
NBA, risultati della notte: Dallas ferma Brooklyn, Embiid da 42 punti ma Sixers ko in OT
Brooklyn senza Durant e Irving perde in casa contro Dallas e interrompe a otto la striscia di successi, Cleveland batte a domicilio Philadelphia nonostante un Joel Embiid da 42 punti e 13 rimbalzi. Utah torna a vincere e supera Orlando grazie ai 31 punti di Donovan Mitchell, il successo di New York contro Indiana vale il quarto posto a Est per i Knicks. Tripla doppia di Jokic e Denver travolge OKC, San Antonio vince contro i Pelicans, Washington batte Minnesota grazie alla solita coppia Beal-Westbrook

BROOKLYN NETS-DALLAS MAVERICKS 98-115 | Si ferma a 8 la striscia da record di vittorie dei Nets, con il solo James Harden sul parquet e costretti a rinunciare a Kevin Durant - ancora alle prese con i problemi al bicipite femorale - e anche a Kyrie Irving, a riposo per non sollecitare troppo la spalla destra operata lo scorso anno. Il risultato è che a Brooklyn mancano all’appello oltre 56 punti di media, schiacciata in un secondo tempo da soli 34 punti realizzati in 24 minuti e incapace di dare il giusto supporto a James Harden
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Alla sirena finale infatti sono 29 punti per il Barba (15 dei quali arrivati nel primo quarto, al termine di un serrato testa a testa a suon di canestri con Luka Doncic). Harden tira 9/21 dal campo, aggiungendo 4 triple, 7 rimbalzi e 6 assist, ma il -27 di plus/minus racconta bene l’inutilità del suo sforzo. Nessuno infatti riesce a stargli dietro, con Jeff Green e Bruce Brown unici altri due in doppia cifra fermi a quota 12 punti segnati. I Nets tirano con meno del 41% dal campo in un match da 19 palle perse contro le sole 8 dei Mavericks

Dallas festeggia dunque nel migliore dei modi il ritorno in campo dopo tre gare d’assenza di un Kristaps Porzinigis - chiacchierato sul mercato - autore di 18 punti, con 7/13 dal campo. Il realizzatore più prolifico dei Mavericks è come al solito Luka Doncic, che chiude con 27 punti, 11/21 al tiro, 6 rimbalzi e 7 assist; il suo personale regalo per celebrare i 22 anni, con i texani che vincono la settima gara nelle ultime nove sfide e riportano al 50% e in linea di galleggiamento il proprio record

PHILADELPHIA 76ERS-CLEVELAND CAVALIERS 109-112 OT | Vittoria del tutto inaspettata dei Cavaliers in trasferta a Philadelphia - la prima lontano da Cleveland dal 7 gennaio (a Memphis) a oggi e la quarta complessiva in regular season a fronte di 12 sconfitte - che permette così alla squadra dell’Ohio di conquistare il terzo successo in fila. Un’affermazione arrivata dopo cinque minuti di tempo supplementare, al termine di un serrato testa a testa che permette a Cavs di portare il proprio record stagionale sul 4-0 nelle sfide di vertice contro Sixers e Nets
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I tre protagonisti del successo Cavs sono le tre guardie schierate in quintetto (con Jarrett Allen in difficoltà contro Embiid e autore di una doppia doppia da 14 punti e 10 rimbalzi con meno del 50% al tiro). Collin Sexton invece ne mette 28, con tanto di tripla del pareggio per portare la sfida all’overtime, mentre Darius Garland ne aggiunge 25 con 9 assist. Terzo tassello decisivo è Isaac Okoro, che ne mette 15 e 8 rimbalzi prima di uscire per raggiunto limite di falli nei cinque minuti supplementari, in cui trova spazio anche un Damyean Dotson da 10 punti

Ai Sixers invece resta il rimpianto per una partita scontata soltanto sulla carta e che ha messo in grande difficoltà Philadelphia, aggrappata a un Joel Embiid come al solito giganteggiante in area e autore di 42 punti, 13 rimbalzi e 6 assist con 13/22 al tiro, 14/16 ai liberi, un paio di stoppate e una presenza difensiva condizionante (in positivo) nei 40 minuti trascorsi sul parquet. Gli altri però faticano a stargli dietro, con Tobias Harris fuori per un problema al ginocchio e il solo Ben Simmons a stargli dietro con 24 punti, 7 rimbalzi e 8 assist
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ORLANDO MAGIC-UTAH JAZZ 109-124 | Utah torna subito a vincere — i Jazz sono 6-1 dopo una sconfitta — e lo fa con un secondo tempo da 70 punti (subendone 59) che vede protagonista soprattutto Donovan Mitchell. Senza Conley (infortunato) da point guard agisce Joe Ingles, e la squadra di coach Snyder è 7-0 in stagione con l’australiano al comando (17 punti e 6 assist per lui), in una gara chiusa sfiorando il 53% al tiro e il 38% da tre punti, con 17 triple a segno
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Il protagonista del successo dei Jazz però è il solito Donovan Mitchell, che nel secondo tempo in cui Utah dà lo strappo decisivo mette la sua impronta sulla gara, segnando 25 dei suoi 31 punti (15 nel terzo quarto). Per il n°45 una serata da 10/19 dal campo e un ottimo 5/8 da tre punti, cui aggiunge anche 6 assist. Doppia doppia per il suo partner in crime Rudy Gobert, perfetto al tiro (6/6) per 12 punti e 16 rimbalzi
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Il miglior realizzatore di serata è però l’All-Star di Orlando Nikola Vucevic, autore di 34 punti con un ottimo 14/26 al tiro che comprende anche 5 bersagli su 7 tentativi dalla lunga distanza. Manca però la 24^ doppia doppia della sua stagione, fermandosi a quota 8 rimbalzi in una gara dominata sotto i tabelloni da Utah (52-37 per i Jazz, che hanno avuto 24 punti da seconde opportunità). Nessun altro Magic fa meglio dei 16 punti di Evan Fournier
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NEW YORK KNICKS-INDIANA PACERS 110-107 | Julius Randle segna 28 punti in un match in cui mette a referto anche 10 rimbalzi e riporta il record di New York al 50% (17-17) con i Knicks virtualmente al quarto posto a Est a circa metà della regular season. Un traguardo inatteso per i ragazzi di Tom Thibodeau, conquistato anche grazie ai 24 punti di RJ Barrett e ai 17 di un ispirato Derrick Rose - ormai titolare e leader del giocare gruppo di talenti, arrivato nel frattempo alla sesta vittoria nelle ultime dieci sfide e sempre più convincente anche per continuità
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Continua invece la claudicante stagione dei Pacers, che incassano la terza sconfitta, non vincono da due settimane e scivolati al nono posto a Est in una classifica cortissima in cui la quarta e la decima in graduatoria hanno al momento lo stesso numero di sconfitte (17). Alla sirena finale sono 20 punti per Doug McDermott, miglior realizzatore di un quintetto tutto in doppia cifra con TJ McConnell da 17 e 12 assist e un Domantas Sabonis da 15 punti, 7 rimbalzi e 9 assist

OKLAHOMA CITY THUNDER-DENVER NUGGETS 96-126 | Basta il primo quarto ai Nuggets per mettere in chiaro le cose contro i Thunder: 38-20 di parziale e partita conclusa già prima di iniziare, con il quintetto di Denver che chiude tutto in doppia cifra e resta in campo giusto il minimo indispensabile per conquistare una comoda vittoria in questa fase in altalena di stagione (6 sconfitte nelle ultime 7 trasferte prima di questa). OKC invece non va oltre i 22 punti di Darius Bazley e i 13 con 5 rimbalzi e 6 assist di Shai Gilgeous-Alexander
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Da sottolineare in casa Nuggets l’ottava tripla doppia stagionale di Nikola Jokic, autore di 19 punti, 11 rimbalzi e 13 assist con 8/10 al tiro e un paio di recuperi in 30 minuti di gioco. Il suo +34 di plus/minus ben racconta l’impatto del centro serbo sul match, a cui si aggiungono i 26 punti di un ispirato Jamal Murray e i 20 con 10 rimbalzi di Michael Porter Jr. - altro punto di riferimento della squadra del Colorado, letale dall’arco grazie al suo 5/8 dalla lunga distanza
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SAN ANTONIO SPURS-NEW ORLEANS PELICANS 117-114 | Gli Spurs — fermati nelle ultime 4 gare del loro consueto Rodeo Trip in osservanza al protocollo Covid (5 giocatori rimangono ai box nel roster di coach Popovich) — tornano tra le mura amica e ritrovano il loro miglior giocatore, DeMar DeRozan, al rientro dopo una gara saltata per la morte del padre. Alla seconda partita di nuovo in campo dopo sei assenze anche LaMarcus Aldridge, che parte dalla panchina ma chiude con 21 punti (34-20 il parziale a favore della second unit dei texani)
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Dedicata senz’altro al padre Frank — venuto a mancare da pochissimo — la prestazione da autentico campione di DeMar DeRozan, autore di 32 punti con 11/18 al tiro e anche 11 assist (oltre a una sola palla persa), quinta partita da quando è in Texas con almeno 25 punti e 10 assist. Per lui si tratta del terzo trentello nelle ultime sette gare disputate, il quinto in stagione
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Ci sono solo 6 minuti in campo (senza tiri e senza punti, un solo rimbalzo nel suo referto) per Nicolò Melli, mentre combinano per 52 le due superstar dei Pelicans: ne mette 29 Brandon Ingram, con 11/23 al tiro, si ferma a quota 23 ma aggiungendoci 14 rimbalzi e 5 assist Zion Williamson. Senza JJ Redick, la miglior guardia per coach Van Gundy è Eric Bledsoe, autore di 19 punti

WASHINGTON WIZARDS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 128-112 | Settimo successo nelle ultime otto gare per Washington, che batte anche i T’Wolves, conferma il suo straordinario momento di forma e rilancia una stagione che sembra già naufragata dopo 40 giorni. Nulla da fare invece per Minnesota, alla settima sconfitta in fila e che non va oltre i 23 punti e 11 rimbalzi di Karl-Anthony Towns (solo 7/19 al tiro) e i 21 con 22 conclusioni dal campo di Anthony Edwards, con la squadra allenata da coach Chris Finch sempre più ultima a Ovest
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A guidare la risalita degli Wizards, arrivati adesso a una vittoria e mezza di distanza dalla zona play-in, è Bradley Beal - autore di 34 punti con 12/23 al tiro, 8 rimbalzi e 6 assist, a cui si aggiungono i 19 di Davis Bertans (12 dei quali arrivati nel terzo quarto, quando Washington piazza il 44-29 di parziale e chiude i conti con un quarto d’ora d’anticipo). Soltanto 6 i punti di un impreciso Rui Hachimura, mai in partita e unica nota stonata degli gara dei capitoli
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Discorso a parte va fatto invece per Russell Westbrook, vero ago della bilancia di questa ripartenza Wizards dopo le iniziali difficoltà: l’ex giocatore di Thunder e Rockets chiude con 19 punti, 14 rimbalzi e 12 assist, oltre a un paio d’assist e nonostante un 7/19 al tiro non in linea con le ottime prestazioni durante le ultime uscite. Per Westbrook è la decima tripla doppia stagionale, già record nella storia di Washington
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