NBA, risultati della notte: crisi Celtics, stop Nets, Nuggets show all'OT contro i Bulls
Boston perde contro Sacramento e scivola sotto il 50% di vittorie, non bastano a Brooklyn i 43 punti di Kyrie Irving per battere Orlando. Jokic&Murray trascinano Denver al successo all’OT contro Chicago, Andrew Wiggins segna 40 punti nella vittoria Warriors a Memphis senza Steph Curry. Lillard&McCollum combinano per 63 punti e battono i Mavericks di un Luka Doncic da 38 punti. Utah supera in volata Toronto, Houston incassa la 19^ sconfitta in fila, Indiana travolge Miami, Phoenix trova la rivincita contro Minnesota
BOSTON CELTICS-SACRAMENTO KINGS 96-107 | Sconfitta pesantissima per Boston che crolla contro Sacramento in casa (0-2 il record in stagione contro i Kings) e conferma il suo pessimo momento di forma, al quarto ko nelle ultime cinque gare e incapace di andare oltre i 19 punti e 11 rimbalzi di Jaylen Brown. Sotto il 50% di vittorie (20-21), i Celtics si schiantano contro Richaun Holmes, che stoppa Tatum - 15 punti con 16 tiri - e soprattutto il vano tentativo di rimonta nel quarto periodo di Boston risalita da -15 e condannata così nel finale di gara
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Richaun Holmes è il volto del successo Kings - “fonte di ispirazione” per coach Walton: 25 punti, 7/11 al tiro, 11 rimbalzi, 2 recuperi, 3 stoppate, a cui si aggiungono i 29 realizzati da De’Aaron Fox con 5 assist e i 22 punti di Buddy Hield con 6 triple a bersaglio. Per la squadra californiana è la seconda vittoria in fila, la terza nelle ultime cinque. Un segnare di speranza in questo giro di trasferte a Est, provando a dimostrare che la stagione per Sacramento non è ancora finita
ORLANDO MAGIC-BROOKLYN NETS 121-113 | La miglior prestazione al tiro dell’intera stagione dei Magic arriva contro uno degli avversari più complicati e permette a Orlando di interrompere una preoccupante striscia di nove sconfitte consecutive battendo i Nets e dimenticando la beffarda sconfitta incassata 24 ore a New York contro i Knicks. Orlando tira con il 51.2% dal campo, raccoglie 21 triple - massimo in stagione - e vola sul +19 a fine terzo quarto, scongiurando poi la rimonta Nets nel finale, partiti con un parziale di 16-1 nell'ultima frazione
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Prestazione convincente da parte di tutti in casa Magic, a partire da Aaron Gordon che si lascia alle spalle con facilità il precedente massimo in stagione da 24 punti e ne mette a referto ben 38 con 14/20 dal campo e un semi-perfetto 7/8 dall’arco che mette alle corde la difesa di Brooklyn. Al resto pensa Evan Fournier, con 31 punti e 10/13 al tiro a cui si aggiungono i 22 punti, 14 rimbalzi e 8 assist di Nikola Vucevic. A guardare le cifre insomma, per una sera, i “Big Three” sono scesi sul parquet indossando la maglia di Orlando
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Brooklyn invece è ancora una volta costretta a rinunciare a Kevin Durant e al nuovo arrivato Blake Griffin, ma non riesce ad approfittare dello straordinario stato di forma del rientrante Kyrie Irving (assente nell'ultima gara) per portare a 7 il numero di successi consecutivi: l’ex Cavs e Celtics chiude con 43 punti, 19/31 dal campo e 6 rimbalzi a referto, a cui si aggiungono i 19 e 9 assist di un James Harden apparso per una volta appannato (4/15 al tiro) in questi primi due mesi di altissimo livello in maglia Nets
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DENVER NUGGETS-CHICAGO BULLS 131-127 OT | La sfida con Chicago da tradizione è un buon accoppiamento per i Nuggets, che contro i Bulls hanno vinto le ultime 13 gare. Ci vuole un overtime per aver la meglio di LaVine e compagni, ma il momento della stagione per gli uomini di coach Malone è favorevole, e così arriva l’ottava vittoria nelle ultime nove gare disputate, nonostante a 8 minuti dalla fine Jokic e compagni fossero sotto di ben 14 punti. Ma i miracoli delle due superstar di Denver hanno confezionato l’impresa
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Jamal Murray è l’uomo copertina non solo per aver segnato la tripla che ha mandato la gara al tempo supplementare, ma anche per aver firmato un canestro decisivo nel finale dell’overtime a suggellare una prestazione da 34 punti con un fantastico 6/7 da tre (12/20 al tiro dal campo in generale) cui ha aggiunto anche 4 recuperi
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Ai 34 di Murray se ne aggiungo altri 34 da Nikola Jokic, che sfiora la tripla doppia collezionando anche 15 rimbalzi (di cui 5 offensivi) e 9 assist, tirando benissimo dal campo, 14/23. Nuggets senza Gary Harris e Monte Morris ma con un Michael Porter Jr. ancora positivo, capace di chiudere con 19 punti e 6 rimbalzi
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Chicago spreca nel finale una gara sempre condotta e che a un certo punto sembrava vinta: il solito Zach LaVine è il migliore in maglia Bulls con 10/20 al tiro e 32 punti ma la panchina di coach Donovan produce la bellezza di 60 punti guidata dai 22 di Otto Porter Jr. e dai 17 di Coby White (+36 il saldo a favore di Chicago nella sfida tra second unit). Non basta neppure un ottimo 17/35 al tiro da tre
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MEMPHIS GRIZZLIES-GOLDEN STATE WARRIORS 103-1116 | Successo pesantissimo degli Warriors in trasferta a Memphis che battono i Grizzlies senza l’infortunato Steph Curry - alle prese con il problema al coccige che lo terrà fuori anche nella replica del match di domani. I padroni di casa inseguono invano per 48 minuti, non riuscendo ad andare oltre i 14 punti a testa del duo Ja Morant-Grayson Allen e alla doppia doppia da 10 e 16 rimbalzi di Jonas Valanciunas
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Il protagonista offensivo in casa Warriors è Andrew Wiggins che chiude con 40 punti - 27 in un primo tempo semi-perfetto al tiro, fondamentale per indirizzare la sfida - tirando 14/24 dal campo, 6/11 dall’arco e a aggiungendo 8 rimbalzi e 4 assist a quella che è di gran lunga la sua miglior partita con Golden State. Sono 25 invece i punti messi a referto da Jordan Poole - titolare al posto di Steph Curry che chiude con 10/15 al tiro e conferma l'ottima impressione degli ultimi giorni, fondamentale dopo il ritorno in squadra a seguito dell'esperienza in G League
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Discorso a parte va fatto per Draymond Green, autore dell’ennesima prestazione unica nel suo genere a livello di numeri: per lui sono 11 rimbalzi, 13 assist e 0 punti a referto (con 0/6 dal campo). È la quarta doppia doppia del genere nella storia NBA e per Green è la seconda - Jason Kidd e Scottie Pippen gli altri due a terminare un match con 10+ rimbalzi, 10+ assist e nessun punto. Zero punti anche per Nico Mannion, che restano in campo 14 minuti in uscita dalla panchina e sbaglia le quattro conclusioni tentate della sua serata
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PORTLAND TRAIL BLAZERS-DALLAS MAVERICKS 125-119 | I Blazers devono confezionare un quarto quarto da 32-21 per aver la meglio dei Dallas Mavericks, capaci di portarsi convincentemente davanti nel terzo quarto dopo aver chiuso sotto di 4 il primo tempo. Le due superstar di Portland sono al solito protagoniste, ma nel successo della squadra dell’Oregonn ci sono anche le impronte di Carmelo Anthony, che segna 18 dei 34 punti della panchina di coach Terry Stotts (contro i 25 della second unit dei Mavs). Solo 6 palle perse in tutta la gara per Portland
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Solo alla sua terza partita dal ritorno in campo dopo due mesi di assenza, C.J. McCollum dimostra già di essere nuovamente il campione che i Blazers avevano visto all’opera a inizio stagione. Più ancora dei 32 punti realizzati, con 7 triple a segno su 13 tentativi, è il momento in cui il n°3 di Portland si è preso (e ha segnato) canestri fondamentali per dare la vittoria ai suoi, punendo la difesa iper-aggressiva su Lillard dei Mavs
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Il n°0 dei Blazers fa trattenere il fiato a tutti i tifosi dell’Oregon (e del basket in generale) quando finisce a terra nel terzo quarto tenendosi a lungo il ginocchio sinistro dopo uno scontro con due giocatori di Dallas. Neppure questo però ferma Lillard, che resta in campo e porta a termine l’ennesima prestazione oltre i trenta punti della sua stagione: sono 31 alla fine con 10/19 al tiro e anche 6 assist, per la settima vitoria nelle ultime nove gare disputate di Portland
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Luka Doncic le prova tutte per aver la meglio della coppia di guardie dei Blazers, ma neppure una tripla doppia sfiorata — con 38 punti, 9 assist e 9 rimbalzi, con un ottimo 15/27 al tiro — dà ai suoi Mavs la vittoria al Moda Center. Dallas ha 25 punti da Tim Hardaway Jr. e 17 con 4/7 da tre di Maxi Kleber che però sbaglia le tre triple nel finale di partita che avrebbero potuto tenere in gara i suoi
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TORONTO RAPTORS-UTAH JAZZ 112-115 | Donovan Mitchell va in lunetta più volte di tutti i Raptors messi insieme (16 vs. 14 tentativi) e questo è il modo migliore per raccontare non solo la differenza di aggressività, ma anche ciò che pesa in una partita equilibrata che i Jazz sono riusciti a vincente in trasferta. La tripla finale alla disperata di Pascal Siakam - 27 punti e 9 assist, miglior realizzatore di un quintetto tutto in doppia cifra - non trova il fondo della retina e condanna Toronto al settimo ko in fila, scivolata sempre più in classifica a Est
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Alla sirena finale sono 31 punti per Donovan Mitchell, che ne segna 8 nell’ultimo minuto e mezzo, andando più volte in lunetta e chiudendo così i conti in favore dei Jazz, facendo subito dimenticare la sconfitta di 24 ore prima. Decisivi anche i 19 punti in uscita dalla panchina di Joe Ingles, a cui si aggiunge la doppia doppia da 15 punti e 16 rimbalzi di Rudy Gobert: i Jazz ritoccano così sul 30-11 il proprio record, restando saldamente in testa a Ovest con due sconfitte “di margine” sui Lakers secondi
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HOUSTON ROCKETS-DETROIT PISTONS 100-113 | Continua il disastroso momento degli Houston Rockets, sprofondati dopo la partenza di James Harden e costretti a subire la 19^ sconfitta in fila - aggiornando così la peggior serie di ko subiti nella storia della franchigia. I texani perdono così l’occasione di battere la peggior squadra della Eastern Conference in casa, rimandando l’appuntamento con la vittoria che manca dallo scorso 4 febbraio
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E così se in casa i Rockets aumenta il rammarico pensando che in campo c’erano tutti e tre i “big” della squadra texana (21 punti per Wall, 19 per Oladipo, 18 per Wood), la copertina della sfida se la prende Frank Jackson, miglior realizzatore della sfida con i suoi 23 punti con 7/10 dal campo, a cui si aggiungono i 20 di Saddiq Bey - ormai stabilmente in quintetto e tra i rookie più convincenti tra quelli scelti all’ultimo Draft - mentre Jerami Grant chiude con 18 punti in una serata modesta al tiro terminata con 5/21 dal campo
PHOENIX SUNS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 113-101 | Tornano subito al successo i Phoenix Suns, battuti 24 ore a sorpresa dai T’Wolves - travolti dagli 83 punti del duo Edwards-Towns. Stavolta però la difesa della terza forza della Western Conference funziona decisamente meglio, Minnesota non va oltre i 24 punti di Towns e i 21 con 10 assist di Ricky Rubio. Imprecisa la prima scelta assoluta all’ultimo Draft che dopo l'exploit da 42 punti di ieri, chiude con 11 punti e 4/18 dal campo
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A dare la scossa a Phoenix ci ha pensato l’espulsione di coach Monty Williams, imbufalito a seguito di un paio di mancate chiamate arbitrali: dopo il suo allontanamento, i Suns hanno piazzato un 17-2 di parziale che ha segnato il match nella prima parte. Minnesota ha cercato a inizio ripresa di tornare a contatto (15-0 in avvio di terzo quarto), ma i 20 punti e 9 assist di Chris Paul - alla guida di un roster con ben sette giocatori in doppia cifra - hanno permesso a Phoenix di non farsi sfuggire nuovamente una vittoria casalinga contro i T’Wolves
CLEVELAND CAVALIERS-SAN ANTONIO SPURS 110-116 | Keldon Johnson gioca una partita alla Tim Duncan, raccogliendo cifre che in maglia Spurs non si vedevano dal 2013 e trascinando San Antonio a un importante successo in trasferta a Cleveland. Johnson chiude con con 23 punti e ben 21 rimbalzi, suo nuovo massimo in carriera: una doppia doppia degna del n°21 nero-argento, a cui si aggiungono i 20 punti del rientrante DeMar DeRozan, permettendo così agli Spurs di conquistare la terza vittoria in fila
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Darius Garland chiude con 29 punti - massimo in carriera - e 8 assist in un match in cui i Cavaliers hanno provato fino all’ultimo a tornare in scia (ben 44 punti segnati nella quarta frazione), senza però riuscire a evitare la quinta sconfitta nelle ultime sei gare. Positivo come spesso accade anche l’impatto di Jarrett Allen, autore di 15 punti e 11 rimbalzi grazie alla solita efficienza dal campo (6/8 al tiro e 3/4 a cronometro fermo)
MIAMI HEAT-INDIANA PACERS 110-137 | Malcolm Brogdon chiude con 27 punti, 7 triple e 10/12 al tiro in un match vinto a sorpresa dai Pacers - reduci da otto sconfitte nelle ultime 10 gare, ma sempre avanti in una sfida dominata nell’ultima mezz’ora di gioco. Indiana raccoglie così il bottino più ricco alla voce punti segnati in trasferta a Miami della sua storia (ben 137): merito anche dei 13 punti e 15 rimbalzi di Domantas Sabonis e dei 16 con 15 assist di TJ McConnell. Sono 17 punti a testa invece per Doug McDermott e Justin Holiday
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Terminiamo questa lunga carrellata di risultati con gli Heat, battuti nonostante i 20 punti e 8 rimbalzi di Bam Adebayo a cui si aggiungono i 17 di Jimmy Butler (con 6/10 al tiro). A non funzionare per Miami però è soprattutto la difesa, come dimostra il -26 di plus/minus raccolto da Butler in 32 minuti di gioco: per la squadra della Florida è il secondo ko in fila, nella partita in cui Trevor Ariza ha fatto il suo esordio con gli Heat (6 minuti, 0 punti, 0/2 al tiro)