
NBA, risultati della notte: Harden non si ferma più, rivincita Doncic sui Clippers
James Harden di nuovo decisivo con la tripla doppia da 40 punti nel successo di Brooklyn a Indiana, il 14° nelle ultime 15 partite. Dallas si prende la rivincita sui Clippers con un super Luka Doncic da 42 punti, Milwaukee passa a Philadelphia dopo un tempo supplementare. Houston perde la 18^ partita consecutiva contro Golden State, con Steph Curry che esce per un colpo all’osso sacro. Canestri decisivi per De’Aaron Fox e Ja Morant, cadono i Celtics contro Cleveland

INDIANA PACERS-BROOKLYN NETS 115-124 | Esattamente come successo a Phoenix, nel momento del bisogno James Harden si fa sempre trovare presente. Senza Kyrie Irving e Kevin Durant, la nuova stella dei Nets è salita in cattedra trascinando i suoi alla 14^ vittoria nelle ultime 15 partite, segnando 14 punti nella frazione finale nonostante i continui raddoppi dei Pacers e propiziando un parziale decisivo di 13-4
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Per il Barba alla fine ci sono 40 punti, 10 rimbalzi e 15 assist, la sua 11^ tripla doppia in questa stagione — portandosi a una dal record in singola stagione detenuto da Jason Kidd per i Nets — con percentuali eccellenti (13/27 dal campo e 12/14 ai liberi) e sole due palle perse. Insieme a lui altri sei giocatori in doppia cifra con 19 per Joe Harris e 15 a testa dalla panchina per Jeff Green e Tyler Johnson, agganciando Philadelphia in vetta alla Eastern Conference
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Ai Pacers non è servito il massimo stagionale nel primo quarto (40 punti) e neanche le solite grandi prove di Malcolm Brogdon (24 punti) e Domantas Sabonis (tripla doppia da 18+11+11) per avere ragione di un avversario a corto di stelle. “Dopo la pausa stiamo avendo problemi nei quarti periodi, non riusciamo a fermare nessuno in difesa” ha detto il lituano dopo il match. L’ex di serata Caris LeVert ha chiuso con 19 punti
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DALLAS MAVERICKS-L.A. CLIPPERS 105-89 | Dallas vendica la sconfitta subita contro i Clippers solo 48 prima guidata dal solito immenso Doncic ma anche dalle giocate difensive di Josh Richardson (14 punti ma 3 importanti recuperi) e dalla doppia doppia — 11 punti e 13 rimbalzi — di Kristaps Porzingis. Sono le percentuali al tiro delle due squadre a far la differenza: oltre il 50% dal campo e il 44% da tre quelle dei Mavs, solo il 42% e il 28% quelle di L.A., che ha 28 punti con 5 triple da Paul George e 20 con 7 rimbalzi e 7 assist da Kawhi Leonard
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L’MVP della sfida è il n°77 in maglia Mavs, che firma 22 punti già nel solo primo tempo e poi si prende in mano la gara nell’ultimo quarto, segnando 11 punti con 5/8 al tiro. Per lui alla fine sono 42 i punti a referto, con ottime percentuali al tiro (16/28 dal campo, 6/11 dalla lunga distanza) con anche 9 assist, 6 rimbalzi, 3 recuperi e un paio di giocate da highlights — un gioco da 4 punti contro Leonard e un uno-contro-uno contro Paul George
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PHILADELPHIA 76ERS-MILWAUKEE BUCKS 115-119 OT | Lo scontro tra due delle superpotenze della Eastern Conference va in favore dei Bucks, con Giannis Antetokounmpo che segna 10 dei suoi 32 punti nell’overtime suggellando una rimonta partita da -19 dopo un primo tempo tragico (solo 31 punti segnati con 1/17 da tre e 13 palle perse). Per i Bucks si tratta della decima vittoria nelle ultime 11 partite, riportandosi a una gara e mezza dalla vetta nella conference
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Antetokounmpo si è scrollato di dosso un primo tempo decisamente sottotono (4 punti con 4 tiri tra cui una tripla cortissima) segnando tutti i canestri decisivi dell’overtime, tra cui un tiro dai 3 metri per il +7 a 1:11 dalla fine dopo il quale si è seduto al centro del campo provocando le ire dei tifosi dei Sixers e degli avversari. “Avrei voluto colpirlo con una Stone Cold Stunner, ma avevo già un tecnico” ha detto Dwight Howard, citando la finisher move del famoso wrestler. “Ma ci vedremo di nuovo”
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Per i Sixers, sempre privi di Embiid, ci sono i 19 punti di Tobias Harris e i 18 di Danny Green, ma soprattutto la tripla doppia da 13 punti, 10 rimbalzi e 12 assist di Ben Simmons in 45 minuti di gioco. Dopo aver sprecato tutto il vantaggio accumulato nel primo tempo, la squadra di casa era riuscita a forzare il supplementare con una tripla sulla sirena di Furkan Korkmaz, ma si è dovuta arrendere davanti ai 20 di Donte DiVincenzo e i 19 di Jrue Holiday
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HOUSTON ROCKETS-GOLDEN STATE WARRIORS 94-108 | Non si ferma più il momento magico di Jordan Poole, che solo poche settimane fa era in G League e ora chiude da miglior marcatore dei suoi Warriors la sfida vinta contro gli Houston Rockets, grazie anche ai suoi 23 punti con 6/11 da tre che permettono a Golden State di sopperire all’assenza di Steph Curry, fuori per tutto il quarto quarto dopo una brutta botta al coccige. Curry manda comunque 18 punti a referto, uno in più ne mette Kelly Oubre Jr. in una gara chiusa dagli Warriors sopra i trenta assist (32) di squadra
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Draymond Green mette a segno la sua terza tripla doppia stagionale e si conferma il fulcro dell’attacco di Golden State soprattutto quando coach Kerr deve fare a meno di Curry. Per il n°23 degli Warriors la sfida contro Houston si chiude con un solo errore al tiro e 16 punti cui aggiunge anche 12 rimbalzi e 10 assist, tripla doppia n°27 in carriera. “Stasera si è proprio divertito”, le parole di Kerr a fine gara

Curry è ricaduto male dopo aver tentato una tripla fuori equilibrio, finendo dalle parti della panchina dei Rockets e inciampando per poi finire con tutto il peso sulla parte bassa della schiena. Il giocatore è poi uscito dal campo al termine del terzo quarto per quella che è stata definita come una contusione al coccige: “Ci ha spaventati, ma non dovrebbe essere nulla di grave a lungo termine” ha detto coach Kerr
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Stephen Silas e i suoi Rockets entrano dalla parte sbagliata nella storia della franchigia: quella contro Golden State è la sconfitta n°18 in fila, record negativo per Houston (stabilito quando ancora erano a San Diego nel 1968, con 17 ko consecutivi). Le uniche notizie positive in Texas sono il ritorno in campo di Christian Wood, subito positivo con 21 punti e 8/11 al tiro, e le prestazioni di Kevin Porter Jr., autore di 25 punti e 7 assist

WASHINGTON WIZARDS-SACRAMENTO KINGS 119-121 | In uno scontro tra 13esime in classifica nelle due conference, ad avere la meglio sono gli ospiti che si godono la prima vittoria in trasferta di un giro a Est da sei gare. Merito della continuità di rendimento di De’Aaron Fox, che ha firmato la sua decima partita consecutiva da almeno 20 punti risultando anche decisivo nel finale di gara
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Il playmaker dei Kings infatti ha mandato a segno il tiro della vittoria a 7 decimi dalla fine sopra le braccia di Bradley Beal, cancellando un parziale personale di 6-0 firmato da Russell Westbrook. “La prima cosa a cui ho pensato è stata di andare al ferro, ma mi ha chiuso la strada. Perciò mi sono preso il tiro palleggiando all’indietro” la semplice spiegazione di Fox, autore di 28 punti insieme ai 18 a testa di Harrison Barnes e Richaun Holmes, oltre ai 17 del rookie Tyrese Haliburton partito in quintetto
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Quinta sconfitta in fila dopo la pausa per l’All-Star Game per gli Wizards, a cui non serve la 12^ tripla doppia stagionale di Westbrook (26 punti, 14 rimbalzi e 10 assist) e nemmeno i 29 punti di Bradley Beal in una serata tragica da tre punti per i padroni di casa (4/25, nuovo minimo stagionale). “Dirò la stessa cosa che ho ripetuto per tutta la prima parte di stagione: a nessuno dispiacerà per noi” le parole di Beal dopo la gara
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MEMPHIS GRIZZLIES-MIAMI HEAT 89-85 | Si ferma a 5 la striscia di vittorie consecutive dei Miami Heat, che nonostante un Jimmy Butler da 24 punti e la doppia doppia di Bam Adebayo (15 con 12 rimbalzi e anche 6 assist per lui) pagano un terzo quarto da soli 16 punti (contro i 26 di Memphis) in una partita a bassissimo punteggio decisa solo all’ultimo possesso. Per i Grizzlies una vittoria che serve — dopo 3 ko — nonostante nessun giocatore superi quota 13 sul proprio tabellino
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Uno dei tre giocatori a quota 13 è Ja Morant, autore del canestro decisivo a 1.2 secondi dalla fine che porta Memphis sopra di un punto, prima del furto sulla rimessa di Kyle Anderson che poi subisce fallo e chiude la gara dalla lunetta. Proprio l’ex Spurs è un altro del terzetto di giocatori con 13 punti all’attivo, completato da un De’Anthony Melton che ci aggiunge anche 10 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi in 23 produttivi minuti dalla panchina
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CHICAGO BULLS-SAN ANTONIO SPURS 99-106 | Sembrava tutto ormai deciso per una comoda vittoria casalinga dei Bulls, e invece con gli Spurs non si può mai stare tranquilli. Sotto di 23 nel secondo quarto e di 18 sul finire del terzo, i neroargento si sono inventati una frazione finale da 39-19, piazzando un parziale decisivo di 17-0 per ribaltare la partita. Merito soprattutto del massimo in carriera da 20 punti e 16 rimbalzi di Jakob Poeltl, rendendo inutili i 29 di Zach LaVine
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CLEVELAND CAVALIERS-BOSTON CELTICS 117-110 | Boston inizia male e si scava un baratro da cui poi non riesce più a uscire: solo 18 punti segnati nel primo quarto, sotto 55-38 all’intervallo. Il merito è anche dei Cavs a trazione anteriore, ancora una volta trascinati dalla loro coppia di guardie formata da Collin Sexton (29 punti con anche 7 rimbalzi e 6 assist) e da Darius Garland (25 con 9/16 al tiro), cui si somma anche l'ottima gara di un Larry Nance Jr. in doppia doppia (18 con 10 rimbalzi e un solo tiro sbagliato in tutta la sera, 7/8)
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Preoccupa il secondo ko consecutivo — ma soprattutto il sesto nelle ultime 11 gare — dei Boston Celtics, scivolati al sesto posto (condiviso pero con gli Atlanta Hawks) della Eastern Conference, con solo una sconfitta in meno dei Knicks ottavi. I soliti Tatum (29 ma 3/13 dall’arco) e Brown (28 con 2/10 da tre) non bastano: biancoverdi in vantaggio solo a inizio gara, 2-0, e poi sempre dietro, fino alla sirena finale

DENVER NUGGETS-CHARLOTTE HORNETS 129-104 | Vittoria larghissima per i Nuggets, che a cavallo di primo e secondo tempo piazzano un parziale di 15-0 e non si voltano più indietro, interrompendo la striscia di quattro vittorie consecutive di Charlotte a cui non servono i 21 di Terry Rozier e i 14 di LaMelo Ball. In una serata in cui i padroni di casa toccano anche il +34, il migliore è Michael Porter Jr. con 28
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Serata in ufficio per Nikola Jokic, che si prende giusto il disturbo di chiudere con 12 punti, 10 rimbalzi e 10 assist per firmare la sua 51^ tripla doppia in carriera nonché la 228^ doppia doppia, superando il record di franchigia di Dikembe Mutombo. A propiziare il settimo successo nelle ultime otto per i Nuggets sono anche i 23 punti di Will Barton e i 19 di Jamal Murray
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DETROIT PISTONS-TORONTO RAPTORS 116-112 | Dopo 4 ko in fila Detroit torna a sorridere e lo fa grazie a un giocatore sempre più in ascesa, il rookie Saddiq Bey autore di una doppia doppia da 28 punti e 10 rimbalzi con un impressionante 6/10 da tre punti (85° canestro da tre in stagione per Bey, il migliore tra tutti i rookie NBA). Ottima anche la prestazione di Delon Wright, che si ferma a due assist dalla tripla doppia mandando a referto 18 punti e 10 rimbalzi, dove Detroit domina Toronto (48-30 il conto dei palloni recuperati sotto i tabelloni)
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In una serata in cui sia Doncic che Harden sono andati sopra quota 40, il miglior realizzatore della notte è in realtà Norman Powell con 43, purtroppo per lui inutili ai fini del risultato. La guardia ha chiuso una sensazionale prestazione al tiro con 14/18 dal campo e 8/12 da tre, seguito dai 21 con 10/16 di Chris Boucher, ma gli altri tre titolari — Lowry e i rientranti Siakam e VanVleet — hanno tirato solo 7/37 dal campo. Per Toronto si tratta del sesto ko consecutivo: non accadeva dal 2012
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