campo di Terry Rozier, coach Borrego ha comunque tenuto in quintetto LaMelo Ball facendolo partire da “3” e ne ha ricavato la miglior prestazione della giovane carriera del più piccolo dei fratelli Ball. LaMelo infatti ha chiuso con 34 punti, 4 rimbalzi e 8 assist con 14/27 al tiro e 4/9 da tre, senza commettere neanche una palla persa. “Non voglio mentire, sono molto impressionato non solo dalle sue capacità e dalla sua competitività, ma dalla sua gioia” ha detto Mitchell
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INDIANA PACERS-NEW ORLEANS PELICANS 113-114 | Quarto successo nelle ultime sei gare per i Pelicans, che provano a lanciarsi alla riconquista di un posto ai playoff resistendo al tentativo di rimonta dei Pacers. Dopo essere stati avanti anche di 18 lunghezze nel terzo quarto, infatti, i Pelicans sono andati sotto a 4 minuti dalla fine, ma le quattro triple nel quarto finale di Lonzo Ball e una giocata difensiva chiave hanno dato la vittoria a New Orleans
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Ball ha chiuso con 20 punti e 9 rimbalzi, insieme ai 18 di Zion Williamson e i 12+12 di Steven Adams, anche se il migliore in casa Pelicans è stato un Brandon Ingram da 30 punti con 12/21 al tiro. In una serata da 3/3 dall’arco per il partente JJ Redick, non c’è spazio dalla panchina per Nicolò Melli che non viene schierato da coach Van Gundy
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Serata decisamente storta per Domantas Sabonis, che chiude con soli 8 punti e 3/13 al tiro rimanendo seduto per tutto il quarto periodo, anche perché le riserve guidate dai 15 assist di TJ McConnell e i 22 con 7 triple di Justin Holiday erano riuscite a riaprire la partita, meritandosi di giocarsela fino in fondo. I padroni di casa hanno avuto anche il tiro della vittoria nelle mani di Myles Turner, ma il suo tiro si è fermato sul ferro e sul tabellone contro il muro alzato da Lonzo Ball

OKLAHOMA CITY THUNDER-MINNESOTA TIMBERWOLVES 103-106 | Dopo nove sconfitte nelle ultime 11 partite, i T’Wolves si godono finalmente una vittoria — anche se c’è voluta una prodezza nel finale per avere ragione dei Thunder privi di quattro giocatori di rotazione come Gilgeous-Alezander (ginocchio), George Hill (pollice), Lu Dort (ginocchio) e Theo Maledon (protocollo). I 26 punti di Al Horford non sono riusciti a impedire la sconfitta di OKC, complice D’Angelo Russell
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Minnesota ha dominato il terzo periodo vincendolo 34-21, ma è arrivata nei secondi finali della partita in parità sul 103-103. A quel punto D’Angelo Russell ha fatto quello che sa fare meglio, ovverosia segnare canestri decisivi: il playmaker dei T’Wolves si è preso la responsabilità dell’ultimo tiro segnando da tre dal palleggio a 2.9 secondi dalla fine, con il tentativo finale di Hamidou Diallo che non ha trovato la retina. “Nei finali di gara D-Lo è sempre stato uno da tiri pesanti. Ho grande fiducia in lui” ha detto coach Saunders
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MIAMI HEAT-WASHINGTON WIZARDS 122-95 | Pronto riscatto per i vice-campioni in carica, che dopo aver perso ieri malamente contro Washington si prendono la rivincita in una gara dominata dal primo all’ultimo minuto. Kendrick Nunn esce dalla panchina per segnarne 25 e Bam Adebayo ne mette 21, insieme a una serata da 14 punti, 8 rimbalzi e 9 assist di Jimmy Butler per tornare a sembrare la squadra che lo scorso anno è andata a due vittorie dal titolo
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Chi è stato totalmente irriconoscibile è invece Bradley Beal: il capocannoniere NBA ha sbagliato i primi 13 tiri tentati chiudendo con 7 punti e 1/14 al tiro, prima volta in stagione in cui ha chiuso (ben al di) sotto dei 25 punti, interrompendo la sua super striscia. Dopo aver tenuto gli Heat a soli 35 punti in tutto il secondo tempo di ieri, gli Wizards ne hanno concessi 40 nel solo primo quarto — finendo sotto anche di 37 lunghezze. “Ogni essere umano ha brutte giornate, loro sono stati bravi a raddoppiare e triplicare” ha detto Beal dopo la partita

ORLANDO MAGIC-CHICAGO BULLS 123-119 | In una stagione disastrata tra infortuni e sconfitte, se non altro i Magic hanno trovato qualcosa per cui giocare: mandare Nikola Vucevic all’All-Star Game. Il centro di Orlando sta giocando ai livelli migliori della carriera, interrompendo una striscia di quattro sconfitte consecutive e mettendo la firma su tutte le giocate decisive nel finale di gara, impedendo la rimonta di Chicago. “Ho votato per lui ogni giorno, anche due volte” ha detto il rookie Cole Anthony
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Vucevic è stato semplicemente eccezionale firmando il suo massimo in carriera con 43 punti a referto tirando 17/29 dal campo e 4/10 dalla lunga distanza, approfittando della rotazione corta sotto canestro dei Bulls per catturare anche 19 rimbalzi. Insieme a lui ci sono i 20 di Evan Fournier e i 17 con 9 assist di Anthony, resistendo alla rimonta furiosa da -14 propiziata da uno scatenato Zach LaVine (22 dei suoi 26 punti nel quarto finale). Bene il rookie Patrick Williams con il primo ventello in carriera
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CLEVELAND CAVALIERS-MILWAUKEE BUCKS 105-123 | I Bucks faticano a carburare alla loro prima partita di sei consecutive in trasferta, ma con un secondo tempo da 63-42 hanno facilmente ragione dei Cavaliers. Merito soprattutto di Giannis Antetokounmpo, che segna 22 dei suoi 33 punti dopo l’intervallo e insieme a un Jrue Holiday quasi perfetto (17 punti con 8/9 al tiro) regala ai suoi la terza vittoria consecutiva. Ai Cavs non bastano i 19 di Collin Secton e i 18 di Andre Drummond
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PHOENIX SUNS-DETROIT PISTONS 109-92 | I Suns controllano quasi completamente la partita, distraendosi giusto per qualche minuto nel secondo tempo rimettendo in discussione il risultato. È bastato però inserire di nuovo Chris Paul (20 punti e 9 assist) e Devin Booker (23) per rimettere la situazione sotto controllo, portando a casa il quarto successo nelle ultime sette partite. Inutili i soliti 21 punti di Jerami Grant per i Pistons, sconfitti in otto delle ultime dieci gare disputate
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